Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

lunedì 12 ottobre 2015

Un po' più in là di Garlitais... Plananizza!

Sembra quasi di sentire le loro risate! Le foglie roteano, danzano, volteggiano, come in un valzer, sospinte dal vento, sempre più in alto. 
Ed è proprio per via del vento che oggi abbandoniamo le cime per percorrere questi sentieri poco conosciuti, lasciandoci alle spalle il piccolo borgo di Plagnis e la solitaria località Costamolino, dove solo un cagnolino bisognoso di tante coccole ci accoglie abbaiando e scodinzolando.





E se il vento che oggi solamente ci sfiora è una sinfonia per l'udito, le foglie colorate d'autunno sono pura poesia per gli occhi! Quelle foglie che dalla statale sembravano ancora verdi, da qui in poi mostreranno i loro colori più infuocati! Passate le case Torgul, e imboccato poco dopo il sentiero 427, in leggera discesa raggiungiamo l'incassato greto del Riu Molino le cui acque scintillano ai raggi del sole. 





Uno scatto "aganis style" e risaliamo il lato opposto e con una ripida sequenza di stretti tornantini arriviamo al faggio secolare "a candelabro", di cui parla il piccolo libretto che ci ha fatto scoprire questi luoghi! 









Ancora poco e l'erba dorata del Cuc dai Pài ci accoglie con aperta visuale sui monti tutt'attorno, oggi leggermente coperti dalla nuvolaglia che il vento spinge cercando di tanto in tanto di offuscare il sole, che però non manca di splendere e riscaldarci, aumentando il piacere di trovarci in questi luoghi così solitari. 


Poco più sotto il Stàli dai Longhìns o Garlitais Adàlt, posto in una bella radura, ci offre il luogo ideale per pranzare e festeggiare il compleanno di Barbara. Sul tavolo non mancano i pasticcini, la torta con candeline e il Verduzzo... vero doping per l'ora successiva!!! 




Perchè, con la scusa di dare un occhiata un po' più in là ("Barbara...definisci "un po' più in là!"...risposta:"dove si vede un po' di più")....finiremo niente di meno che in cima al Plananizza!!! Ormai eravamo al bivio... mica potevamo rinunciare! 



E così, trainate dalla "locomotiva" Diana che parte in quarta su per il sentiero e sparisce poi tra i mughi della vetta, ci ritroviamo sotto le antenne che ne caratterizzano la cima. Poco più in là, dove la vista è diretta sul Pisimoni, una piccola croce rossa sbuca dall'erba alta e ci consente di fare una degna foto "ventosa" di vetta. 



C'è pure il tempo di costruire l'ormai consueto "70" per l'iniziativa del Cai di Artegna e goderci per un po' la vista da quassù, studiando le prossime mete da raggiungere!

2 commenti:

montagnesottosopra.blogspot.com ha detto...

innamorati dei boschi di Scluse ........... !

Nadia ha detto...

Bellissimi i boschi di Scluse...da visitare e visitare...tanti i posti ancora da scoprire!!!