Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

giovedì 5 dicembre 2019

Valinis...un anello tra gelo e sole

Il terreno scricchiola sotto i nostri passi.
Sopra di noi il sole splende, riscalda pure, tanto da farci abbandonare presto i giubbotti, ma il gelo notturno avvolge ancora foglie ed erba, in un abbraccio bianco e scintillante.




Partite dalla piccola borgata di Cilia, sopra Meduno, saliamo inizialmente nel bosco, con una mulattiera gradinata e delimitata da muretti a secco, che poi diventa sentiero a picco su prati aperti e panoramici. 







Un velo di foschia aleggia sulla distesa di campi e paesini sotto di noi, con il mare che trova il modo di farsi notare, brillando in lontananza. 



Passo dopo passo, con un piacevole tepore sul viso, saliamo lentamente di quota, seguendo il sentiero che, aggirando a ovest il Valinis, sale in un boschetto di alberi spogli, dove il fresco per un attimo si fa di nuovo risentire. 
E poi il sentiero si appiana, sulla lunga dorsale erbosa del Valinis, dove prima una Madonnina, poi la croce degli Alpini, ci danno il benvenuto. 















Pranziamo e brindiamo a "santa" Barbara, per poi riprendere il cammino e calare giù, verso la casera Valinis e il trampolino di lancio dei parapendii, per poi imboccare il sentiero 819 e intercettare quella traccia nera che, con qualche saliscendi ci riporta velocemente alle case di Cilia, chiudendo il giro ad anello. 







E pensare che sulle cartine cartacee nemmeno compare questo tracciato! Per fortuna Barbara è "tecnologica" e molto curiosa di questi monti ad "ovest": cime che già in parte ho visitato, ma che mi fa molto piacere risalire per sentieri che non ho ancora percorso. 

Ps. Un caro saluto alla signora di Casarsa, incontrata nei pressi del trampolino: fa sempre piacere incontrare chi ci legge, qui su Alpinauta!

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