Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

venerdì 13 dicembre 2019

Un Mont di Muris a tappe

Sul Mont di Muris, o Monte di Ragogna, c'ero già stata altre volte negli anni passati.
Ma allora non c'era ancora il cuore! Quel cuore ben visibile da un po' di anni, mentre dalla pianura si sale verso i monti, specie per chi passa da San Daniele del Friuli!


giovedì 5 dicembre 2019

Valinis...un anello tra gelo e sole

Il terreno scricchiola sotto i nostri passi.
Sopra di noi il sole splende, riscalda pure, tanto da farci abbandonare presto i giubbotti, ma il gelo notturno avvolge ancora foglie ed erba, in un abbraccio bianco e scintillante.

lunedì 2 dicembre 2019

Monte Mullon...o Mulon, alla scoperta di cime dimenticate

Dato il modesto dislivello, era in lista tra le possibili cime di Gabriele. 
Sul web poco o nulla su questa meta, forse "offuscata" dalla vicina e più nota cima del Valinis, meta conosciuta per il trampolino di lancio di parapendii e deltaplani.



venerdì 22 novembre 2019

Col Palis e Colle di Lestans: quando l'altezza non è importante

A volte basta solo "sollevarsi" da terra. 
Non servono montagne famose o grandi quote, quando sotto i tuoi piedi scorre un sentiero, sei avvolto dalla natura e si gode di un bel panorama!



mercoledì 30 ottobre 2019

Attorno al Ciavac...dalle nebbie al sole

Le nebbie che ci accolgono all'uscita della galleria del monte Fara, mi colgono impreparata!
Mannaggia, come ho fatto a dimenticarmi che questa zona subisce l'influenza umida del vicino lago di Barcis! Ovunque sole splendente, qui nebbione!
Luca mi guarda torvo, mentre dentro di me penso che comunque l'ambiente, anche se tra le nebbie, sarà molto suggestivo. D'altra parte ci sono già stata un anno fa con Diana e so che l'anello del monte Ciavac merita: oggi, con poche ore a disposizione, mi sembrava la meta giusta per farlo vedere anche a Luca.



giovedì 24 ottobre 2019

Ciurciule d'autunno

"Cadete foglie, cadete fiori e svanite,
notte distenditi, accorciati giorno,
ogni foglia mi parla di pace soave,
staccandosi con un sussurro dall'albero autunnale."
Emily Bronte



sabato 19 ottobre 2019

Autunno sul Lagazuoi

Una giornata perfetta resta nei ricordi, ogni volta che ci tornerà in mente rivivremo le sue emozioni. 
Il freddo pungente, che nasce dal mattino, cresce diventando calore sulla pelle e sulla roccia.
La rugiada evapora sotto i raggi del sole e porta alle narici i profumi di un autunno felice, da vivere. Fino in fondo. 

venerdì 11 ottobre 2019

Ledis, Plait e Quota 879

La labile traccia sparisce di nuovo perdendosi tra foglie, erba e bassi arbusti!
Fin dall'inizio la salita è stata una continua caccia al tesoro, in un labirinto di false tracce e grovigli di nuovi alberelli. 


martedì 8 ottobre 2019

Sentiero Olivato

Una chimera! Questa potrebbe essere la parola che descrive questo percorso, che, come una lusinga, di tanto in tanto si riproponeva lungo la mia vita alpinistica. Ne sentii parlare la prima volta da Mariano, avrò avuto sedici anni, che me lo indicava dalla cima della Cridola: appariva a tratti, come un miraggio, emergendo dalle nebbie che salivano dalla Val Cridola. Mi raccontava di cenge a precipizio sul vuoto, di passaggi "da camoscio", e di ghiaie infide che con spensieratezza si lasciavano cadere verso il fondovalle, rendendo il passaggio difficile ed effimero.
Ricordo che la vista si chiuse con uno sbuffo grigio che risucchiò la cima, e noi scendemmo lungo cineree traccie. Giunti a forcella Scodovacca il castello incantato della Cridola era avvolto da nebbie fumanti.
Quest'aura oscura si mantenne negli anni. Parlandone c'era sempre questo sentore di precarietà, di una instabilità fisica che poi ne portò anche all'inagibilità ed alla chiusura. E all'oblio.


venerdì 27 settembre 2019

Brentoni

Ci sono luoghi che sembrano un sogno lontano. Per raggiungerli devi cercare di cavalcare la linea di un orizzonte immaginario e distante, con un viaggio che prende piede nella mente e riparte ogni volta che la risacca dei pensieri torna a riva. Nel momento in cui decidi di andare scopri che quell'aura lontana non è altro che superba solitudine, dono prezioso che quei luoghi ti regalano quando ti addentri nella loro consistenza. Erba e terra, radici e fronde, accompagnano il principio del cammino, e poi pietra, che si erge ruvida dopo un dolce andare. 

lunedì 23 settembre 2019

Sempre un bel Cuel Maior

C'eravamo stati per la prima volta nel 2016, dopo aver già salito le cime vicine.
Ci torniamo tre anni dopo, con calma e tranquillità, come l'altra volta.
Perché su questa cima ci si arriva in meno di un'ora e, nonostante la modesta quota, si gode di un bellissimo panorama! 


giovedì 19 settembre 2019

Verticalmente in su...sulla Farina del Diavolo

Una nuova ferrata in Carnia!
La voce sulla sua costruzione c'era giunta mesi fa: il posto si conosceva, ma dalla strada non si scorgeva nulla. Eppure là, dove la cascata Radime si getta giù dall'altopiano di Lauco solo nelle giornate piovose, le guide di In Mont lavoravano già da un po' alla famigerata "Farina del Diavolo".


Farina del Diavolo...verticalmente in su!

Per foto e articolo fare riferimento all'indirizzo: http://www.alpinauta.com/2019/09/verticalmente-in-susulla-farina-del.html

domenica 15 settembre 2019

Balo del Chiadin

"Vertical Chiadin".
Il cartello sulla strada avrebbe dovuto metterci in guardia.
Ne cogliamo il senso solo percorrendo il sentiero 168 che, inizialmente tranquillo, sale poi con andamento ripido e super ripido costante, facendoci avanzare sbuffando all'ombra del bosco. 


lunedì 9 settembre 2019

Via Tedesca al Grande Nabois

Per anni l'ho guardato dal fondovalle: la sua mole imponente svettava come sentinella a guardia del castello dello Jof Fuart. Immancabilmente, ad ogni stagione, con ogni tempo, mi rapiva la vista passando lungo la statale, prima di alzare lo sguardo verso le cime più alte, alle sue spalle. Molte volte son salito lungo i suoi fianchi, per raggiungere quelle cime che sembra voler difendere dall'assalto di piccoli conquistatori. Molte volte l'ho snobbato, rimandandone la salita ad altre occasioni. Poi, guardandolo dall'alto perdeva significato, restando un punto bianco nella mappa delle mie montagne.


martedì 3 settembre 2019

Silenzioso Frate

Silenzio.
Il respiro affannato e i nostri passi sul sentiero, sono il solo rumore che ci circonda. 
Una leggera brezza smuove le foglie, rinfresca la fronte, ma tutto è muto in questo bosco di faggi.


venerdì 30 agosto 2019

Zottachkopf? No, Cima di Lanza

La Creta di Aip sembra un vulcano in eruzione...
Le nuvole che inizialmente l'avvolgevano, si sono fermate sul suo lato nord, creando quella che appare come un'enorme fumata bianca.


venerdì 23 agosto 2019

Creton di Culzei, lungo i 50

Il sole che sorge come una palla di fuoco sembra presagire una giornata certa e serena. Gli scarponi passano silenziosi l'uscio, entrando nella riga definita del sentiero. Bagnati, dalle gocce del mattino, che si lasciano cadere al passare ancora silenzioso degli amici. Pian piano cala la tensione e si alzano un pò le voci. Serene e scherzose. 

domenica 18 agosto 2019

Monfredda

Una Madonnina, un panorama e un nome: Monfredda.
Dopo aver visto la foto postata tempo fa su Facebook, giovedì inizio a cercare freneticamente informazioni su questo "misterioso" piccolo monte posto sopra l'abitato di Feltrone. A parte un sentiero Cai che risale verso gli Stavoli Nolia, sulla cartina non c'è che una traccia nera, che s'interrompe però lungo la sua dorsale. Mi pento di non aver chiesto prima maggiori delucidazioni all'autore della foto, ma ormai è tardi: domani andremo a vedere di persona!



mercoledì 14 agosto 2019

Piani B...Monte Chiadin ovest

Barbara non può venire!
Quando la meta è già decisa, cambiare improvvisamente programma la sera prima mi crea non pochi patemi!
Le cime in lista sono tante, ma con le temperature previste per l'indomani o sono troppo lunghe o sono troppo basse! La tentazione di tirare pacco pure io inizia a farsi avanti, mentre scruto la cartina con i giri fatti evidenziati, alla ricerca di qualche meta che sia abbastanza alta ma non eccessivamente lunga. Ed è così che l'occhio cade su una cima più volte messa in lista mentalmente ma non sulla carta! E si che ogni volta che passavo per Forni Avoltri, alzando lo sguardo dicevo: "un giorno pure tu!"!!! Una rapida ricerca sul web per i dettagli sull'itinerario e il piano B è servito! Si va sulla cima ovest del Monte Chiadin!


lunedì 12 agosto 2019

Teplizer Spitze

A volte una salita ci affascina per la sua storia, per le vicende che ruotano attorno ai suoi autori, al contesto storico in cui è stata realizzata. A volte è la linea di salita che ci avvince e che si fa desiderare, spigoli arditi o immensi mari di roccia. Altre volte ancora è un colpo di fulmine, un colpo d'occhio improvviso che ti fa pensare "devo salirla!". Il come e il quando non importa.
Questo innamoramento si perde negli anni giovanili, quando salii alla Karlsbaderhutte per fare la ferrata della Grosse Sandspitze: ricordo questa silhouette che mi rapì lo sguardo. Le mie richieste furono liquidate sommariamente con un "Mah, non so. Credo sia roba da arrampicare", e finì nell'oblio.
Riemerse in tutta la sua eleganza un paio di anni fa, quando salii con Nadia di nuovo in quel circo di cime fantastico: quella volta fu il meteo a non concederci di salirla.

giovedì 1 agosto 2019

Ritorno al Jouf

L'umidità del sottobosco, bagnato da recenti piogge, ci fa sudare mentre c'incamminiamo lungo la sterrata che, da forcella di Pala Barzana, sale verso malga Jouf.


lunedì 29 luglio 2019

Crete di Chiampizulon

L'aria del mattino ai Piani di Vas ha già il vago profumo della pioggia. Il sottobosco, umido dalle piogge della sera, sembra volerci ricordare che il sereno potrebbe essere passeggero, ma siamo presto ed il giro scelto non è lungo, anche se non banale.

giovedì 25 luglio 2019

Gartnerkofel, Pilastro Sud-Ovest

Prologo
Venerdì mattina, da qualche parte, nel silenzio del letto, subito dopo la sveglia ed il buon giorno, una voce roca e decisa: "con l'instabilità che mettono domani non mi va di andare a fare una via lunga".
Da un altra parte, subito dopo la sveglia ed il buon giorno, dopo una voce roca e decisa, sale l'eco distorto e svampito di una voce che cerca di dar corpo al pensiero di una mente ancora aggrappata al cuscino, nella penombra di un giorno che inizia: "eh? Bon bon no sai, viodin, larin di un atre bande. Bundi"

domenica 21 luglio 2019

Tra magici boschi e verdi prati... Gozman

"Passo di Lanza chiuso"!
Il cartello rosso sulla strada ci coglie momentaneamente impreparati: certo è mercoledì, e forse fervono ancora lavori di manutenzione dopo la tempesta Vaia, ma eravamo convinti che l'avremmo trovato aperto dal lato di Pontebba. 
Okay, urge piano B! L'ora è già tarda e dopo un veloce consulto della cartina, puntiamo l'auto in direzione Ugovizza e la val Uqua. Valutate le tempistiche, decidiamo di salire verso Sella Pleccia e la piccola chiesetta della Madonna della Neve. Dopo un primo tratto su sterrato, un piccolo cartello ci indica la via in salita, in mezzo al bosco.


venerdì 19 luglio 2019

Trogkofel...Via Steinbeiser

Ho sempre pensato che il numero ideale in montagna sia il due, se poi vogliamo la perfezione si potrebbe scendere a uno, ma questo di tanto in tanto, non sempre. Perché alla fine condividere un'emozione con un'altra persona è più bello. Si possono sommare le emozioni che viviamo in prima persona a quelle che prova il nostro compagno di cordata. Poi, se si è fortunati, l'egoismo proprio dell'alpinista lo possiamo condividere con chi è parte della nostra vita, della nostra mente e del nostro cuore. Poi, ancora,  a volte, si sente il bisogno di allargare questo piccolo mondo, per poter vedere i sorrisi di più persone innamorate della stessa cosa.


lunedì 8 luglio 2019

Spallone del Ciareido

Dopo moltissimi anni torno in Marmarole, complice un post di Nicola su Facebook, a riguardo dell'uscita di fine corso della sua Scuola. 
Un ambiente solare e grandioso, di ampio respiro. Scavando nella memoria ho solo il ricordo di una giornata in cui grandi nuvole si rincorrevano nel cielo, minacciando temporali (che poi arrivarono) già nel mattino. Il gestore del rifugio ci disse, pacifico,  che il tempo avrebbe tenuto e che eravamo giovani e veloci. Aveva avuto ragione, oppure noi fortuna! Tant'è che poco meno di trent'anni fa, con Massimo e Marco, salii la Torre dei Sabbioni per la normale, con conoscenze alpinistiche scarse e tanta voglia di fare. Andammo di corsa, la corda la portammo a spasso, mentre nell'aria frizzava il profumo del temporale, che arrivò poco prima di mezzogiorno, ma noi eravamo giù al bancone del rifugio. Fuori la tempesta.


Niente a vedere con la giornata odierna: l'aria tersa ci fa toccare le pareti con lo sguardo, una vista invitante sotto un cielo azzurro. Zaino e corde in spalla, ci dirigiamo verso il rifugio Ciareido, dove ci intratteniamo con il gestore che, molto gentilmente, ci spiega tutto quello che c'è da sapere sulle pareti.


Per questa seconda "prima volta" andiamo sul tranquillo, scegliendo di salire lo Spallone del Ciareido lungo la linea di Eugenio Cipriani.
Il sentiero ci porta comodamente ai ripidi verdi che salgono alla parete sud-est. L'attacco è a sinistra dell'evidente camino che taglia di netto la parete, ben individuato da un segno rosso e da due cordini.
Vestiti gli imbraghi e legati, parto per il primo tiro, facile su roccia buona, anche se con qualche detrito. Recuperata Nadia alla prima sosta, su di una comoda cengia, inizia la perte divertente della salita.







La roccia è salda e molto articolata, e permette un'arrampicata fluida e molto divertente. Spesso mi accorgo che il piacere di salire mi fa dimenticare di mettere qualche protezione. Nadia non se ne lamenta in sosta e quindi proseguiamo veloci, godendoci la salita in maniera esclusiva, nessuno sulle pareti. Di tanto in tanto ci giungono voci di escursionisti dal sentiero che collega il rifugio Ciareido al rifugio Baion, ma sono echi lontani e ci lasciano nella nostra spensierata e piacevole solitudine.










Sul far del mezzogiorno la via è salita e non ci resta che scendere in doppia alla base. Qualche pensiero, dovuto alla conformazione della roccia, mi preoccupa mentre ritiro le corde, ma scendiamo senza inghippi fino alla base, dove i prati invasi pacificamente dalle fioriture ci accompagnano nuovamente al rifugio.
Seduti comodamente a godere del panorama ci lasciamo viziare un pò dalla cucina del rifugio, mentre il sole e l'aria fresca ci coccolano.