Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

sabato 23 maggio 2015

Audaci sul Sagran

Il mercoledì è sempre complicato: se poi ci si mette di mezzo anche il meteo...
Se fino a lunedì, le previsioni nefaste lasciavano "forse" una probabilità di tempo migliore sul Tarvisiano, per martedì la storia è già cambiata! Nel dubbio avevamo già scelta una meta: il Sagran offrirebbe un approccio tranquillo su sterrata e la cima sarebbe un bonus, sempre che il meteo si rivelasse adeguato alla salita.



Tra una lunga serie di dubbiosi "andare" e "non andare", perdiamo Enrica che, con la scusa di una riunione, si ritira. In compenso Diana si aggrega volentieri, se andiamo!
Un messaggio di Barbara mette fine alla discussione: "La fortuna aiuta gli audaci; il pigro si ostacola da solo (Seneca)"! Come dissentire! Poi a me basta poco e la decisione è momentaneamente rimandata alla mattina successiva!
Mercoledì mattina, una sbirciata veloce alla webcam dell' Acomizza ci rincuora: nuvole, ma anche sprazzi azzurri! Si va!
Ritrovo a Gemona e poi via, verso Ugovizza, dove risalita la stradina che porta nell'omonima vallata, parcheggiamo presso l'osteria del Camoscio. Il cielo sopra di noi è meglio di quello che pensavamo: certo, nuvole si rincorrono nel cielo, ma lasciano posto anche a sprazzi d'azzurro e sole! Gli ombrelli trovano il loro piccolo spazio all'interno degli zaini: non si sa mai... giusto per scaramanzia!


C'incamminiamo chiacchierando su per la stradina, passando accanto a belle casette e prati multicolori. In alcuni tratti la strada cementata è bella ripida e la scusa è buona per fermarsi e salutare una signora intenta a rinvasare che ci guarda incuriosita. 





Più in su, rumore di motoseghe e trattori al lavoro rompono il silenzio, mentre proseguiamo oltre, lasciando gli spazi aperti per quelli boscati che precedono l'arrivo alla forcella di Fontana Fredda: la temperatura è cambiata e dall'altro lato l'Austria mostra i suoi pendii verdi punteggiati dalle casette della Gortschacher alm. 



La croce del Sagran già da un po' ci osserva e tenta dall'alto: un occhiata alle nuvole che senza incutere timore si rincorrono senza sosta e iniziamo a seguire i bolli rossi che, attraverso un bel bosco tappezzato di piantine di mirtilli, ci conducono verso un ampio prato verde. 



Qui, tranquilli tranquilli, un piccolo gruppetto di camosci pascola silenzioso: uno di loro, accucciato, ci osserva: rimaniamo immobili a guardarci, mentre il mio dito continua a scattare foto. Appena ci muoviamo per continuare lungo la dorsale, scappano via e s'infilano tra gli alberi. 




Noi continuiamo la salita e dal dosso successivo la croce ci appare poco lontana. Risaliamo direttamente il pendio erboso terminale e appena sbuchiamo presso la croce una raffica di vento improvvisa quasi ci spazza via, ci toglie il fiato e arruffa i capelli! 




Scattiamo velocemente le foto alla croce e appena il vento cala di potenza, posizioniamo la macchina fotografica su un cippo di confine e facciamo un autoscatto. 



Giusto un attimo per guardarsi in giro, ammirando i pendii che seguendo la dorsale, calano verso le casette della sella di Lom e ci rifugiamo in zona protetta dal vento. Microscopiche goccioline trasportate dal vento svolazzano qua e là e noi apriamo gli ombrelli, nella speranza vana che il vento cali dandoci l'opportunità di goderci per un po' la cima. Desistiamo, dopo che per ben due volte l'ombrello regalatomi da Barbara si rigira su se stesso! 


Non voglio demolirlo al primo utilizzo e dopo una decina di minuti battiamo in ritirata. Torneremo con meteo più tranquillo e assolutamente in assenza di vento! Pranziamo un po' più giù, nel prato dei camosci, mentre una telefonata avverte Barbara che a Tolmezzo diluvia! Ma qua siamo ancora in un isola abbastanza felice, tanto che ritorniamo all'auto ancora tra sprazzi di sole!


La pioggia la incontreremo a Dogna, ma tanto ora non c'importa: la fortuna ha aiutato le audaci e noi la ringraziamo, festeggiando con un gelato a Venzone. 

4 commenti:

olgited ha detto...

Complimenti per la foto,peccato che il tempo vi abbia tradito.Ciao

Nadia ha detto...

Grazie Jaz Io, ma il meteo è stato meglio di ciò che avevano previsto. Per il resto, è una scusa per tornare, magari salendo dall'altro lato: come dico sempre io, intanto siamo andate in esplorazione. ;)

montagnesottosopra.blogspot.com ha detto...

il mercoledi si lavora !!!!!!!!

Nadia ha detto...

Per concedermi il mercoledì, io lavoro doppio lunedì,martedì,giovedì e venerdì.....puff puff....cosa non si fa per un giorno in più di libertà!!! :D
Ciao Luca