"Intruse a ore 12!!!"
Due puntini rossi in un mare di sassi bianchi di certo non potevano passare inosservati!!!
Saranno stati i capelli di Barbara o la mia maglia a tradirci?
Di certo avevamo chiesto il permesso al militare che, appostato con tanto di garitta e sbarra, se ne stava solo soletto a guardia della "strada" in mezzo alla fiumana ghiaiosa dei Rivoli Bianchi!
Dopo averlo informato che eravamo dirette verso la forca di Ledis e avuto il suo benestare, pur che ce ne stessimo bene "alla larga", abbiamo obbedito agli ordini e siamo partite spedite su per la strada sassosa!
Quindici minuti più tardi il rumore di un motore alle nostre spalle ci sorprende, ma ci mettiamo diligentemente a bordo strada per lasciare passare le due camionette dell'esercito. All'interno della prima qualcuno ride e punta il dito, poi si ferma poco più in là.... di traverso! L'altra si ferma accanto a noi! Il primo pensiero che mi passa per la testa è: "che gentili...ci vogliono offrire un passaggio fino in Ledis!" Ma quando dalle due camionette scendono due ufficiali inizio ad avere qualche serio dubbio!
"Ma dove andate? ...Siete dentro la campana di sgombero... non avete letto l'esposto in comune?" ci dice l'ufficiale sorridendo.
In comune??? Ma chi ci va in comune prima di una escursione?... penso tra di me!!!
"Magari mettere un cartello..." gli suggerisco sorridendo magnanima.
Per fortuna l'ufficiale si rivela essere un caro vicino di casa di Barbara (ecco il perchè delle loro risate!) e dopo essersi informato sulla nostra direzione ci consiglia di fare il giro in senso inverso a quello programmato, per dar loro il tempo di fare esercitazioni "in sicurezza" nella zona adiacente: han armi leggere, così ci informano, ma non si sa mai.
Sorridiamo alla divertente situazione e accettiamo di buon grado di cambiare il giro: l'idea era di salire prima sulla Creta Storta, chiudendo l'anello passando per gli stavoli Scric e poi scendere per Ledis, ma faremo l'inverso. Agli ordini, capo!!!
Salutiamo tutti e mentre loro fanno inversione di marcia sulla stretta stradina, noi proseguiamo ridendo: questa poi! Ci mancava proprio!
In effetti un cartello ammonitore lo rinveniamo, buttato a terra, dove la sterrata lascia il posto ad un bel sentiero gradinato! Stava proprio bene all'inizio della strada!
Un sasso che cade poco lontano svela la presenza di un camoscio, che dall'alto osserva il nostro lento procedere. Ogni scusa è buona per fermarsi, che sia un bel fiore o il panorama che si apre alle nostre spalle. La forca di Ledis ci accoglie solitaria e ghiaiosa: poco più in là il bivio per Scric o per la chiesetta di Ledis. Scegliamo quest'ultima direzione: era già da un po' che volevo visitare questo luogo e la scusa di una pausa merenda viene colta all'unanimità!
Attraverso una faggeta verdissima, passiamo accanto ad un crocifisso restaurato e poco dopo eccola, la bucolica radura erbosa di Ledis: la catena del Plauris fino al Cadin fa da sfondo a casette private e ad una chiesetta. Poco più in là una fontana zampilla acqua fresca: ci sediamo all'esterno della chiesetta e ci godiamo il panorama mentre mangiucchiamo qualcosa e studiamo la mappa.
Ritornate al bivio, iniziamo la lenta risalita verso gli stavoli Scric sul sentiero 713, attraversando tratti rocciosi e soleggiati, alternati a luminose faggete. Arrivate ad un bel prato "perdiamo" per un attimo la direzione: un palo con le indicazioni è caduto a terra, ma poco dopo intercettiamo il sentiero giusto ed eccoci finalmente agli stavoli Scric: i proprietari sono molto gentili e lo lasciano aperto agli escursionisti!
Dopo aver firmato il libro delle visite, ci sediamo ai tavoli esterni da cui si gode una bellissima vista. Era da un bel po' che la mia pancia brontolava e finalmente posso togliermi lo sfizio di oggi: fragole con la Nutella!!!!
Ora non resta che trovare quella famosa traccia "nera" che ci porterà sulla Creta Storta: perdiamo venti minuti nella ricerca del "Troi dai Cjaciadors" ma alla fine intravediamo una vecchia tabella di legno, anonima e mimetizzata tra arbusti e sassi. Seguiamo la direzione e poco a poco il sentiero prende forma e ci conduce prima in un bel bosco, poi ad attraversare una pietraia, poi di nuovo nel bosco, fino a sbucare nella radura che ospita la Baita das Mangis e un altra casetta.
Più in là un orto recintato e il belvedere di Creta Storta con la grande croce di legno affacciata sulla pianura! La vista nelle belle giornate dev'essere veramente molto ampia e bella: già lo è oggi con un po' di foschia e le nuvole che pian piano vanno addensandosi, coprendo un po' le cime circostanti. Dietro, in lontananza, gli stavoli Scric occhieggiano sul fianco boscoso del Cuel di Scric.
Nonostante il meteo, merita una bella pausa: la soddisfazione è tanta e dopo un autoscatto con la croce ci sediamo ad ammirare i grifoni che volteggiano sopra e sotto di noi.
Ma viene l'ora del rientro e individuato anche il sentiero di discesa, non ci resta che partire e scendere lungamente nel bosco, fino ad uscire sul greto del rio Pozzolons, nei pressi della prima e seconda briglia... proprio dove i militari ci avevano intercettate stamattina!
Alla prossima "Donneavventura"....possibilmente senza farsi bersagliare!!!
4 commenti:
Bel posticino ....... ma non possono andare a tirare da un'altra parte ?
...ad esempio sul Tagliamento!..anche perchè li se uno scende dal Cumieli o Sant'Agnese si ritrova in pieno fuoco!!! Mah!!!
Comunque il belvedere merita una visita...però il sentiero tira su bene...nel nostro caso,giù bene!!!
Sono stato alla chiesetta di Sant'Agnese giorni fa e ammirandola da sotto mi è venuta la voglia di Creta Storta. Possibile che i sentieri di accesso siano segnati tanto male?
grazie wimik
Ciao Wimik...
DA quello che ricordo, dal lato di Sant'Agnese il sentiero non esiste più, ma dal lato Rivoli Bianchi, tra la prima e seconda briglia sul rio Pozzolons, c'è il sentiero diretto alla Creta Storta, quello che noi abbiamo usato per la discesa. E' ben evidente all'interno del bosco. Ps. non sono sentieri gestiti dal CAI, ma vecchie tracce, non ricordo se bollate.
Ciao, Nadia.
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