"Portatemi a San Floriano"
L'invito, quasi sussurrato, arriva da un boccione d'acqua, riposto vicino alla fontana presso gli stavoli nella radura ai piedi del bosco di Rovereit. Ci guardiamo e svuotato un pò il mio zaino troviamo il posto per quei cinque litri d'acqua fresca.
Fin qui eravamo giunti dai pressi del cimitero di Illegio, da dove parte il sentiero che scende al Rio Frondizzon, per poi risalire al colle di San Floriano. Scandiscono il percorso le stazioni della Via Crucis. Salendo ci chiediamo a cosa servirà l'acqua, mentre Gabriele impone il passo, da bravo capogita.
Le fioriture iniziano a punteggiare i prati e il sottobosco di una miriade di colori e l'aria fresca e umida è satura di profumi.
Un'ultima rampa nell'ombra del bosco e usciamo nei prati di San Floriano, mentre le nuvole si rincorrono senza sosta nel cielo del primo maggio.
Saliamo i gradini che ci portano alle Pieve e, sull'uscio del campanile, incontriamo Tin, depositario del segreto del boccione.... "Astu puartat su le aghe? Bulo! Grassie, fas simpri comut ve aghe ca su quan che a l'è di fa qualche truc!"
E cosi, consegnata la tanichetta riceviamo un'inaspettato invito: "Vegnit su pò, che vin di ongj las cjampanes e fasin une scampanotade! Setu bon no?" No, ma imparerò!
Saliamo le scale della torre fino alla cella campanaria dove veniamo iniziati all'arte degli Scampanotadors da Tite e Tin, saliti a San Floriano per preparare la festa del Santo guerriero.
Dopo l'ultimo rintocco scendiamo tutti a far merenda nel silenzio che nuovamente abbraccia la Pieve, e al riparo da qualche goccia dispettosa ci sediamo a goderci la vista, dalla vetta dell'Amariana a quella del Coglians.
3 commenti:
avevo già visto il video, con Gabriele entusiasta.......
Insomma, tu e il "Gran Campanaro" ormai siete tutt'uno ! :-)
Luca, alpinista "campanaro", immagino non ce ne siano molti in giro :-) Omarut
arruolato ed istruito sul campo! toccherà tornare a trovare il Glockner e abbracciarne la croce dicendo "bundi fradi"
Posta un commento