Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

mercoledì 14 maggio 2014

Ritorno al Tersadia

Oggi ci vuole una cima! Una bella cima! Una cima da dove guardare dall'alto, giù, dove abbiamo lasciato le stanchezze e le tensioni della settimana! Ne abbiamo bisogno entrambe!
Così, davanti al caffè, in quel di Gemona, io e Diana decidiamo di rifar visita al Tersadia, salito entrambe anni fa.



Puntata l'auto verso Paularo, saliamo alla piccola borgata di Valle e da lì ancora su, verso la chiesetta di San Martino. Le altre volte avevo parcheggiato qui, ma da info lette sul web, so che si può proseguire ancora, fino al divieto di transito, che raggiungiamo poco dopo, percorrendo la stretta rotabile fino ad un comodo spiazzo. Gente lavora nel bosco, si sentono motoseghe e voci: un signore lungo la strada ci dice serio che non è un bel giorno per salire al Tersadia! Gli chiedo perplessa il perchè! Risponde sorridente: "perchè c'è il sole" e lui deve star lì a lavorare! Uno di loro sale con noi, fino al tornante di casera Valmedan bassa, dove, recuperato l'Ape, ci augura buona salita e ci saluta, ringraziandoci della compagnia: si sarebbe annoiato a salir da solo! Di certo non glielo abbiamo permesso, con tutto il nostro chiacchierare!!!
Proseguiamo tranquille, tagliando ogni tanto i tornanti della strada asfaltata, che più in alto presenta un bel tratto rovinato dagli schianti provocati dalle copiose valanghe di questo inverno. Un ultimo tratto su per un pendio, scavalcando ramaglie e tronchi e siamo alla casera Valmedan alta!


La mole del Sernio domina la vista, mentre raggiungiamo l'assolato e panoramico spiazzo della casera, punteggiato da crocus e rimasugli di neve.


Sopra di noi la Madonnina e la croce del Tersadia sono ben visibili in un cielo azzurro ricco di nuvole: speriamo che il meteo non si metta a fare i capricci come l'ultima volta che l'ho salito! Sulla mulattiera che porta in cima incrociamo una famigliola che scende e che non se la sente di salire, dopo aver smarrito il sentiero in precedenza: troppo rovinata la mulattiera, così ci dicono!



Proseguiamo e andiamo a dare un occhiata, ma a parte qualche leggero cedimento del terreno dovuto alle valanghe, saliamo tranquillamente tutti i tornanti, fino alla dorsale, dove il sentiero volge a nord ed è ben coperto dalla neve! Per fortuna è bella dura e qualcuno è già passato di qui: non che ci siano problemi d'orientamento, la cima è proprio davanti a noi!




Saliamo, puntando al pendio finale, sgombro da neve e ricco di crocus, tra sbuffi di vento che spazzano le nuvole che da nord arrivano minacciose!



E alla fine eccola, la dolcissima Madonnina del Tersadia: poco più in là la croce di vetta, il porta libro e..... Furlanetto???? Lo conosco, essendo del Cai di Codroipo, pensionato e assiduo frequentatore delle cime! Dietro a lui anche gli amici Lucilla e Beppino! Ci lasciano poco dopo, essendo quassù già da un oretta, mentre noi ci mettiamo comode e pranziamo, godendo dello splendido panorama che si gode da questa cima!




Le scure nuvole a nord tentano in tutti i modi di farsi avanti e coprire il sole, ma il venticello che soffia da sud che le rimanda indietro ci assicura che non pioverà! Perciò gozzovigliamo per una bella ora in cima, scattando foto, chiacchierando, osservando dall'alto tutti quei piccoli agglomerati di case e borghi sparsi in tutte le vallate.





Mi fa sempre un certo effetto la cosa: un senso di libertà e leggerezza nello stare quassù, mentre giù rimangono il tran tran quotidiano, gli impegni, i problemi, la normalità...
Ma viene il momento di scendere, a malincuore, come sempre rimandando il momento con un ultimo scatto, un ultimo sguardo indietro, una deviazione, verso quello sperone di roccia poco sotto, dove per caso intravedo una piccola croce, a memoria di un alpino caduto qui nel '32.



Scendendo però ci fermiamo sul pendio, riparate dal vento che soffia un paio di metri più in là, sedendoci sull'erba caldissima, godendo ancora del panorama... si sta troppo bene!


Il nostro arrivo alla sottostante casera Valmedan è preceduto dai fischi delle marmotte che si sono risvegliate dal letargo e scorrazzano per tutto il prato! Simpatiche si fermano e si fanno fotografare: una addirittura sbuca accanto a noi e aspetta golosa che le lanciamo pezzetti di mela e carota! Scatta lo scoop fotografico!!!





Ce ne andiamo, con due marmotte che ci osservano dall'alto di una roccia e ripercorriamo a ritroso la strada fino all'auto. E' stata una bella giornata e il Tersadia meritava davvero un'altra visita! 

4 commenti:

montagnesottosopra.blogspot.com ha detto...

lo dico sempre a Marisa di tornare.....

Nadia ha detto...

Luca...allora ti aiuto anche io!!! Marisa...ritorna al Tersadia che è bellissimo!!! :D Spero funzioni! ;)

Unknown ha detto...

e allora ci andremo anche noi per poi poter ...ritornare. :-)))))


ciao Flavio e Marisa

Nadia ha detto...

Non ve ne pentirete Flavio e Marisa!!! Da lassù c'è un bellissimo panorama a 360°!