Umberto la butta la e io raccolgo. Il bollettino da dieci gradi sotto a duemila metri, quindi la neve dovrebbe tenere. Ma la strada? Che sia pulita?
"Me barbe mi ha dite che si rive su fin ai stai. Dieci minuti a piedi e saremo alla Quarnan!" Umberto è convinto e quindi domenica mattina ci si inerpica lungo la Strada di Foredor e poco oltre le ultime case di Gemona ci fermiano "eeh mi sa che se è cosi non andiamo avanti" sentenzia il gemonese....
Si parcheggia l'auto e si sale a piedi. Le tabelle CAI danno la cima tre ore e mezzo... d'estate!
Per fortuna la neve è dura e la traccia battuta, arriviamo veloci e sudati in sella Foredor e l'orologio ci rincuora.
Iniziamo a risalire i prati che portano verso il Chiampon, la neve è dura e non si affonda, affrontiamo il canale che sale verso il Passo della Signorina. Il tratto esposto che lo caratterizza è ben innevato e non crea problemi. Lo passiamo tranquilli e siamo in prossimità della cima.
Il sentiero estivo non si indovina e saliamo diritti lungo il pendio, alle nostre spalle la sensazione di vuoto si fa sentire, ma l'ottima condizione della neve ci da la sicurezza dei nostri passi. Raffaele è poco più avanti e d'un tratto i rintocchi della campana ci avvisano che la meta è vicina.
Ed ecco finalmente la cupola finale, alle nostre spalle il Cuarnan e la pianura friulana: tra le foschie a sud s'intravede il mare. lo sguardo s'imbriglia nelle nuvole che avvolgono l'arco alpino, mentre il freddo punge le gote arrossate dal vento.
Un sorso di te riscalda anche il cuore, mentre lo sguardo vaga lontano. I pensieri corrono già veloci alla prossima avventura mentre già scendiamo. I passi seguono i pensieri e senza accorgercene stiamo nuovamente camminando lungo la strada di Foredor.
Il bosco profuma già di primavera.
Speriamo rimanga ancora un pò addormentato nel freddo torpore invernale.
Il sentiero estivo non si indovina e saliamo diritti lungo il pendio, alle nostre spalle la sensazione di vuoto si fa sentire, ma l'ottima condizione della neve ci da la sicurezza dei nostri passi. Raffaele è poco più avanti e d'un tratto i rintocchi della campana ci avvisano che la meta è vicina.
Ed ecco finalmente la cupola finale, alle nostre spalle il Cuarnan e la pianura friulana: tra le foschie a sud s'intravede il mare. lo sguardo s'imbriglia nelle nuvole che avvolgono l'arco alpino, mentre il freddo punge le gote arrossate dal vento.
Un sorso di te riscalda anche il cuore, mentre lo sguardo vaga lontano. I pensieri corrono già veloci alla prossima avventura mentre già scendiamo. I passi seguono i pensieri e senza accorgercene stiamo nuovamente camminando lungo la strada di Foredor.
Il bosco profuma già di primavera.
Speriamo rimanga ancora un pò addormentato nel freddo torpore invernale.
3 commenti:
non so perchè ma con la neve mi sembra più ripidino :-D !
effettivamente è ripido quel canale, sta tutto a destra del sentiero estivo nella prima parte, poi tagli dritto per dritto nella seconda, da un senso di vuoto molto più amplificato
con la neve effettivamente diventa una cosa un po' più complicata e bisogna saperci fare; per dei ghiacciatori "un allenamento" per chi guarda le foto un bella emozione.
Luca, egoisticamente spero che il bosco non rimanga troppo addormentato :-D ciao
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