Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

domenica 25 gennaio 2015

Alla ricerca di un po' di primavera sul Torrione e dintorni

Voglia di primavera!
Voglia di calore e ampie vedute!
Con questi presupposti e le belle previsioni, raccolgo Diana a Dignano e puntiamo verso Aviano.
La zona della Pedemontana mi affascina sempre e i giri ancora da esplorare non mancano. Arrivate a Coltura saliamo verso Mezzomonte, ma prima di raggiungerlo parcheggiamo presso l'hotel/ristorante da Stale dove inizia il sentiero 982.



Le indicazioni danno tempi lunghi per le nostre mete odierne, ma siamo determinate e tranquille: in base ai nostri tempi vedremo fino a dove "spingere" la nostra curiosità. A dire il vero la parte superiore è stata "esplorata" in varie occasioni, ma mai partendo da questo lato e da così in basso. All'inizio il bosco la fa da padrone, ma i rami spogli fanno filtrare i raggi del sole e farci pentire di non avere con noi una maglia a maniche corte! Seguendo la mulattiera in parte lastricata, saliamo fino a raggiungere il limite boscato, dove iniziano i verdi e finalmente la vista può spaziare in lungo e in largo sulla sottostante pianura, dove oggi aleggia parecchia foschia.


Il piccolo ricovero "la Lobia" ci da la scusa per ammirare il panorama davanti e dietro a noi: se da un lato la pianura si estende fino al mare, dietro a noi il lungo muraglione che sorregge l'altopiano appare maestoso!


La voglia di raggiungerlo ci fa rimettere subito in marcia e dopo aver rimpinzato di fiori secchi il vasetto del piccolo crocefisso li vicino, ripartiamo salendo in diagonale sui pendii erbosi, fino a raggiungere la bella fontana Buset.




Piccola sosta per una fresca bevuta e poi su, fino a raggiungere il margine superiore dell'altopiano, dove una bella panca ci offre l'ennesima scusa per riposarci e, vista l'ora, rifocillarci! Un breve tratto al margine di uno scuro bosco di pini ci porta davanti a casera Busa Bernart, già visitata due anni fa . Cerco il punto in cui salire sul Torrione e un provvidenziale cartello e bollini rossi ci indicano la via, verso il margine del ciglione, costeggiandolo in salita fino al punto più alto dove un grosso ometto di sassi ne indica la cima.



Ma è poco più in la che ci concediamo una prolungata pausa, presso il crocifisso con panca, che domina sulla pianura. Sotto i caldi raggi del sole la vista spazia, nonostante la foschia, fino al lontano luccicare del mare e noi ricarichiamo le batterie (come dice Diana).



Avendo ancora un bel po' da "esplorare" proseguiamo in "fuori pista" seguendo come Pollicino le "palline" depositate da generose caprette che incontriamo in cima al successivo dosso, il Col della Gallina, dove è posizionata una stazione meteo.


Da qui, scendiamo lungo la dorsale fino alla strada sterrata che porta al Piancavallo, fino ad incrociare il sentiero 982 che immerso in un bellissimo bosco, ci porta al cospetto del monte Ceresera.


In dieci minuti siamo sul belvedere con panca e ancona, al cui interno è posta una Madonnina che regge un dolcissimo Bambin Gesù.





Bollini rossi tra gli alberi ci incuriosiscono e proseguito all'interno del bosco, sbuchiamo sulla vera cima del monte Ceresera, dove un cippo posto nel 2002 commemora l'anno internazionale della montagna. Poco più in là, il cippo storico del confine veneziano, la cui incisione riporta l'anno 1653.
La vista sull'immacolato gruppo del Cavallo da qui è meravigliosa e le nuvole creano magici giochi di luce sui pendii innevati.





Ripercorso a ritroso il sentiero fino al belvedere, scendiamo alla sottostante casera Ceresera, visitata in un freddo aprile di quattro anni fa!!!



Una firma e il timbro all'interno del piccolo bivacco intitolato a Silvio e Rudi, un'altra piccola pausa "cattura sole" e ripartiamo, seguendo il sentiero per la vicina casera Masonil Vecio, immergendoci di nuovo nel boschetto ghiacciato e seguendo poi la sterrata fino a casera Busa Bernart. La tentazione sarebbe quella di raggiungere casera Costa Bravin e da li scendere per il sentiero Risena o, addirittura, per il 981 che parte da casera Costa Cervera, ma sono già le quindici e trenta e per oggi ci "accontentiamo" e ripercorso il sentiero dell'andata, ritorniamo tranquille a valle.




La nostra giornata primaverile l'abbiamo avuta, la curiosità è stata appagata e le batterie si sono ricaricate!

2 commenti:

Bruno ha detto...

Ehilà, due volte sono stato in zona ma c'era la neve e non ho trovato i segnavia per salire il Torrione. Dato che non c'è due senza tre dovrò tornarci. Ciao

Nadia l'Alpingirl ha detto...

Bruno, ora c'è pure il cartello...vai tranquillo! ciaooo