Dopo una bella settimana di sole, naturalmente il fine settimana si preannuncia nuvoloso! Ma le amiche ci sono e gli itinerari non mancano: oggi poi c'è anche Sara a farci compagnia, arruolata per un uscita "donnavventura"!
Il ritrovo è a Resiutta: la meta è semplice, il bivacco Borgo Miniera (o Resartico) ma il ritorno sarà di tipo "alternativo". Raggiunto il parcheggio a Povici di Sopra, iniziamo la camminata lungo la strada che costeggia il rio Resartico.
Alcuni guadi sono necessari, ma per fortuna le rocce sono abbastanza grandi e nonostante la portata d'acqua, riusciamo a raggiungere l'altra sponda senza bagnarci. Un sentiero per le miniere si stacca sulla destra e passando per il bosco ci evita un bel tratto di strada.
Un altro guado ci ricollega al sentiero principale che ci porterà dopo un nevaio e un bel tratto nella faggeta ad un altro guado dove, con una breve deviazione, possiamo ammirare una bella cascata!
Una ripida risalita, ancora un breve tratto nel bosco e usciamo nella schiarita che ospita i resti del villaggio minerario e il bivacco Resartico. All'interno un bigliettino sul tavolo avverte che alcune persone stanno facendo manutenzione e saranno di ritorno per le 12:00. Il sole di tanto in tanto fa capolino tra le nuvole e invece di chiuderci all'interno, ci trasferiamo poco sopra il bivacco, dove una tettoia ospita alcuni pannelli descrittivi e due bei tavoli con panche.
Pranziamo qui e alla fine tiro fuori dallo zaino torta e prosecco per festeggiare (con un paio di giorni d'anticipo) il mio compleanno! Foto con le ragazze e brindisi sono d'obbligo e mentre chiacchieriamo ecco arrivare due ragazzi e due cani che dopo aver abbaiato doverosamente ci porgono il bastoncino che hanno tra i denti per farli giocare!
Denis, così si presenta il ragazzo, è qui con Martina e i due amici pelosi per fare manutenzione al bivacco e farne una valutazione con tanto di video e foto: sono i ragazzi del sito "InnerSight" e staranno qui per un po' di tempo, prima di spostarsi in un altro bivacco o casera. Parliamo un po' e c'invitano a bere un the caldo, in cambio, se vogliamo, di qualche provvista che abbiamo in più nello zaino: purtroppo solo una mela, un arancio e un po' di frutta secca. Li salutiamo, lasciandoli alla loro bella avventura, mentre noi ripercorriamo a ritroso un tratto dell'andata, fino ad intercettare un albero con un bollino giallo che, da relazione, ci porterà a percorrere il sentiero del vecchio acquedotto. La traccia passa accanto ad una recinzione che delimita una copiosa sorgente d'acqua e oltrepassati due malandati ponticelli in legno, iniziamo a percorrere l'aerea cengia, che alterna tratti rocciosi a tratti erbosi, passando all'interno di brevi gallerie, l'ultima talmente bassa che dobbiamo passarci carponi....doverosamente senza appoggiare le mani a terra, viste le numerose cacchette di camoscio!!!! Ci divertiamo come bambine!!!
Pure Sara, che passando sotto la prima parete gocciolante, viene praticamente "battezzata" donnavventura! La traccia alla fine percorre lungamente un bosco, fino ad una cabina in cemento, dove la traccia sparisce e un bollino giallo indica di scendere ripidamente. Il sentiero continua, scendendo ora più lentamente, lungo un costone boscato, arrivando infine alle case di Povici di Sopra. Non ci resta che ripercorrere il breve tratto di strada (o in alternativa il sentiero che corre parallelo) fino al parcheggio e, recuperata l'auto, andare a brindare a Resiutta: la "recluta" Sara ha passato l'esame donnavventura!
2 commenti:
...con le "donne avventura" nessuna meta puo rimanere semplice!
un caro saluto ;-)
Altrimenti che avventura è? Ciao Flavio!!!
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