Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

mercoledì 9 giugno 2021

Amarianight

Il cielo inizia a tingersi di colori caldi mentre le nuvole si rincorrono sulle cime dei monti e sopra le nostre teste. 
Che la Signora indossi il cappello questa notte?
La sera rinfresca l'aria e, alla partenza dalla forca del Cristo, il passo si fa svelto lungo il sentiero che si innalza sulle pale sud dell'Amariana. Saliamo veloci fin tanto che l'aria si fa pesante ed umida.
Riempie il respiro ed imperla la fronte. Riprendiamo un passo leggero, tanto non c'è fretta. 
Camminando con le ultime luci di un giorno di primavera non saliamo solo verso una cima, ma rincorriamo quell'alito di libertà che il venir meno delle restrizioni ci ridona.




Saliamo verso la cima e verso il tramonto. 
Verso l'ora blu che annulla distanze ed orizzonti.
Verso quel buio abbraccio che annulla i confini.







In buona compagnia, con amici cari, per condividere la profonda libertà che sa regalare una cima. Spazi che si ampliano, orizzonti che si dilatano con le luci del tramonto, fino a quando l'abbraccio della sera ci rende tutt'uno con il cielo nero, tutt'uno con l'infinito che ci guarda dall'alto.






Cala la notte e diventiamo ombre alla luce delle frontali. Torniamo sui nostri passi, sferzati dal vento gelido di questa sera. La Signora ci saluta, la sua luce ci accompagna mentre scendiamo lungo la cresta sommitale. Caliamo lungo il canale e l'abbraccio della montagna ci scalda e ci porta al sicuro sul sentiero, nella notte viva di mille piccoli occhi, e che si scrolla qualche nuvola di dosso, mostrandoci le stelle.




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