Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

martedì 17 novembre 2015

Per sentieri selvaggi...Troi da le Seate

"Ivana"
Tutto ebbe inizio con un cartellino non ritirato dalla legittima proprietaria ad una corsa ciclistica. Mauro lo utilizzò per corrervi al suo posto e da allora è diventato il suo soprannome!
Da tempo ci diceva "appena vado in pensione vengo anche io in giro con donnavventura!".
Detto, fatto!


Così anche Mauro, alias Ivana, questo sabato si ritrova nel gruppo, pronto per qualsiasi giro "scapestrato" abbiamo in mente. L'idea era di salire sul Crostis in Val Alba, ma nuvoloni grigi coprono le cime e dopo un veloce consulto con Silvia, Barbara e Diana, optiamo per un giro "esplorativo" in lista proprio per giornate come queste.
L'idea di scendere nella forra del rio Simon era nata dopo aver "scoperto" sulla cartina Tabacco, quel tratteggio nero che calava giù dal sentiero 424! Una rapida ricerca sul web e scoprivo che il posto è molto famoso tra i canyonisti! Bisognava assolutamente andare a "curiosare" laggiù!
E così, parcheggiata l'auto a Roveredo, saliamo la stradina che porta al cimitero e imbocchiamo un ripido sentierino bollato che ci porta ad intercettare il sentiero 424, già usato in una precedente gita per salire alla "mitica" punta di Forcje di Jame (o Furce Diame).
Oltrepassati gli stavoli Rauni e tralasciato il sentiero che sale verso il Pisimoni, proseguiamo, alla ricerca di quella traccia "nera", il troi da le Seate, che si stacca dal sentiero principale e la troviamo dopo un po', in prossimità di un rigagnolo. Ivana fa strada, iniziando a percorrere quella stretta e ardita traccia che serpeggia giù verso la forra del rio Simon, che sentiamo scorrere trecento metri più in basso!



Con un percorso tortuoso più lungo di quel che pensavamo, arriviamo dopo un bel po' ai Clapùs di Burnize e finalmente al greto del Riù Simon, le cui acque hanno levigato le pietre, formando scivoli, cascatelle e pozze dai colori cristallini! 






Il posto merita una bella pausa e una foto di gruppo "aganis style"! 


Chi saltellando di roccia in roccia, chi guadando, passiamo dall'altro lato del ruscello e adocchiato un ometto segnalatore, individuiamo la traccia che molto, ma molto ripidamente ci porterà alla bucolica radura di Cunturate. 






L'ambiente solitario e la vista che si gode da qui, meritano la fatica di arrivarci! Le nuvole che coprivano le cime si sono diradate e il sole trova la forza di splendere attraverso la foschia residua, mentre recuperiamo le forze dopo la faticosa salita e mangiamo qualcosa. 





Davanti a noi, sul versante opposto, casera Fondariis occhieggia dalla sua piccola radura e attende che la raggiungiamo. Non rimane che mettersi di nuovo in cammino, questa volta su sentieri segnalati, attraverso boschi colorati delle belle tinte dell'autunno, passando accanto al grande faggio che veglia sui resti di casera Tamaruc e scendendo piano piano di nuovo verso il rio Simon, dove di nuovo ci attendono cascate e scivoli. 








Altra pausa, facendo scorta di raggi di sole, prima di affrontare la parte ombreggiata del percorso che passa sotto le pareti del Pisimoni. E' solo arrivando a Fondariis, che possiamo goderci di nuovo gli ultimi raggi del sole che pian piano va tramontando. 





Di fronte a noi questa volta la radura di Cunturate, dove stavamo due ore prima. Sosta merenda, ultimo sguardo a questi posti solitari e ci rimettiamo in cammino, attraversando il greto sassoso del rio Fondariis, contornando su ardite cenge rocciose, meravigliandoci ad ogni svolta del sentiero e raggiungendo infine il punto in cui avevamo deviato al mattino, per scendere al Riu Simon. 





La strada del ritorno ormai la conosciamo e tra una chiacchiera e l'altra siamo di nuovo all'auto.
Non resta che festeggiare il bel giro e la nuova "donnavventura Ivana" con un bel gelato a Venzone!
Questi posti ci hanno stregato con il loro selvaggio fascino. Manca ancora qualche tratto da esplorare, non mancheremo di ritornare!

2 commenti:

montagnesottosopra.blogspot.com ha detto...

ah si! si avvicina il periodo delle esplorazioni intorno a Scluse...... intanto mi guardo il vs. bel giro e segno !

Nadia ha detto...

Speriamo che la neve prevista si fermi a quote più alte....abbiamo ancora un paio di esplorazioni da fare in zona!!!!
Consigliatissima zona...per amanti "dal salvadi"! ;)
Ciao Luca