All'inizio sembrava che questo sabato non avrei avuto compagnia per andare per monti.
Dopo una lunga serie di no, la decisione era già quasi presa: una "solitaria" sul Jof di Sompdogna, da tempo in attesa di una risalita.
Poi il "si" felice di Diana e più tardi anche quello di Enrica, all'inizio presa da altri impegni.
E così, fissiamo l'ora di partenza e alle 7:30 lasciamo Gemona, direzione Forni di Sotto e la piccola borgata di San Antonio, che già mi aveva "vista" due anni fa, nel primo tentativo di salita alla meta odierna...il monte Rancolin.
Trovato un piccolo spiazzo dove parcheggiare, alle 9:00 siamo pronte per la partenza e salutati i cinque escursionisti che ci precedono nell'itinerario, iniziamo la lenta risalita nel bosco, con i faggi che pian piano, mentre ci alziamo di quota, si tingono sempre più dei caldi colori autunnali.
Il sottobosco invece è incredibilmente ricoperto da tantissime varietà di funghi multicolori!!! Non ne avevo mai visti così tanti!!!!
E così, tra foto e lunghe conversazioni, raggiungiamo i prati dei Fienili Clapi e il bivio per il monte Rancolin.
Le nuvole, all'inizio relegate a fondo valle, iniziano a sollevarsi e si alternano agli sprazzi di sole, mentre risaliamo tra mughi e arbusti, in direzione della località denominata Sorapiere.
La stanchezza inizia a farsi sentire ma non manca molto. Risalito un costone boscato sbuchiamo infine tra i verdi che caratterizzano la lunga dorsale ondulata della cima sud del Rancolin e raggiunta la prima croce, ricambiamo il saluto di benvenuto dei cinque escursionisti seduti a pranzare su un dosso poco lontano.
Firmato il libro di vetta, fatto il timbro (yuppie!) e scattate un paio di foto con la grande croce e la campana, proseguiamo verso la seconda croce posta poco più in là, lungo la dorsale che porta verso la cima nord del Rancolin.
"Vi lasciamo il posto" ci dicono gli altri escursionisti, intenzionati a proseguire verso l'altra cima, mentre noi, per oggi, ci accontentiamo di questa, visto che le nuvole sembrano aver preso gusto a soggiornare sull'altra.
Lasciamo i "ravanamenti" a loro e ci sediamo a mangiare giuste giuste per sentire le campane dei paesini sottostanti che suonano a mezzogiorno. Tra sole e nuvole ci godiamo la solitudine di questa cima e un ora dopo, quando ormai le nuvole ci avvolgono e limitano totalmente il panorama, iniziamo la lunga e ripida discesa, tanto che le mie ginocchia, dopo tanto tempo, protestano per bene, obbligandomi a più di una sosta! Raggiunta l'auto concludiamo la giornata con un meritato gelato a Villa Santina!
Alla prossima amiche!
4 commenti:
Ciao, non avevo mai pensato al Rancolin ma potrebbe essere una buona meta invernale o inizio primaverile. Tu che l'hai salita cosa ne dici, è fattibile con un po' di neve? Comunque grazie per l'idea.
Ciao Bruno..se intendi proprio poca neve,credo di si.Con eventuali accumuli credo che sia difficile in un tratto prima della località Sorapiere,tra pietre e mughi.Il resto invece è tutto nel bosco.Attenzione che il sentiero è solo bollinato qua e là e in qualche tratto di prato si tende un po' a smarrire la via..così come nel bosco se la traccia è nascosta dal fogliame.
la sagra dei funghi, una bella salita, la cima e per i collezionisti pure il timbro!(questo mi manca)
ciao ;-)
Flavio...ti tocca fare anche questo timbro!!!...prima che sparisca!!!!!
E collezioni anche una nuova cima!!!
Ciaooo
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