Uno sguardo al pendio boscato e il nostro piano A fallisce miseramente dopo pochi metri di cammino. Quello che sembrava essere un sentiero, dopo la canaletta di scolo dell'ultimo tornante per la Forca del Cristo, sparisce nel nulla, nel ripido bosco ricoperto di foglie. L'idea di ravanare alla cieca, seguendo la traccia che anche il fedele Oruxmaps riporta, non ci va a genio. Una seconda traccia partirebbe dal terzultimo tornante ma abbiamo tempi "strettini": un veloce controllo inconcludente pure a quello e decidiamo che non ci va di sprecare la bella giornata alla ricerca di vecchi sentieri, con il rischio di non arrivare ad una meta.
Urge un velocissimo Piano B!!!
Dispiegata la cartina la scrutiamo alla ricerca di una nuova meta: l'unica nelle vicinanze è il monte Puselie, già salito da Barbara, Diana ed Enrica tempo fa. Ma questa volta lo saliamo tutte assieme da un nuovo sentiero, che parte proprio da uno dei primi tornanti della strada per la Forca del Cristo. Recuperate le auto, scendiamo velocemente i tornanti e parcheggiamo in uno spiazzo: raggiunto il tornante giusto, troviamo il sentiero subito dopo, evidente anche se non riportato sulle cartine Tabacco. Per fortuna è riportato sul libro di Barbara e anche sul fedele Oruxmaps! Saliamo nel bosco spoglio, alternando tratti di sentiero ripido a brevi intervalli in piano, a volte ampio e tranquillo, a volte esile e stretto dove l'attenzione non deve mancare, oltrepassando prima il rio Touf, poi il riul des Cjalcines, intercettando il sentiero percorso la scorsa volta dalle amiche.
L'arrivo al monte Cjastel Grant è preceduto da un arrugginito crocefisso su di un albero e da un ampio pianoro erboso dove nei pressi di una vecchia teleferica si apre una piacevole visuale sulla conca tomezzina.
La cima vera e propria è immersa tra gli alberi ed è seguita da una stretta dorsale alberata che si collega al ripidissimo pendio boscato che precede la cima del monte Puselie.
Oltrepassata una piccola gobba erbosa e un successivo ultimo breve tratto alberato, usciamo finalmente sulla stretta e panoramica cresta del monte Puselie.
E chi se lo aspettava un panorama così!!! La mole dell'Amariana domina protettiva alle nostre spalle, mentre davanti a noi si apre un ampia visuale su tutta la Val Tagliamento, con il San Simeone proprio in primo piano.
Poco sotto scorgiamo la piccola cima della Punta Zornade, salita nel maggio 2016, sconosciuta cimetta che ci stupì pure lei piacevolmente.
Ci sediamo pranzando sotto un bel sole, festeggiando con un giorno di ritardo "Santa Barbara", la cui omonima amica, oggi ha portato una buonissima focaccia per dolce!
Visti i tempi stretti, ci rimettiamo in marcia e ripercorriamo il sentiero dell'andata, fino ad una selletta dove si stacca l'esilissima traccia che porta in cima al Chiastelut. Decidiamo di salirla solo io, Barbara ed Enrica, mentre Silvia, Renato e Diana ci aspetteranno più giù.
Dopo aver percorso l'esile traccia e risalito l'ultimo ripido tratto a caso, raggiungiamo la cimetta boscosa che ci riserva un piccolo "regalo di benvenuto": su uno dei pini infatti, Enrica vede un bel ciuffo di vischio! Abbracciandoci proprio sotto di esso, ci auguriamo una lunga e cara amicizia e dopo averne raccolto un rametto, raggiungiamo le altre amiche presso il parcheggio.
Nonostante l'intoppo iniziale, ne è uscita un'altra entusiasmante salita!
(Foto tratta dal libro "Da 200 a 2000 metri con il Cai di Tolmezzo", Andrea Moro Editore)
Dispiegata la cartina la scrutiamo alla ricerca di una nuova meta: l'unica nelle vicinanze è il monte Puselie, già salito da Barbara, Diana ed Enrica tempo fa. Ma questa volta lo saliamo tutte assieme da un nuovo sentiero, che parte proprio da uno dei primi tornanti della strada per la Forca del Cristo. Recuperate le auto, scendiamo velocemente i tornanti e parcheggiamo in uno spiazzo: raggiunto il tornante giusto, troviamo il sentiero subito dopo, evidente anche se non riportato sulle cartine Tabacco. Per fortuna è riportato sul libro di Barbara e anche sul fedele Oruxmaps! Saliamo nel bosco spoglio, alternando tratti di sentiero ripido a brevi intervalli in piano, a volte ampio e tranquillo, a volte esile e stretto dove l'attenzione non deve mancare, oltrepassando prima il rio Touf, poi il riul des Cjalcines, intercettando il sentiero percorso la scorsa volta dalle amiche.
L'arrivo al monte Cjastel Grant è preceduto da un arrugginito crocefisso su di un albero e da un ampio pianoro erboso dove nei pressi di una vecchia teleferica si apre una piacevole visuale sulla conca tomezzina.
La cima vera e propria è immersa tra gli alberi ed è seguita da una stretta dorsale alberata che si collega al ripidissimo pendio boscato che precede la cima del monte Puselie.
Oltrepassata una piccola gobba erbosa e un successivo ultimo breve tratto alberato, usciamo finalmente sulla stretta e panoramica cresta del monte Puselie.
E chi se lo aspettava un panorama così!!! La mole dell'Amariana domina protettiva alle nostre spalle, mentre davanti a noi si apre un ampia visuale su tutta la Val Tagliamento, con il San Simeone proprio in primo piano.
Poco sotto scorgiamo la piccola cima della Punta Zornade, salita nel maggio 2016, sconosciuta cimetta che ci stupì pure lei piacevolmente.
Ci sediamo pranzando sotto un bel sole, festeggiando con un giorno di ritardo "Santa Barbara", la cui omonima amica, oggi ha portato una buonissima focaccia per dolce!
Visti i tempi stretti, ci rimettiamo in marcia e ripercorriamo il sentiero dell'andata, fino ad una selletta dove si stacca l'esilissima traccia che porta in cima al Chiastelut. Decidiamo di salirla solo io, Barbara ed Enrica, mentre Silvia, Renato e Diana ci aspetteranno più giù.
Dopo aver percorso l'esile traccia e risalito l'ultimo ripido tratto a caso, raggiungiamo la cimetta boscosa che ci riserva un piccolo "regalo di benvenuto": su uno dei pini infatti, Enrica vede un bel ciuffo di vischio! Abbracciandoci proprio sotto di esso, ci auguriamo una lunga e cara amicizia e dopo averne raccolto un rametto, raggiungiamo le altre amiche presso il parcheggio.
Nonostante l'intoppo iniziale, ne è uscita un'altra entusiasmante salita!
Perchè piccola o grande che sia, una cima è sempre una cima! E oggi ne abbiamo salite ben tre!
2 commenti:
Bellissimo. Amariana è sempre bella e selvaggia. Bravi. Un saluto alla super Enrica.... Che curiosando ho riconosciuto.��
Ciao Catya, riferirò il saluto, grazie per la visita
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