"Today is not the day"
Così ci riferisce, in perfetto inglese, il gentile signore austriaco che, assieme alla moglie, ci ha raggiunte in vetta al Sattelkopfe e che poco prima aveva parlato con un ragazzo che scendeva e che giornalmente percorre questo itinerario.
L'idea era quella di percorrere tramite ferrata, la serie di rilievi che dal Sattelkopfe conduce allo Schleinitz e scendere poi per la via normale. Ma già dalla seggiovia Steinermandl io e Silvia avevamo qualche dubbio: la recente nevicata aveva lasciato i pendii a nord leggermente innevati e presentando l'itinerario tratti non attrezzati, avevamo rimandato la decisione una volta salite sul primo rilievo, appunto il Sattelkopfe.
E in effetti, la cosa non c'ispira fiducia e, senza tanti rimorsi di coscienza, ci sediamo tranquillamente a mangiare mentre godiamo della bella vista sui sottostanti Neualplseen, i laghetti che lo scorso anno avevamo tentato di raggiungere con il piccolo Gabriele, fermandoci però sulla vicina piccola vetta del Goiselemandl.
I laghetti sono davvero dei gioiellini incastonati tra le rocce: uno addirittura a forma di cuore con tanto di isolotto con omino e croce! Essi riflettono il cielo azzurro di oggi, punteggiato da qualche nuvoletta che ogni tanto oscura il sole e mette la pelle d'oca alle gambe scoperte di Silvia, che oggi ha osato (brrrr!) mettersi in pantaloncini corti!!!
Il frescolino però vince e infilati i pantaloni lunghi decidiamo di scendere e tentare la "via normale" allo Schleinitz, non prima però di aver fatto una foto di vetta, firmato il libro e scattato una foto al Glodis in veste invernale.
Raggiungiamo i laghetti e passiamo oltre iniziando la lenta risalita che in due orette dovrebbe portarci alla croce di vetta.
Il sentiero però si trasforma poco dopo in una gara di equilibrismo tra massi erratici la cui base è avvolta dalla neve, che ci lascia con il dubbio di cosa si celi li sotto: un piano stabile o una buca? Saltellando di masso in masso avanziamo lentamente e poco dopo, superato un tratto attrezzato, siamo di nuovo su sentiero tranquillo. Ma per poco!
Infatti una nuova larga distesa di massi ci si para davanti e di nuovo dobbiamo stare attente a non scivolare tra i massi. Il procedere con attenzione però ci rallenta a tal punto che, vista anche l'ora tarda (sono le 15:00) decidiamo per una saggia ritirata e un po' di sano relax presso i laghetti!
Ci fermiamo presso un grande ometto e scopriamo di essere rimaste sole in questo idilliaco posticino. Tanto che alcune marmotte pure scorrazzano qua e là tranquille, rassicurate dal silenzio. Un silenzio che però ci scatena un "piccolo" dubbio: a che ora chiudeva la seggiovia??? Sicuramente non prima delle 18:00!!!...o no?
"Abstieg 16:30"!!! Così dice il cartello presso la seggiovia illuminata dal sole che tramonta! Siamo "solo" in ritardo di un ora! Sorridiamo: non resta che scendere i quattrocento metri di dislivello che ci separano dall'auto attraverso la scomoda pista da sci e andare alla ricerca poi del nostro hotel, dove pernotteremo.
Ci riusciremo dopo un po' di gironzolare, ma saremo ricompensate da una bella cena e un buon dessert di gelato alla vaniglia con lamponi caldi! E domani decideremo dove andare!
Il frescolino però vince e infilati i pantaloni lunghi decidiamo di scendere e tentare la "via normale" allo Schleinitz, non prima però di aver fatto una foto di vetta, firmato il libro e scattato una foto al Glodis in veste invernale.
Raggiungiamo i laghetti e passiamo oltre iniziando la lenta risalita che in due orette dovrebbe portarci alla croce di vetta.
Il sentiero però si trasforma poco dopo in una gara di equilibrismo tra massi erratici la cui base è avvolta dalla neve, che ci lascia con il dubbio di cosa si celi li sotto: un piano stabile o una buca? Saltellando di masso in masso avanziamo lentamente e poco dopo, superato un tratto attrezzato, siamo di nuovo su sentiero tranquillo. Ma per poco!
Infatti una nuova larga distesa di massi ci si para davanti e di nuovo dobbiamo stare attente a non scivolare tra i massi. Il procedere con attenzione però ci rallenta a tal punto che, vista anche l'ora tarda (sono le 15:00) decidiamo per una saggia ritirata e un po' di sano relax presso i laghetti!
"Abstieg 16:30"!!! Così dice il cartello presso la seggiovia illuminata dal sole che tramonta! Siamo "solo" in ritardo di un ora! Sorridiamo: non resta che scendere i quattrocento metri di dislivello che ci separano dall'auto attraverso la scomoda pista da sci e andare alla ricerca poi del nostro hotel, dove pernotteremo.
Ci riusciremo dopo un po' di gironzolare, ma saremo ricompensate da una bella cena e un buon dessert di gelato alla vaniglia con lamponi caldi! E domani decideremo dove andare!
2 commenti:
Il titolo del post è proprio azzeccato!
Annoto; i post degli Alpinauti sono "la guida" delle escursioni oltre confine (Austria e Slovenia)
...e domani dove andrete tu e Silvia? Aspetto di leggerlo presto. ciao ;-)
Ciao Flavio...annota pure...anche il prossimo giro...Marisa apprezzerà sicuramente!
Ciao e a presto!!!
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