Con calma imbocchiamo la Nockalmstrasse. Non c'è fretta. Anche la guida fa parte dell'escursione: il nastro d'asfalto si perde tra i boschi di pino cembro e pian piano s'innalza verso il cielo.
Facciamo tappa al Winderbensee, un piccolo diamante che riflette il cielo, tra rocce e pascoli in quota.
Proseguiamo il viaggio fino al parcheggio dell'Eisentalhohe, e da qui partiamo per il Trono del Re.
Il sentiero sale dolcemente con un lungo traverso fino ali piedi dell'Esentalhohe e arrivati all'ampia sella, lo sguardo si apre sulla valle del trono. Davanti a noi si dipana il lungo gomitolo di sentiero che ci porterà in cima al Konigsthul.
Gabriele non è intimidito dal lungo nastro che da sotto i nostri piedi arriva fino in cima, anzi preme per andare a vedere da vicino.
Iniziamo il lungo e pianeggiante traverso che ci accompagna al Friesenhals See, tra cavalli e mucche curiose.
Si alza un vento freddo che sferza il fianco della montagna.
Continuiamo ancora traversando verdi e ripidi pascoli, finché il sentiero si fa più deciso, abbandonando il lungo crinale e impennandosi sul fianco del Trono. Dalla Konigsthulscharte poche e decise serpentine ci portano alla croce di vetta, sferzata dal vento gelido di un giorno di mezza estate.
Come gli altri escursionisti facciamo una foto veloce in cima e cerchiamo un riparo dove riposare un pò e sfamare il nostro piccolo alpinista.
Arroccati su un piccolo ripiano ci godiamo la vista su queste spoglie cime dl fascino particolare: lo sguardo corre in lungo ed in largo su una tavolozza di tenui grigi e verdi accesi senza distinguere traccie di presenza umana. Il Nockberge ci affascina con la sua selvaggia bellezza. Sembra di essere davanti a lande desolate ed ignote d'altri tempi, spazi selvaggi che tradiscono la loro natura solo per la presenza di mandrie al pascolo.
Lo star fermi accentua il freddo, e quindi iniziamo il rientro lungo il sentiero di salita. Guadagniamo la forcella velocemente e ripercorriamo al contrario il lungo traverso dell'andata. Il vento è un incessante compagno di viaggio e ci saluta solo in vista dell'Eisentalhohe.
Raggiungiamo in breve la cima, ornata da diversi ometti di pietre e spoglia dalla moltitudine di turisti che l'affollava al mattino, visto il breve cammino che ne richiede la conquista dalla strada.
Dove è iniziata la nostra escursione finisce: ripercorriamo la Nockalmstrasse per rientrare troviamo il tempo di fermarci alla GlocknerHutte, dove troviamo la Campana dei Desideri. Un rintocco e un desiderio si avvererà. Chissà!
Il sentiero sale dolcemente con un lungo traverso fino ali piedi dell'Esentalhohe e arrivati all'ampia sella, lo sguardo si apre sulla valle del trono. Davanti a noi si dipana il lungo gomitolo di sentiero che ci porterà in cima al Konigsthul.
Gabriele non è intimidito dal lungo nastro che da sotto i nostri piedi arriva fino in cima, anzi preme per andare a vedere da vicino.
Iniziamo il lungo e pianeggiante traverso che ci accompagna al Friesenhals See, tra cavalli e mucche curiose.
Si alza un vento freddo che sferza il fianco della montagna.
Continuiamo ancora traversando verdi e ripidi pascoli, finché il sentiero si fa più deciso, abbandonando il lungo crinale e impennandosi sul fianco del Trono. Dalla Konigsthulscharte poche e decise serpentine ci portano alla croce di vetta, sferzata dal vento gelido di un giorno di mezza estate.
Come gli altri escursionisti facciamo una foto veloce in cima e cerchiamo un riparo dove riposare un pò e sfamare il nostro piccolo alpinista.
Arroccati su un piccolo ripiano ci godiamo la vista su queste spoglie cime dl fascino particolare: lo sguardo corre in lungo ed in largo su una tavolozza di tenui grigi e verdi accesi senza distinguere traccie di presenza umana. Il Nockberge ci affascina con la sua selvaggia bellezza. Sembra di essere davanti a lande desolate ed ignote d'altri tempi, spazi selvaggi che tradiscono la loro natura solo per la presenza di mandrie al pascolo.
Raggiungiamo in breve la cima, ornata da diversi ometti di pietre e spoglia dalla moltitudine di turisti che l'affollava al mattino, visto il breve cammino che ne richiede la conquista dalla strada.
Dove è iniziata la nostra escursione finisce: ripercorriamo la Nockalmstrasse per rientrare troviamo il tempo di fermarci alla GlocknerHutte, dove troviamo la Campana dei Desideri. Un rintocco e un desiderio si avvererà. Chissà!
1 commento:
Bella la Nockalstrasse, da visitare con calma ! Il Nockberge poi è un posto fantastico.......
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