Continuando le esplorazioni a "bassa quota", questo mercoledì coinvolgo Diana e Elena in un giro ad anello nella zona di Catelnovo del Friuli. Fissato il ritrovo a Dignano, puntiamo l'auto verso Travesio e saliamo a Paludea dove, parcheggiata l'auto presso il campo sportivo, c'incamminiamo lungo la strada che porta a Clauzetto.
Proprio di fronte al bivio con la strada che porta a Celante di Castelnovo, troviamo le indicazioni per la Fonte Tof e, attraversato il bellissimo ponte in pietra sul torrente Cosa, seguiamo il sentiero che costeggia le sue acqua.
Raggiunta la Fonte Tof, proseguiamo lungo il sentiero che, nei pressi di Almadis diventa sterrata. Attraversato il piccolo paesino, troviamo le indicazioni per Praforte e iniziamo la ripida salita su una bella mulattiera lastricata, chiamata appunto "La Mulatiera".
Raggiunta la parte più alta del percorso, la mulattiera si trasforma in sterrata, portando il nome di "Strada di Praforte" e, raggiunte le prime case diroccate e il cimitero, giunge in fine alla bianca chiesetta di San Vincenzo.
Piccola sosta per esplorare i dintorni e mangiare qualcosina e ci rimettiamo in marcia, seguendo le indicazioni per le località Braida, Vidunza e Ghet.
Scendiamo con un sentiero, attraverso antichi prati, passando accanto ad alcune case, fino ad un boschetto dove, attraversato un ponticello, giungiamo al bivio Vidunza - Ghet: optiamo per la seconda località e, dopo una breve risalita, scendiamo per un bel sentiero protetto da staccionata, chiamato "Strada di Revalet" che poi diventa Strada del Ghetto presso le case di Ghet.
Qua e là primule, campanule e erba trinità rallegrano con i loro colori l'erba rinsecchita ai lati del sentiero, regalandoci un primo dolce accenno di primavera. Lasciamo le case di Ghet e arrivati a Vidunza, seguiamo un sentiero per MTB che si stacca verso destra e che ci conduce velocemente di nuovo al parcheggio del campo sportivo.
E' ancora presto per rientrare e dobbiamo ancora pranzare! Dopo un consulto alla cartina, decidiamo di andare in auto a Celante di Castelnovo e salire sul Col Monaco. Parcheggiata l'auto, individuiamo la stradina che pian piano si inoltra verso il colle, per impennarsi poi con una rampa cementata che aggirato il colle si biforca: scelto il ramo di destra, saliamo ancora un po' nel bosco per sbucare poi nel prato che ospita la chiesetta di San Daniele e il suo campanile.
Sedute su una panchina, ci godiamo il caldo sole, il pranzo e il panorama che si intravede tra i rami della boscaglia che circonda il colle.
Seguendo le indicazioni per i resti di una antica torre, di cui rimangono solo le fondamenta quadrate, scendiamo per un sentiero che però è alquanto invaso dai rovi. Destreggiandoci alla meglio con i rami malefici, oltrepassiamo una casa diroccata e ritorniamo presso il bivio incontrato in salita.
Non ci resta che riscendere all'auto e, rientrando via Manazzons e Pinzano, portare le amiche a vedere il salto delle cascate Butinas.
Esplorazioni? Avanti tutta!
Esplorazioni? Avanti tutta!
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