Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

lunedì 25 marzo 2019

Zisilin, Cripia e Namlen

Sul Zisilin c'ero già stata tanti anni fa e... non mi era piaciuto!
Sarà perché il sentiero del rio Gorgons versava in pessime condizioni, perché la cima era tutta boscosa o perché non avevamo neppure potuto suonare la campana perché sopra c'era un grosso nido di vespe!
Fatto sta che l'avevo messo categoricamente nel dimenticatoio fino a quando, qualche settimana fa,  ne ho rivisto la grande croce dal castello di Cergneu!



Perché non salirlo, questa volta da sud, ovvero da Nongruella?
Detto fatto: data la presenza di neve in quota e la bella giornata prevista, lo propongo alle amiche per l'uscita di sabato e, aggiudicato, fissiamo il ritrovo a Nimis.
Oltrepassato Cergneu, raggiungiamo le case di Nongruella, dove la strada termina e inizia "Orsolandia". 


Un cartello su un piccolo portoncino d'ingresso avverte della presenza di "orsi in zona": non si capisce se riferito a bipedi o quadrupedi e non vogliamo indagare ulteriormente, ma per tutta la salita parleremo animatamente, giusto per precauzione!


Il sentiero parte proprio oltre l'ultima casa e sale lentamente con lunghi tornanti, tanto che la cima ci appare sempre lì, davanti a noi, alla solita distanza! 








E' solo dopo aver raggiunto un bivio che finalmente ci ritroviamo al cospetto dell'ultimo tratto di salita vero e proprio con l'opzione di poter scegliere tra la "via normale" e la "cresta-ferrata". Naturalmente optiamo per la seconda, che già avevo percorso in discesa la prima volta che c'ero stata. 




La cresta, alberata e attrezzata con cavetto, sale ripida verso la grande croce di vetta che raggiungiamo velocemente, tra sbuffate, risate e foto. 







Dall'ultima volta la cima è stata parecchio ripulita e offre la possibilità di godersi un bel panorama, nonostante verso la costa aleggi una leggera foschia. Il nido di vespe non c'è più e possiamo dare un paio di sonori rintocchi alla campana posta sulla grande croce di vetta. Poco più in là un bel prato tappezzato di crocus ci consente di fare una comoda e anticipata pausa pranzo mentre decidiamo il da farsi. 







L'ora presta ci consente di fare ancora qualche esplorazione e, imboccata la "via normale" in discesa, ritorniamo al bivio e proseguiamo verso il monte Namlen. Raggiunta la strada che sale da Subìt, puntiamo all'albero che segna la vetta del monte Cripia e poco dopo raggiungiamo i prati erbosi sommitali disseminati di crocus, da cui si gode di una incredibile ed estesa panoramica dei monti. La cimetta boscosa del Zisilin spicca con la sua grande croce sotto di noi, mentre oltre si distendono le colline e la pianura. 








Rimaniamo un bel po' qui, sotto un sole primaverile così caldo da sembrare estivo, tanto che siamo in maniche corte fin dalla partenza da Nongruella! Saziata vista e anima, proseguiamo verso il ripetitore che segna la vetta del monte Namlen, da dove la vista si affaccia completamente sulla Val del Torre fino al mare! 






Scendiamo direttamente dal Namlen sulla strada sottostante, proseguendo diritti, oltre uno spiazzo erboso, inoltrandoci in un boschetto, parallele al sentiero fatto in precedenza, che intercettiamo poco dopo, presso il bivio per il Zisilin e il sentiero fatto in salita. Da qui rientriamo a Nongruella, non prima però di aver "scoperto" e raccolto un bel mazzetto di aglio ursino.... la giusta quantità per una squisita pastasciutta!!!
E con questa delizia finale, il Zisilin si è decisamente riscattato!     

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