Sabato, dopo un tranquillo risveglio, portiamo Gabriele dai nonni e alle nove siamo in viaggio verso Tarvisio e Finkenstein, destinazione finale la palestra di roccia del monte Kanzianiberg. L'intenzione è quella di percorrere la ferrata Kanzi di cui abbiamo trovato indicazioni su un libro acquistato recentemente e, perchè no, di "testare" il regalo di Natale che mi ha fatto Luca...il set da ferrata "Gyro"!
Arrivati a Finkenstein, seguiamo le indicazioni e percorsa una stretta stradina, arriviamo al parcheggio della falesia, oggi deserto e leggermente innevato.
Ci prepariamo in fretta: il termometro segna -5° e le mie dita, sotto i guantini da ferrata, si fanno dolenti! L'attacco del primo tratto attrezzato si trova proprio vicino al parcheggio e indossati imbraghi e caschetti, partiamo! Nonostante il frescolino dopo un paio di "tiri" facili e divertenti iniziamo a scaldarci e le dite acquistano di nuovo sensibilità!
Provo anche il brivido del mio primo "ponte" sospeso....passando su uno stretto tronco la cui "resistenza" con questo freddo aumenta la mia adrenalina! Terrà? Luca si mette pure a fare numeri da circo!
Per fortuna abbiamo la guida con la piantina dei tratti attrezzati, perchè non sono molto facili da individuare nel labirinto di sentieri che portano alle vie di roccia! Seguendo le indicazioni infatti, li percorriamo più o meno in senso logico, uno dopo l'altro, anche se le difficoltà si alternano, con tratti facili e tratti impegnativi, mettendo a dura prova muscoli, fisico ed...elmetto!!!
In certi tratti infatti gli anfratti dove passa la ferrata sono così stretti che si rischia di rimanere incastrati e, se non ci fosse il caschetto, di rimetterci la testa! Canyon, gole, cunicoli con massi incastrati e incombenti che mettono un po' di ansia sulla loro effettiva stabilità e fanno affrettare il passo verso lo spiraglio di luce che segnala l'uscita dall'altro lato! Il tutto però davvero emozionante!
E poi percorsi in cengia, dove maniglie, staffe e cavo in certi tratti sono indispensabili per la prosecuzione!
E "dulcis in fundo", il vero ponte tibetano! Sono decisa a provare quel brivido, ma appena vedo quell'unico cavo, sospeso sopra un baratro di 30 metri, batto in ritirata e, salutato l'Alpinauta, gli scatto una foto e ripercorro il "budello" di roccia appena salito, scattandogli una foto anche dal di sotto!!!
Ci ritroviamo e finiamo di percorrere assieme l'ultimo tratto che ci riporterà al parcheggio. Ma prima di arrivarci, un'altro piccolo ponte tibetano...questo sì, alla mia portata!
Che dire? Per potersi divertire su una ferrata anche in pieno inverno, non è per nulla male!
E il "Gyro"? Promosso a pieni voti!!!
6 commenti:
Insolita...quasi una speleoferrata.
ciao Alpinauti
Sono intervenuti i nonni? Non è valido, l'impresa non è omologabile!!! ;-) ..Scherzo, complimenti per la bella via (e foto). Comunque sotto sotto è vero ..la difficoltà più grande l'hanno risolta i nonni!!!!
Enrico (papà di 2 bimbi e coi nonni troppo lontani..)
@Flavio:anche io l'ho chiamata così!!
@Enrico:in effetti i nonni sono utili in molte occasioni!Comunque,a parte qualche rara occasione,io e Luca abbiamo risolto il problema alternandoci nelle uscite in montagna.
;o)
Nadia che bella uscita!!! Grazie x le molteplici idee che ci date x le nostre future escursioni, però credo proprio che neppure io mi farei il ponte tibetano.. gulp.. troppo fifona..
Avete tutta la mia ammirazione! Andare da soli a fare un giro del genere...foto stupende!
@Elena:i tratti di ferrata sono davvero divertenti e interessanti!!andateci,magari in giornate nuvole!!il ponte può anche rimanere li..ma gli altri due sono fattibili! ;oD
@Alessandra:eravamo in una falesia e potevamo "mollare" quando e dove volevamo...ma era troppo divertente(a parte in un paio di punti..ma non dirlo a nessuno!!! ;o) )
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