"Denis, sei in forma? Allenato? Guarda che il dislivello oggi è altino".
Fossi stata zitta era meglio!!!
Denis e l'amico Michele, partono in quarta su per la sterrata che da Dierico sale costeggiando il rio Pecol Lungo! Li ferma solo il primo guado...ma per poco, dato che, trovato il punto più agevole, decidono di oltrepassarlo saltellando di masso in masso fin dall'altra parte!
Io, Barbara e Silvia decidiamo di non esibirci in pericolosi equilibrismi, data anche la forza dell'acqua e la distanza dei massi: rimossi scarponi e calzetti, affrontiamo stoicamente le turbolenti acque scegliendo il tratto cementato per le auto.
I giovani maschietti se la ridono, divertiti, ma non ce la prendiamo.....almeno fino al secondo guado.....nemmeno dieci minuti dopo! Loro saltellano pericolosamente dall'altro lato e noi giù, a togliere di nuovo scarponi e calzetti! Speriamo non ce ne siano altri!!!
Il sentiero sale ora in mezzo ad un lussureggiante bosco, umido dalle recenti piogge: dopo il pediluvio, i fanghi non potevano mancare! Fasci di luce filtrano tra le foglie verdissime mentre sopra di noi è tutto un cinguettare.
Denis e Michele spariscono velocemente, lasciandoci "arrancare" tranquille nel bosco. Ogni tanto ci aspettano, per poi sparire nuovamente: "andate a prepararci una pastasciutta alla casera!" gli diciamo dopo l'ennesimo incontro, lasciando loro la libertà di correre e concedere alle "vecchiette" di proseguire in modalità "umana"!!
L'uscita dal bosco lascia spazio a visioni maestose sull'imponente Sernio, che domina la vallata accanto alle cuspidi rocciose della Torre Ivano, Torre Nuviernulis e della Cima dai Gjai. Dietro a noi la vista scende lungo la vallata fino a Dierico, incorniciata dal Tresadia e dalle dorsali Paularo-Neddis e Zermula.
Proseguiamo lungo il sentiero che attraversa il greto del rio di Vintulins, per fortuna asciutto, e si immerge di nuovo in una fresca faggeta, risalendo a tornantini sotto le imponenti pendici del Sernio.
Ed eccolo là finalmente, il tetto del piccolo bivacco in legno: Denis e Michele già stanno banchettando all'esterno e aspettano noi per "spazzolare" via salatini e grana! Autoscatto di gruppo, firma sul libro della casera e piccola sosta per affrontare gli ultimi trecento metri che ci separano dalla Creta di Mezzodì!
Recuperate le forze iniziamo la lenta risalita, tornante dopo tornante, fino a raggiungere la Creste di Valvariute, che ci apre la visuale oltre l'enorme mole rocciosa del Sernio. Con un bucolico tratto su rocce sgretolate, giriamo l'angolo e arriviamo in vista delle cuspidi mugose della Creta di Mezzodì, sulla cui vetta sventola l'azzurra bandiera del Friùl!!!
Scendiamo a piccoli tornanti tra le rocce e risaliamo tra i mughi fino alla cima, che ci offre davvero un ampio panorama circolare! Autoscatto e possiamo finalmente pranzare e riposare, ammirando la vista, accarezzati da una leggera brezzolina che fa sventolare la bandiera sopra di noi.
Nuvole si rincorrono in cielo, ma sprazzi di sole spazzano via qualunque dubbio di prendere pioggia oggi. Denis e Michele vogliono scendere per Lovea, passando per il rifugio monte Sernio e poi risalire via strada fino a Dierico: decliniamo l'invito, volendo scendere per il ricovero monte Fuarmi e Dior. Ci lasciano le chiavi della loro auto, così da poterli "raccogliere" lungo la strada, se arriviamo prima di loro.
Arriveranno prima di noi... con un vantaggio di ben quarantacinque minuti!!! Ma loro non hanno dovuto affrontare sentieri scomparsi tra ghiaioni, discese in mezzo ai massi, traversi su sentieri crollati!!!
Dopotutto ci trovavamo in zona Wilderness!!!! Altrimenti perchè chiamarci Donneavventura!!!
2 commenti:
Wow! a vederlo da li fa proprio voglia di Sernio !
E già...una tentazione...è così maestoso!!! però aveva ancora una spruzzata di neve sulla cima!
Ci aspetta!
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