Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

lunedì 23 novembre 2015

Via Ferrata Ten. Ferrante di Ruffano ....2 !

Avevamo un conto in sospeso con "lei"!
Anzi, il conto in sospeso ce l'avevo io, dato che Luca sarebbe riuscito sicuramente a portare a termine la salita la scorsa volta!
Ma l'umidità della parete, la ripidezza condita da passaggi atletici, la poca forza di braccia, mi avevano messa k.o. poco dopo la partenza!

Mercoledì ci riproviamo: il tempo a disposizione in questa giornata è come sempre "ristretto", perciò questa ferrata "concentrata" fa al caso nostro.
Fa fresco sul greto del Rio degli Uccelli: il sole fa capolino dal mare di nebbie che si infrange contro la dorsale montuosa che ci separa dalla Val Dogna. Di quà sole, di là grigiore infinito!




Raggiungiamo l'attacco presso la palestra di roccia: la partenza è subito selettiva! Il cavo sale dritto e ci si deve tirare su di forza per i primi metri, poi un traverso strapiombante seguito da un'altra ripida salita. 





Un terrazzino offre un momento di respiro prima del prossimo tratto, un altro traverso strapiombante e successiva ripida placca attrezzata con staffe. Qui mi ero fermata la scorsa volta... e per fortuna! Allora non sarei riuscita a fare il passaggio atletico alla fine delle staffe! 







Il resto, fino all'apice del cucuzzolo, è tutto un susseguirsi di tratti simili, che richiedono costantemente forza di braccia per tirarsi su per il cavo, rari i punti in cui ci si può aiutare con le mani, l'attenzione sempre costante a cercare i punti adatti per i piedi! 






E una volta su, si scende dall'altro lato, alternando tratti impegnativi ad altri più semplici, fin giù, dove il cavo termina e un sentierino  bollato ci accompagna di nuovo alla falesia.








Missione compiuta! E c'è pure il tempo di arrampicare un po', prima che i doveri ci richiamino in pianura!

Nessun commento: