Era iniziato di sabato,in Marmolada con un buon mezzo metro di neve, seguito da una domenica fredda e piovosa ai piedi della Civetta.
I giorni di sole ci hanno deriso in un caldo fine settimana di aprile a Padova, mentre pensavamo al fresco e al cielo terso delle cime.
Poi di nuovo pioggia, vento e neve in Val Zebrù.
Alla fine il sole ci ha premiati con due giorni magnifici in Sella: due giorni di grazia sulle rocce dolomitiche.
La testa non pensava all'esame, pensava a seguire il corpo su quella roccia calda e solida e a godere della salita, anche se dietro il buon Maurizio Callegarin saliva e dava voti a quello che facevo.
Poi siamo arrivati in fondo e il pensiero andava leggero ad una birra in compagnia come dopo una qualsiasi giornata sui monti.
Per arrivare a questa salita è passato un anno di studio e nuove amicizie. Confronto d'idee e opinioni con amici che provenivano da realtà diverse, ma con in comune un'unica passione. Senza dimenticare la pazienza di chi a casa ci aspettava e supportava, e degli amici che facevano il tifo.
Il momento che, nonostante la tranquillità, temevo di più è passato e il giorno dopo tocca a manovre e movimenti di arrampicata. La giornata passa velocissima e la sera mi ritrovo all'ultima fatica: con Daniele e Massimo all'ultima interrogazione, poi più nessun pensiero.
L'ultimo giorno ci accoglie come il primo, un anno prima, freddo, pioggia e neve. Mentre aspettiamo che le ore passino si passeggia al Pordoi, silenzioso e di un grigio avvolgente. Poi finalmente un'emozione dimenticata da molti anni, l'attesa per il risultato di un esame. Mi torna in mente il giorno della maturità. Poi finalmente l'impegno di un anno viene degnamente coronato.
4 commenti:
Naturalmente i primi complimenti sono i miei: bravo Alpinauta!
Ps. però potevi dire quanto hai pagato per quella patacca! ahahahah
...seguono i miei: bene-bravo Luca! ;-)
beh! complimenti allora!
bene bene, conplimenti al nuovo istruttore
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