Sbuffi di neve si alzano dalle creste e volteggiano nel cielo azzurro, per poi scivolare giù per il canale dell' Infrababa grande in un turbinio bianco, avvolgendo in un gelido e bagnato abbraccio chiunque si trovi sul suo percorso.
No, oggi proprio non è il caso di salirlo!
Nonostante la splendida giornata soleggiata, fredde folate di aria soffiano da nord e costringono i due temerari che ci hanno preceduto, a bruschi stop chini sulle loro picche, in mezzo al canalone.
No, oggi proprio non è il caso! Urge piano B!
Partiti al mattino dal parcheggio della casera Coot, tutto era calmo e tranquillo. L'ombra della lunga dorsale Guarda-Nische, avvolgeva l'intera vallata, ma le cime in alto erano bianche, splendide sotto un cielo azzurrissimo. L'idea era arrivare al bivacco Costantini, valutare le condizioni del canale e decidere se salire fino alla Baba Grande. Ma già poco prima di arrivare al bivacco, il fine pulviscolo alzato dal vento ci aveva dato il suo gelido benvenuto. Neve farinosa sopra, ghiaccio vivo sotto, i ramponi facevano il loro dovere, il vento il suo.
Al riparo del torrione Mulaz, il più felice dei cinque ospiti al bivacco, è sicuramente lui... il topino!
Aspetta fiducioso la prossima briciola che cade dalle nostre merende, mentre decidiamo il da farsi.
Dato il nostro parere ai due ragazzi di Porpetto partiti poco prima di noi, li lasciamo alle loro decisioni (seguire noi o i due nel canale?) e, puntando al sole, iniziamo la nostra traversata verso la cima del monte Guarda, unica opzione valida in questo momento.
L'idea di abbandonare l'ombra per una cima assolata ci rincuora, specie se riparata dal vento dalle grandi sorelle maggiori. Avendola salita solo in periodo estivo, il monte Guarda in invernale è una prima per tutti... per Massimo una prima in assoluto, non essendo mai stato da queste parti. Seguendo il percorso del sentiero 731, attraversiamo il lungo pendio innevato della Baba Piccola, raggiungendo forcella Predolina.
Davanti a noi, la bianca dorsale articolata che porta al Guarda, splende sotto i raggi del sole, che fa brillare il mare in lontananza. L'ambiente è così bello che mi fa venire in mente il ritornello della canzone di Claudio Villa:
"voglio vivere così, col sole in fronte
e felice canto beatamente,
voglio vivere e goder l'aria del monte,
perché questo incanto non costa niente"
La conca di casera Coot è ancora avvolta nell'ombra e aspetta il nostro rientro: cediamo alla fine al suo richiamo... o meglio, al richiamo di un buon pranzo e di una birra in quel di Resiutta, e pian piano iniziamo la nostra discesa.
2 commenti:
Complimenti per le bellissime foto di una cima che conosco abbastanza bene , ma solo d'estate , eh .
Auguro a voi un buon Anno 2020 ,pieno di belle salite .
Dal Belgio , Paolo .
Ciao Paolo, grazie per la tua visita e per i super auguri! Che bello che ci leggi dal Belgio! Felice 2020 anche a te e quando torni in FVG, tante buone salite!!!
Nadia
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