Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

lunedì 28 ottobre 2013

Turkenkopf

"Ma prima che arrivi l'inverno riusciamo a fare una ferratina?"
"Perchè? In inverno non si può andare lo stesso?"
Con questo prologo accetto l'invito di Stefano e lo invito a fare un giretto esplorativo in una zona che non ho ancora visitato. Visto il fine settimana uggioso e le promesse di bel tempo d'oltre confine, come Nadia prima, anch'io mi indirizzo verso l'Austria Felix. Con me e Stefano ci sono il fido Cesarini e Alessio, che ancora non conosciamo...
Partiamo con la nebbia, a tratti piove e tutto fa presagire il peggio. La Val Canale ci nega le sue cime al nostro passaggio, ma come per magia, oltrepassato il confine, un sole deciso si erge a fermare le italiche brume.
Il cielo blu e terso, l'aria fresca ed asciutta di accolgono in una sonnecchiosa Austria, mentre ne andiamo a scoprire le propaggini più meridionali.
Arriviamo alle porte di Bas Eisenkappel, il comune più meridionale dell'Austria, e scrutiamo oltre il fiume per individuare l'attacco della ferrata, quando un evidente cartello ci indica il parcheggio per il Turkenkopf.

Il nome di questo cimotto è dovuto ad una piccola fortificazione, il Turkenschanze, eretta nel 1500 come difesa dai turchi. Essendo il mio cognome di origini stradiotte sono proprio nel posto giusto!
Ci prepariamo velocemente nel fresco spinto del fondovalle e ci incamminiamo lungo la sponda del torrente fino all'attacco della ferrata. Dato che Stefano voleva qualcosa di tosto, ovviamente ho scelto pane per i suoi denti: la ferrata è una via attrezzata del tipo che piace tanto agli austriaci, passaggi tecnici alternati a passaggi di potenza, immersi nella natura e a poca distanza da dove si possa gustare una birra!



Partenza atletica, e poi su per roccette senza possibilità di respiro fino ad una breve cengietta boscosa dove togliere i vestiti di troppo e dove possiamo ammirare il nuovo modello di biofittone per ferrata!!





Continuiamo per risalti rocciosi e zigzag in parete fino a giungere allo strapiombo del passaggio chiave: quindici metri D/E con un'uscita vietata ai piccoli.... e infatti subito dopo sentiamo Stefano dire la sua!





Qualche mugugno, qualche momento di riflessione ma il passaggio è superato! Ormai il più è fatto e con facile sentiero ora possiamo salire al Turkenschanze, prima però sul nostro cammino incontriamo delle vecchie miniere che durante l'estate sono usate come bar-ristorante! Peccato che non sia aperto, con le temperature di questa giornata le nostre capacità idriche sono messe a dura prova.






Arriviamo alla piccola fortezza da cui dominiamo la vallata: di Turchi non si vede l'ombra ci mettiamo il cuore in pace per lo scampato pericolo e scendiamo a valle verso una birra fresca dopo una bella sudata di fine ottobre.


1 commento:

Anonimo ha detto...

Bellissima giornata in allegra compagnia. Il tempo vola quando ci si diverte. Alessio