Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

sabato 21 aprile 2012

Maternità e montagna


Due lineette rosa!!!
Quel test di gravidanza positivo può segnare la fine o un nuovo modo di andare in montagna.
Per me è un nuovo inizio, avendo gia sperimentato l'andar per monti con un figlio...ma non così...non fin dai primi mesi...dai primi mesi di gestazione!

La fortuna di una bella gravidanza, senza grossi problemi, sicuramente ti agevola. Se poi aggiungiamo una irrefrenabile voglia di andar per monti...nulla ti può fermare! Quel richiamo a cui non resisti, fonte di mille critiche da chi ti conosce e non capisce, che ti spinge ad andare, perchè là, sì che stai bene, alta o bassa che sia quella cima, quel posto, basta che attorno ci siano montagne!
E allora riscopri un nuovo modo di andare, di cercare, di vedere.

Scrissi questo in un articolo sul nostro blog:
"Devo ammettere che se non fosse stato per la gravidanza tutte queste piccole gite le avrei relegate alla mia vecchiaia, offuscata com'ero da mete più grandi e altezzose! Ma la vita ci offre le opportunità, se non per cambiare completamente, almeno per ridimensionare i nostri stili e apprezzarne le molte sfaccettature."

Durante tutti quei nove mesi non ti fermi, scoprendo tanti itinerari belli adatti alla nuova condizione.
Non mancano le piccole sane invidie quando le amiche o il compagno raggiungono mete che sono da tempo in “lista”. Ma poi, con la consapevolezza che la montagna non scappa, si va avanti, pian piano, fino all'ultima “conquista”, due settimane prima del lieto evento: 180 metri di dislivello che ti portano su quella cima che tanto volevi salire e che in quel momento ti regala la felicità di un Everest!
E poi?
E poi chi non resiste al richiamo va lo stesso! Con Gabriele, la prima volta a soli “quindici giorni”, spingendo quel “disgraziato” passeggino di ennesima mano con le rotelle piccole che un giorno preferisci abbandonare momentaneamente a bordo strada e proseguire con il pargolo in braccio pur di non imprecare ancora contro il fondo dissestato! Lo recuperi al ritorno e il giorno dopo lo sostituisci con uno da “trekking”, che ti fa imprecare lo stesso perchè il dislivello non lo ammortizzi con tre ruote più grandi.. ma vuoi mettere la praticità! E poi di nuovo in cima, la prima a un mese e mezzo, durante le prime ferie “da genitori alpinisti”. La prima di una lunga serie da condividere con quella personcina che tanto speri si prenda l'unica buona malattia che esista: la montagnite cronica! La stessa che ti accomuna al tuo compagno e che pian piano cerchi di trasmettere anche a chi, speri, un giorno ti accompagnerà per monti e ti spronerà ad andare avanti, ti darà corda, ti canzonerà come tu facevi quando era piccolo. E intanto si va, si continua a salire, con il “marsupio” e con il tuo compagno che sembra uno sherpa! Poi con lo zaino portabimbo che ti massacra la schiena e non vedi l'ora che il pargolo scarpini! Gioie e dolori, quando decidi che finalmente lo zaino non serve più perchè cammina bene ma poi è stanco e te lo devi portare in spalla! Piano piano, passo dopo passo, si cresce. Assieme. La maternità non ferma, cambia solo il modo di andare!
Perciò mai fermarsi! Andare! Guardando sempre in sù!

3 commenti:

frivoloamilano ha detto...

Complimenti ragazzi ...e speriamo che sia femmina ;-)

flavio e marisa :-))

Nadia l'Alpingirl ha detto...

No, no...è maschio!!! E' Gabriele!!! ahahhaahha

frivoloamilano ha detto...

cavoli, andavamo di corsa e abbiamo letto solo le prime frasi, capendo fischi per fiaschi ahahahahhhhhhha!

flavio e Marisa (però una femmina..)
ciao