Alla fine decidiamo per Casera Bitter. Visto il tempo, almeno arriveremo in un posto asciutto.
Le nuvole serrano i ranghi davanti a noi, pronte a dar battaglia. Grigie e compatte occupano l'orizzonte dal Piancavallo al Monte Nero. Ma si va avanti!
Montereale.. imbocchiamo la lunga galleria che ci porta a Barcis, come ne usciamo un fitto crepitio ci accoglie, partono i tergicristalli e il primo pensiero è "e cumò?", cumò viodin!
Attraversato il paese imbocchiamo lo stretto ponticello e ci addentriamo in Val Pentina. Per me è la prima volta ed è una piacevole scoperta. Non immaginavo un'ampia vallata dietro le pieghe della montagna. Magari con il sole è pure bella.
Raggiungiamo Pian dei Tass, dove lasciamo l'auto dopo aver ricevuto il permesso dal titolare dell'agriturismo.
Il sentiero sale incorniciato da uno steccato per i primi passi, dopo inizia subito a inerpicarsi tra la vegetazione. La pioggia si annoia a giocare con noi e ben presto smette. Se ne va con grandi sbuffi che dal bosco risalgono verso il cielo, mentre noi saliamo lungo il sentiero che si snoda sulla dorsale tra Val di Frassin e Val di Fien.
Le nuvole e il sole si rincorrono sopra di noi con bei giochi di luce. La luce è a tratti dolce, poco dopo si fa violenta. Con i fiocchi di nuvole che salgono dal bosco come un respiro il riverbero è potente. Nadia si gira verso di me e mi dice "Titolo del post: oro, argento e diamanti a casera Bitter"! L'oro rosso e giallo del bosco, l'argento delle nuvole e i mille diamanti delle gocce sugli alberi.
Mi guardo in giro e non posso che concordare, sperando che i diamanti non inizino a cadere copiosi!
Arriviamo al Belvedere e la vista si apre su Barcis e la Val Cellina.
In breve raggiungiamo la casera Bitter attraversando una bella faggeta, ora nella nebbiolina leggera, ora sotto un cielo azzurro.
Casera Bitter è un piccolo gioiellino, ben tenuto dalla passione e dal lavoro del Gruppo Montagna di Fiume Veneto.
Sono le undici e un sorso di tè accompagna uno spuntino. Che si fa? Prontamente l'Alpingirl mi legge in mente e mi propone di continuare verso il Monte Angelo e il Monte Laura, e così riprendiamo il cammino.
Poco dopo la casera deviamo a destra e risaliamo la dorsale che divide la val Pentina dalla val del Tasseit e dal Prescudin.
Il primo rilievo boscoso è il monte Angelo e dopo un pò di saliscendi arriviamo alla cima del monte Laura, immersa in un'atmosfera ovattata e grigia: piano piano qualche spiraglio di luce si fa coraggio, qualche alito di vento si fa più deciso e le nuvole battono in ritirata lasciandoci padroni della cima.
Arroccate lungo la cresta che dal Sestier va al Crep Nudo non tradiscono intenzioni bellicose e ci regalano scintillanti giochi di luce e ombre mentre Nadia si mette a dar una ravvivata al cartello che porta il nome della cimetta!
Un boccone e uno sguardo alla cartina e si fa tempo di partire e rientrare a Pian dei Tass.Ma da che parte? E' appena l'una e la mia curiosità mi porta a proseguire lungo la cresta, percorrendo il sentiero Manuele Salvador, Nadia mi segue, inconsapevole di quanto comporta questa opzione!
Dalla cartina pare che scenda una traccia dalla Forca Bassa che percorrendo le valli Strette scende a Case Cec... ma così non è!
Il sentiero segue la lunga cresta e i sui saliscendi su infiniti cimotti. Ad un certo punto il sentiero piega su una cresta verso fondovalle.. c'è un segnavia, poi nulla.. scendo di qualche decina di metri ma di bolli nessuna traccia, risalgo la cresta fangosa e non trovo nulla! Iniziano a girarmi le gavette quando, quasi per caso, sul pendio boscoso venti metri più in basso noto un segnavia formato A3 su un albero, nel fitto del bosco. E là? come ci si arriva? Scendiamo a goccia su erbe fradice e terra smossa evitando scivoloni e raggiungiamo una delle tante sellette che ci aspettano.
Tra un pendio fangoso e l'altro raggiungiamo inconsapevoli forca Bassa, dove ci sono indicazioni per il Prescudin, per casera Bitter e ... per Amasio: di tracce per scendere a Case Cec non c'è.. traccia!
Proseguiamo la nostra escursione verso Barcis, le sellette si susseguono fangose e selvagge finché non arriviamo in vista delle tre case di Amasio.
Inizia ad imbrunire quando raggiungiamo la strada asfaltata che ci riporta alle bramate Case Cec. Attraversato il ponte sul Pentina risaliamo la rotabile fino a Pian dei Tass dove ci accolgono rumorosi i cagnolini dell'agriturismo.
Alla fine della giornata la breve gita a Casera Bitter si è trasformata in una bella sgambata su sentieri poco frequentati e selvaggi, sospesi a mezz'aria tra le solitudini delle creste e la vita del fondovalle.
Le nuvole e il sole si rincorrono sopra di noi con bei giochi di luce. La luce è a tratti dolce, poco dopo si fa violenta. Con i fiocchi di nuvole che salgono dal bosco come un respiro il riverbero è potente. Nadia si gira verso di me e mi dice "Titolo del post: oro, argento e diamanti a casera Bitter"! L'oro rosso e giallo del bosco, l'argento delle nuvole e i mille diamanti delle gocce sugli alberi.
Mi guardo in giro e non posso che concordare, sperando che i diamanti non inizino a cadere copiosi!
Arriviamo al Belvedere e la vista si apre su Barcis e la Val Cellina.
In breve raggiungiamo la casera Bitter attraversando una bella faggeta, ora nella nebbiolina leggera, ora sotto un cielo azzurro.
Casera Bitter è un piccolo gioiellino, ben tenuto dalla passione e dal lavoro del Gruppo Montagna di Fiume Veneto.
Sono le undici e un sorso di tè accompagna uno spuntino. Che si fa? Prontamente l'Alpingirl mi legge in mente e mi propone di continuare verso il Monte Angelo e il Monte Laura, e così riprendiamo il cammino.
Poco dopo la casera deviamo a destra e risaliamo la dorsale che divide la val Pentina dalla val del Tasseit e dal Prescudin.
Il primo rilievo boscoso è il monte Angelo e dopo un pò di saliscendi arriviamo alla cima del monte Laura, immersa in un'atmosfera ovattata e grigia: piano piano qualche spiraglio di luce si fa coraggio, qualche alito di vento si fa più deciso e le nuvole battono in ritirata lasciandoci padroni della cima.
Arroccate lungo la cresta che dal Sestier va al Crep Nudo non tradiscono intenzioni bellicose e ci regalano scintillanti giochi di luce e ombre mentre Nadia si mette a dar una ravvivata al cartello che porta il nome della cimetta!
Un boccone e uno sguardo alla cartina e si fa tempo di partire e rientrare a Pian dei Tass.Ma da che parte? E' appena l'una e la mia curiosità mi porta a proseguire lungo la cresta, percorrendo il sentiero Manuele Salvador, Nadia mi segue, inconsapevole di quanto comporta questa opzione!
Dalla cartina pare che scenda una traccia dalla Forca Bassa che percorrendo le valli Strette scende a Case Cec... ma così non è!
Tra un pendio fangoso e l'altro raggiungiamo inconsapevoli forca Bassa, dove ci sono indicazioni per il Prescudin, per casera Bitter e ... per Amasio: di tracce per scendere a Case Cec non c'è.. traccia!
Proseguiamo la nostra escursione verso Barcis, le sellette si susseguono fangose e selvagge finché non arriviamo in vista delle tre case di Amasio.
Inizia ad imbrunire quando raggiungiamo la strada asfaltata che ci riporta alle bramate Case Cec. Attraversato il ponte sul Pentina risaliamo la rotabile fino a Pian dei Tass dove ci accolgono rumorosi i cagnolini dell'agriturismo.
Alla fine della giornata la breve gita a Casera Bitter si è trasformata in una bella sgambata su sentieri poco frequentati e selvaggi, sospesi a mezz'aria tra le solitudini delle creste e la vita del fondovalle.
6 commenti:
Alpinauti Avventurosi ! davvero esiste sempre una via più difficile :-) !
...l'espressione di Nadia sull'ultima foto mi ha fatto pensare al suo racconto del vostro "Ceria-Merlone" :-)))
belle foto, anche il camoscio!
ciao
Luca...e noi ci finiamo sempre dentro!!!...specie quando seguo l'Alpinauta!!
Flavio...ero tentata di togliere quella foto!!ero sul "stravolto andante" dopo l'ennesima risalita!!!ma questa volta non ho ucciso Luca!!! ;o)
Luca comunque sia è un bel percorso, solo che quel giorno li doveva essere una sgambatina fino in casera.. poi la voglia vien camminando
Flavio ci sarebbe un'altra foto di Nadia moolto più esplicativa!! ah ah
ha ragione montagne sottosopre! esiste sempre una via più difficile!
ciao ragazzi!
Ciao Antonella!!e pensare che questo monte l'avevo erroneamente relegato tra le "timide collinette"..pensando fosse un monte facile!mai sottovalutare una "collinetta"! ahahahah
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