Mai più!
Pensare di partire il 14 agosto, nella speranza che i vacanzieri abbiano già raggiunto la propria meta è pura utopia! Il fatto che ci sia il tutto esaurito in questa zona ci obbliga però a farlo!
E così martedì, ci ritroviamo a percorrere il tratto San Candido-Dobbiacco a passo d'uomo, con i progetti mattutini che "sfumano" mano a mano che l'ora di arrivo prevista dal navigatore aumenta!
L'idea iniziale era di percorrere oggi l'Alta Via Gunther-Messner partendo dalla Croce dei Reduci, poco dopo il Passo delle Erbe, e l'indomani salire al Sas de Putia, chiudendo l'anello dell'Alta Via GM rientrando con il sentiero che passa a nord delle Odle d'Eores.
Invece ci ritroviamo a fare tutto l'inverso, vista l'ora di arrivo!
Perchè sarà l'ora tarda, sarà mancanza di carboidrati, sarà la pressione bassa, ma mi ritrovo con le gambe che oggi proprio non vogliono andare! Mi trascino come una nonnina di 100 anni su per il sentiero che partendo dal Ponte dei Russi (Russis Brucke) sale in un bel bosco di pini e larici, fermandomi spesso a riprendere fiato e ad asciugare il sudore dato dall'umidità che sale dal sottobosco. Luca mi guarda e mi aspetta pazientemente ma anche lui ha il suo bel da fare con il sudore!
Davanti a noi i grigi ghiaioni che scendono dalla Lavina Bianca contrastano con le verdi ondulazioni dei prati, che ci accolgono dopo la rampa iniziale. Il tintinnio di mucche al pascolo, la visione del Sas de Putia davanti e delle cime delle Odle d'Eores che incombono sopra di noi, la verde dorsale del monte Telegrafo alla nostra sinistra, rendono questo posto davvero idilliaco e riposante!
Le mucche ci salutano con sonori muggiti mentre passiamo loro accanto e ci guardano curiose dall'alto di collinette erbose. Noi proseguiamo oltre, alternando tratti verdi a tratti ghiaiosi e rocciosi, dove piccole cascatelle scendono dall'alto a rinfrescare il nostro passaggio: e che rinfrescata..in una mi prendo una lavata di braghe! Ma va bene, se non altro serve a dare sprint assieme alle miracolose compresse Enervit!!! Infatti, "in piano" vado che è una meraviglia!
La speranza di salire il Sas de Putia però tramonta, quando grosse nuvole grigie ne avvolgono la cima! Ma soprattutto svanisce, sulla rampa che porta alla forcella Putia! La stanchezza si ripresenta con maggior vigore in questo tratto, forse anche per il veloce pranzetto fatto poco prima. Fatto sta che arranco come uno zombie,trascinandomi fino all'agognata forcella, trovando conforto in una bella panca sotto le pendici del Sas de Putia, che nel frattempo si è liberato dalla sua grigia coltre e risplende beato ai raggi del sole che tramonta!
Già lo avevo adorato lo scorso anno, quando con Gabriele e gli amici di Roma, ne percorremmo il giro ad anello e nemmeno oggi è il suo turno: sono troppo stanca e siamo troppo tardi con i tempi. Dopo esserci riposati per un po', aver goduto dell'arietta che soffia quassù, aver gustato a fondo i panorami verso le rosate Dolomiti di Fanes e Ampezzane, riprendiamo la marcia proseguendo verso il Passo Poma e il sottostante Rifugio Genova, passando accanto alla partenza dell'Alta Via Gunther-Messner, il cui bivio è posto proprio a metà strada.
"Sorpassate" alcune mucche ferme sul sentiero, raggiungiamo il Passo Poma e, dopo aver oltrepassato il "già pieno" rifugio Genova, scendiamo alla GampenAlm, dove pernotteremo.
Il sole scende sulla Val di Funes mentre la ragazza della malga ci accompagna verso il camerone: la seguiamo sorpresi mentre spalanca la porta del fienile scalcinato, zigzaga tra le auto parcheggiate al suo buio interno e raggiunge una scala in legno che ci deposita in un sorprendente, ben ristrutturato camerone, dove una serie di letti "matrimoniali" son ricoperti da candidi piumoni! Ah beh..così va bene: per un attimo pensavo di dover dormire sul fieno!!!
Con noi, solo altri due ragazzi tedeschi che dormiranno nel lettone accanto al nostro: ma non doveva essere pieno? Meglio così!
Davanti a noi i grigi ghiaioni che scendono dalla Lavina Bianca contrastano con le verdi ondulazioni dei prati, che ci accolgono dopo la rampa iniziale. Il tintinnio di mucche al pascolo, la visione del Sas de Putia davanti e delle cime delle Odle d'Eores che incombono sopra di noi, la verde dorsale del monte Telegrafo alla nostra sinistra, rendono questo posto davvero idilliaco e riposante!
Le mucche ci salutano con sonori muggiti mentre passiamo loro accanto e ci guardano curiose dall'alto di collinette erbose. Noi proseguiamo oltre, alternando tratti verdi a tratti ghiaiosi e rocciosi, dove piccole cascatelle scendono dall'alto a rinfrescare il nostro passaggio: e che rinfrescata..in una mi prendo una lavata di braghe! Ma va bene, se non altro serve a dare sprint assieme alle miracolose compresse Enervit!!! Infatti, "in piano" vado che è una meraviglia!
La speranza di salire il Sas de Putia però tramonta, quando grosse nuvole grigie ne avvolgono la cima! Ma soprattutto svanisce, sulla rampa che porta alla forcella Putia! La stanchezza si ripresenta con maggior vigore in questo tratto, forse anche per il veloce pranzetto fatto poco prima. Fatto sta che arranco come uno zombie,trascinandomi fino all'agognata forcella, trovando conforto in una bella panca sotto le pendici del Sas de Putia, che nel frattempo si è liberato dalla sua grigia coltre e risplende beato ai raggi del sole che tramonta!
Già lo avevo adorato lo scorso anno, quando con Gabriele e gli amici di Roma, ne percorremmo il giro ad anello e nemmeno oggi è il suo turno: sono troppo stanca e siamo troppo tardi con i tempi. Dopo esserci riposati per un po', aver goduto dell'arietta che soffia quassù, aver gustato a fondo i panorami verso le rosate Dolomiti di Fanes e Ampezzane, riprendiamo la marcia proseguendo verso il Passo Poma e il sottostante Rifugio Genova, passando accanto alla partenza dell'Alta Via Gunther-Messner, il cui bivio è posto proprio a metà strada.
"Sorpassate" alcune mucche ferme sul sentiero, raggiungiamo il Passo Poma e, dopo aver oltrepassato il "già pieno" rifugio Genova, scendiamo alla GampenAlm, dove pernotteremo.
Il sole scende sulla Val di Funes mentre la ragazza della malga ci accompagna verso il camerone: la seguiamo sorpresi mentre spalanca la porta del fienile scalcinato, zigzaga tra le auto parcheggiate al suo buio interno e raggiunge una scala in legno che ci deposita in un sorprendente, ben ristrutturato camerone, dove una serie di letti "matrimoniali" son ricoperti da candidi piumoni! Ah beh..così va bene: per un attimo pensavo di dover dormire sul fieno!!!
Con noi, solo altri due ragazzi tedeschi che dormiranno nel lettone accanto al nostro: ma non doveva essere pieno? Meglio così!
Ceniamo assieme a una simpatica coppia di Bassano del Grappa, alla loro prima esperienza "in malga".
E poi nanna, con la speranza che domani sia "migliore" di oggi...soprattutto fisicamente!!! Tanto il cielo è coperto e le poche stelle che si vedono di sicuro non "cadono" per noi!
2 commenti:
ben se da "indisposta" ti fai sti giretti... vai Nadia! sempre in gamba! e poi non ce li dice mica il medico!
Ciao Antonella!questo per fortuna era un giretto con poco dislivello alla fin fine..solo un po' in lungo..ma per fortuna, per buona metà in piano! ;o) e per fortuna la giornata "no" si è limitata a questo giro! ;oD
Ps. io ho un medico di base a cui piace la montagna..non so mica se mi direbbe di star casa! ;oDDD
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