I raggi del sole mattutino sbucano dalla catena del monte Bondone e illuminano l'altissima parete del monte Casale sopra di noi. Con il naso all'insù cerchiamo d'individuare il percorso della ferrata Che Guevara: sembra quasi impossibile che un sentiero s'inerpichi su quella dritta distesa di roccia!
Arriviamo all'attacco che sono le nove e trenta e iniziamo a seguire il cavo, traversando con alcuni facili saliscendi. Tratti di sentiero si alternano ai tratti attrezzati, rendendo varia e divertente la salita.
In alcuni tratti c'è da usare le mani, alcune staffe agevolano la salita, che però rimane sempre facile e.... molto soleggiata!!! Il candore della roccia riflette i raggi del sole che si è fatto strada tra la nuvolaglia del mattino e splende caldo in un bel cielo azzurro: per fortuna che tira un po' di vento di tanto in tanto, altrimenti oggi ci sarebbe da arrostirsi!!!
Il panorama salendo si amplia sempre di più e sotto di noi risaltano i vigneti e il lago di Toblino con al centro il suo castello. E' da poco passato mezzogiorno quando raggiungiamo la cassetta con il libro delle firme: manca ancora un oretta e saremo fuori!
Da qui in poi gli alberi in veste autunnale ci ripareranno dal sole e seguendo il sentiero che sale tortuoso, oltrepassando ancora alcuni tratti attrezzati, un ora dopo sbuchiamo sull'incredibile verde pianoro ondulato che caratterizza la cima del monte Casale!
Abbagliati da tanto verde ci guardiamo in giro meravigliati: le cime del Brenta e dell'innevato Adamello catturano lo sguardo, oltre il rifugio Don Zio. La grande croce di vetta è posta poco più in la e la raggiungiamo subito, dando una vertiginosa guardata giù dalla parete che abbiamo risalito.
Un bel autoscatto e possiamo pensare a mettere qualcosa dentro la pancia, finalmente!!! Escursionisti, bikers e bambini gironzolano sui prati attorno al rifugio: scopriamo così che dall'altro lato del Casale, quello caratterizzato da dolci pendii e colorati boschi, sale a tornanti una strada, che parte da Comano Terme. Ottimo a sapersi, perchè qui un giorno ci voglio portare sicuramente Gabriele!
Ci accomodiamo sulle panche all'esterno del rifugio e ordiniamo, mentre Luca saluta un amico di Pordenone, anche lui qui per un escursione con sua moglie. Ci sediamo tutti assieme e ci godiamo il sole, l'abbondante pastasciutta e una bella birra che ci rimette in pace con il mondo! Il rientro si preannuncia lungo: la tabella segna che ci vogliono tre ore e mezza per raggiungere il punto di partenza!!! Ne impiegheremo un ora in meno, ma sarà una discesa eterna, prima verso Sarche, poi verso Pietramurata, dove abbiamo lasciato l'auto.
Stanchi ma soddisfatti dell'uscita, non ci resta che una bella doccia e l'aperitivo in centro ad Arco con il resto degli amici! Son passati molti anni da quando incappai per la prima volta nella relazione della Che Guevara: ora posso finalmente dire "missione computa" !!!
Arriviamo all'attacco che sono le nove e trenta e iniziamo a seguire il cavo, traversando con alcuni facili saliscendi. Tratti di sentiero si alternano ai tratti attrezzati, rendendo varia e divertente la salita.
In alcuni tratti c'è da usare le mani, alcune staffe agevolano la salita, che però rimane sempre facile e.... molto soleggiata!!! Il candore della roccia riflette i raggi del sole che si è fatto strada tra la nuvolaglia del mattino e splende caldo in un bel cielo azzurro: per fortuna che tira un po' di vento di tanto in tanto, altrimenti oggi ci sarebbe da arrostirsi!!!
Da qui in poi gli alberi in veste autunnale ci ripareranno dal sole e seguendo il sentiero che sale tortuoso, oltrepassando ancora alcuni tratti attrezzati, un ora dopo sbuchiamo sull'incredibile verde pianoro ondulato che caratterizza la cima del monte Casale!
Abbagliati da tanto verde ci guardiamo in giro meravigliati: le cime del Brenta e dell'innevato Adamello catturano lo sguardo, oltre il rifugio Don Zio. La grande croce di vetta è posta poco più in la e la raggiungiamo subito, dando una vertiginosa guardata giù dalla parete che abbiamo risalito.
Un bel autoscatto e possiamo pensare a mettere qualcosa dentro la pancia, finalmente!!! Escursionisti, bikers e bambini gironzolano sui prati attorno al rifugio: scopriamo così che dall'altro lato del Casale, quello caratterizzato da dolci pendii e colorati boschi, sale a tornanti una strada, che parte da Comano Terme. Ottimo a sapersi, perchè qui un giorno ci voglio portare sicuramente Gabriele!
Ci accomodiamo sulle panche all'esterno del rifugio e ordiniamo, mentre Luca saluta un amico di Pordenone, anche lui qui per un escursione con sua moglie. Ci sediamo tutti assieme e ci godiamo il sole, l'abbondante pastasciutta e una bella birra che ci rimette in pace con il mondo! Il rientro si preannuncia lungo: la tabella segna che ci vogliono tre ore e mezza per raggiungere il punto di partenza!!! Ne impiegheremo un ora in meno, ma sarà una discesa eterna, prima verso Sarche, poi verso Pietramurata, dove abbiamo lasciato l'auto.
Stanchi ma soddisfatti dell'uscita, non ci resta che una bella doccia e l'aperitivo in centro ad Arco con il resto degli amici! Son passati molti anni da quando incappai per la prima volta nella relazione della Che Guevara: ora posso finalmente dire "missione computa" !!!
7 commenti:
Ernesto ringrazia....... e anche noi! :-)
"Hasta Siempre"...
Lunga come una rivoluzione ..."Hasta Siempre" ;-)
Hasta la vista amigos!!! :D
Il regno del Garda vi aspetta per tante belle gite!!! Fateci un pensierino!!!
eeh , lunga si!
Cavoli complimenti per la salita, avevo letto che questa ferrata è molto impegnativa ma da quello che mi pare di capire non è così. Vorrà dire che se mai andrò da quelle parti potrei farci un pensierino. Là in zona (ma forse neanche tanto) ho salito solamente Cima Valdritta e Cima Telegrafo del monte Baldo ed è stato molto bello, peccato solo per la distanza.
Ciao Bruno, è impegnativa per via del dislivello...son 1300m di dislivello e meglio non farla in piena estate!!! L'ideale è passare un bel fine settimana lungo...o meglio,una settimana!!! Di cose da fare in zona ce ne sono moltissime!!!
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