Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

sabato 18 agosto 2012

Alta Via Gunther-Messner...seconda parte!

L'insistente suono della sveglia dei nostri compagni di stanza ci toglie dalla coltre di Morfeo per immergerci nella coltre grigia che avvolge oggi la Val di Funes. Fatto colazione e salutato gli amici di Bassano del Grappa, alle 7:30 iniziamo la lenta risalita verso il rifugio Genova che ci appare poco dopo come un enorme spettro silenzioso. 




Gli passiamo accanto e proseguiamo verso il vicino passo Poma, con il sole che ogni tanto fa capolino tra le nebbie e alle 8:30 siamo alla partenza dell'Alta Via GM.




Risaliamo il pendio con il sole che si fa forza tra la nebbia e ci regala un po' di cielo azzurro quando voltiamo l'angolo e ci troviamo al cospetto del Sas de Putia, che si erge di fronte a noi. Per un po' abbiamo l'illusione che le nuvole che spingono dal versante che abbiamo lasciato, presto si diraderanno, ma rimane questa: un'illusione! 



Infatti, appena ritorniamo sul versante sud, siamo di nuovo avvolti dalla nebbia! E tutto appare spettrale! 




Ma il percorso è bello anche così, tutto in quota, alternando tratti rocciosi a tratti erbosi ricoperti da centinaia di Stelle Alpine!!! Ciò che non abbiamo visto in cielo l'abbiam visto in terra!!! Le foto si sprecano, nonostante la nebbia, che a volte lascia solo intravedere per pochi secondi la vallata sottostante o le Odle davanti a noi. 






Chi come noi ha scelto una partenza mattutina oggi non ha goduto di estesi panorami: tutti sulla stessa barca insomma..o nella stessa nuvola direi! 






Nonostante sia ferragosto, proseguiamo in beata solitudine, con il sentiero che si snoda tra i due versanti delle Odle d'Eores, alternando tratti di facile sentiero e tratti rocciosi, a volte attrezzati, a volte no, dove si deve usare le mani e disarrampicare. 










Ma ce la prendiamo comoda e dopo un po' siamo in cima al Ringspitz. Foto di vetta e proseguiamo sul versante nord, scendendo un altro tratto attrezzato, passando sotto le Walsicher Ring dove abbiamo un primo fugace scorcio sul Tullen, la cima più alta di questa catena montuosa. 





Fin qui, abbiamo incrociato la bellezza di ben sette persone! Ritornati, con un altro breve tratto attrezzato, sul versante sud proseguiamo su un esile cresta che dà l'impressione di condurre direttamente in cima al Tullen: e invece no! Bisogna scendere, percorrere un accidentato ghiaione, salire una placca attrezzata che ci deposita su una stretta e aerea forcella: da qui, un esile ed esposta cresta sporca di detriti ci conduce  finalmente in cima! 






E' mezzogiorno e le nebbie si sono diradate e ci consentono di godere del bellissimo panorama che ci circonda! Altri escursionisti, saliti da malga Zannes e alcuni gracchi golosi, ci fanno compagnia mentre mangiamo e ci crogioliamo al fresco sole di ferragosto.





Dopo una lunga sosta e la consueta foto di vetta, riscendiamo (con non poca adrenalina da parte mia!) e proseguiamo lungo il sentiero che si snoda prima sotto i pendii ghiaiosi che scendono dal Tullen, poi tra doline e collinette erbose sovrastate da bizzarri pinnacoli rocciosi. 





Scendiamo passando sotto la Lavina Bianca e aggirata la quota 2331, facciamo una piccola deviazione toccando il cimotto erboso del Kalbergarten Spitz, tra lo svolazzare di decine di farfalline azzurre, che senza timore si posano su di Luca. 






La vista sulle Odle, ora sgombre di nuvole è bellissima e come sempre succede, non si vorrebbe mai scendere! 


Con un ultimo sguardo, lasciamo anche questo angolo montuoso e continuiamo la nostra discesa verso la Croce dei Reduci, attraverso un canalino attrezzato e poi, lungamente, in un bel bosco che sembra non finire mai! 




Da qui la nostra convinzione che, alla fin fine, è stato meglio così: se fossimo saliti da qui saremmo arrivati già stanchi sul Tullen..figurarsi poi fare il resto dell'Alta Via! Invece così, ci siamo gustati con calma tutto questo percorso che merita veramente, se non altro perchè pochissimo frequentato, visto che la maggior parte delle persone si accontenta di salire il Tullen! Raggiunta finalmente la strada sottostante e la Croce dei Reduci, ritorniamo velocemente al punto di partenza percorrendola fino al Ponte dei Reduci, dove la nostra auto ci aspetta. 
La stanchezza che ieri mi aveva afflitta per fortuna oggi non si è ripresentata e il Sas de Putia mi aspetterà per una futura visita nelle affascinanti e bellissime Odle!!! 

5 commenti:

frivoloamilano ha detto...

Bella, molto bella questa Alta Via. Non sempre le nuvole basse rovinano, anzi, le foto sono molto sugggestive.

un caro saluto Alpinauti ;-)


Nadia l'Alpingirl ha detto...

Forse in alcuni punti la nebbia è stata utile a nascondere i baratri che stavan sotto i nostri piedi!!!ahahha
Ciao Flavio!!!

montagne sottosopra ha detto...

letta e riletta questa splendida via. Chissà quando la farò, intanto mi sono gustato un assaggio.....

Nadia l'Alpingirl ha detto...

Luca..magari con i colori autunnali!!dev'essere splendido!!e forse la malga è ancora aperta!;o)
Quando la percorrevamo,ho detto a Luca:questo itinerario piacerebbe sicuramente a Flavio e Luca..e le Marise potrebbero raggiungerli salendo dal "sentiero dei signori".
Fateci un pensierino!
Ciaooo

bruno ha detto...

Dev'essere veramente un bel percorso. Lì in zona ho avuto il mio battesimo con le Alte Vie delle Dolomiti e le Odle erano le prime che ho visto sceso dal bus presso malga Zannes. Poi ci sono tornato altre volte ma non ho mai fatto l'Alta Via Gunther Messner. Ma un mio vecchio amico mi ha sempre detto "non bisogna mai fare tutto in una zona se no non ci torni" e infatti vorrei tornarci per fare l'Alta Via G.M. Complimenti a tutti e due per la bellissima scelta.