Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

lunedì 8 giugno 2015

Un fiorito Rdeci Rob

C'eravamo passati accanto durante la salita al Vrh nad Peski: la sua mole rossa, spiccava tra le rocce grige dei monti accanto.
E "Rdeci Rob" significa proprio questo: Bordo Rosso.
E' qui che decido di portare Diana e Silvia, dopo aver raccontato loro dei bellissimi ambienti di questo angolo di Giulie. 
Tutte noi siamo salite sui vicini Krn e Batognica, ma mai più in là, sul lato destro di questa serie di cime. E così, sabato mattina ci troviamo a Tavagnacco e imboccata la strada che ci porta a Cividale, lo oltrepassiamo, giungendo a Caporetto e poco dopo al bucolico paesino di Krn.
A differenza di quindici giorni fa, il meteo è splendido: in cielo nemmeno una nuvola, ma un bel sole cocente!!!


Fa caldo, mentre ci avviamo lungo la strada cementata e poi sterrata, prima verso la planina Kasina, poi verso planina Leskovca. Le oltrepassiamo entrambe, puntando a quei verdi prati che si insinuano nella valletta rocciosa che si trova oltre la forcella che separa il Meselnik dal Mali Stador. 


Saliamo lungamente, tornante dopo tornante, bramando l'ombra data dal Mali Stador. Tutt'attorno prati fioriti e foglie umide di rugiada "rinfrescano" la vista, mentre alcune nuvole pian piano iniziano a formarsi e ad abbracciare le pendici del Krn. Non ci diamo troppo peso e proseguiamo tranquille nella nostra salita, fermandoci qua e là, per una foto e per "tirar fiato": dietro a noi loro salgono silenziose, avvolgendo la vallata sottostante. 




Raggiungiamo la Luznica e il Rdeci Rob ci appare con le sue rocce rosse, inconfondibile. Su un masso una bella scritta rossa segnala di abbandonare il sentiero principale e di "avventurarsi" tra erba e rocce, alla ricerca della traccia che ci porterà in cima. 







Ogni tanto qualche segno di passaggio appare, per poi scomparire e riapparire più avanti, ma la direzione è chiara e noi puntiamo verso di essa. Peccato che, complice un mix di chiacchiere e di nuvole che pian piano ci raggiungono, non ci accorgiamo di proseguire oltre la nostra principale destinazione! Ci ritroviamo così, senza accorgercene all'inizio, sulla cima del Veliki Stador e poi su quella del Mali Stador! 




Sì, perchè avvolte dalle nuvole che finalmente ci hanno raggiunte, cerchiamo in lungo e in largo quel benedetto contenitore del libro di vetta di cui avevo vista una foto su internet! Niente miniature dell'Aljaz Stolp qui: solo un ometto di sassi, in una delle tante erbose elevazioni che risaliamo. Ci fermiamo un attimo a riflettere e, riletta velocemente la relazione che mi ero scaricata sul cellulare, capiamo l'errore fatto! Certo, trovare tra la nebbia il "punto debole" che caratterizza l'unico modo per salire al Rdeci Rob, ora è una impresa! Le nuvole avvolgono tutto e ripercorrendo all'inverso il tratto fatto, cerchiamo di individuare la "rampa" d'accesso alla cresta che ci sovrasta. Ne individuiamo una, sopra alcuni roccioni ammassati accanto al sentiero: destinazione ignota, avvolta tra le nuvole, nessuna traccia di sentiero, nessun ometto. Silvia si offre di dare un occhiata e poco più su individua finalmente un accenno di sentiero: la seguiamo e finalmente sbuchiamo sulla cresta che separa il Rdeci Rob dal Skofic. 



La cresta che porta verso il Rdeci Rob scompare verso l'ignoto: mentre Silvia e Diana scattano foto, io attendo speranzosa che le nuvole si diradino! 


Minaccio pure il caro Flavio ad alta voce, che, se non apre una finestra tra le nuvole, non firmerò per lui il libro di vetta! Silvia e Diana ridono, ma poco dopo ecco una leggera folata di vento e finalmente la nostra meta appare, davanti a noi! Sorrido, mentre salgo veloce, tra fioriture di Genziane e Botton d'oro, verso la piccola miniatura dell' Aljaz Stolp che, sbucando in mezzo all'erba, ne segnala la cima. 




Le altre mi raggiungono subito dopo e scattiamo veloci una foto di vetta, prima che le nuvole ci avvolgano di nuovo. 



Non sarà così: la cima del Rdeci Rob sembra un isola soleggiata in mezzo ad un mare di nuvole: più che una "finestra" avrei dovuto chiedere di aprire un "portone" a Flavio, per poter godere del bel panorama che ci circonda! Ma va bene così e ringraziandolo, firmo anche per lui!




Dopotutto io il panorama l'ho visto dieci giorni fa e per le amiche è una scusa in più per tornare ed esplorare tutta la zona!



2 commenti:

montagnesottosopra.blogspot.com ha detto...

Esplorare, esplorare!!!!!! Ogni volta a scoprire un pezzo nuovo di montagna ! Biel e vonde!

Mandi
Luca e Marisa

Nadia ha detto...

Un po'alla volta,cima dopo cima,esploriamo anche questa parte di Slovenia che si rivela bellissima e affascinante!!!
Ciao Luca e Marisa