Ciclovia Alpeadria: treno e bici

Il ritrovo è nell'Impero, nella tana del Gigetto che ci accoglie in mutande (...) ma con la moka in mano!

Alla spicciolata arrivano tutti e carichiamo le biciclette sul furgone di Dario e siamo pronti a partire alla volta di Carnia, dove arriviamo accolti da un vento gelido e da una stazione deserta, animata solo dalla voce metallica dell'altoparlante.

Il treno arriva in anticipo e iniziamo le operazioni di carico, stravolgendo il placido trantran del capotreno, che fa sloggiare da una carrozza le persone sedute per farci salire con armi e bagagli:.

Il treno fila veloce e senza accorgercene arriviamo a Tarvisio: l'aria è fredda e le mani si intirizziscono mentre ci prepariamo, poco male, pedalando ci scalderemo.

Attraversiamo il ponte sull'orrido dello Slizza e raggiungiamo Tarvisio. Da qui "inizia" ufficialmente la nostra gita lungo la ciclabile in Canal del Ferro.

 Arriviamo alla prima "tappa": Pontebba, dove ricorriamo ad un integratore di nuova concezione. E molto efficace!!

 Non sempre si pedala....

 Arriviamo al cospetto del Montasio, che ammiriamo dal ponte di Dogna

Poco prima di Chiusaforte, oltrepassato il ponte in ferro, una frana e i lavori di ripristino ci costringono ad un passaggio impervio e scivoloso.

L'ultima parte della pista ci porta a Resiutta (come disse il Montanaro Sottosopra: tutte le strade portano a Resiutta) dove un polletto e una birra rappresentano un buon intermezzo prima degli ultimi chilometri.

La luce calda del tardo pomeriggio ci accompagna sugli sterrati che da Campiolo ci riportano a Carnia. La gita è finita e ci lascia tutti soddisfatti. La ciclovia offre scorci inusuali sulla Val Fella, quasi da farla sembrare sconosciuta.