Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

martedì 12 luglio 2011

Bordaglia con Nicholas

Nicholas ha fatto moltissime escursioni con me fin da piccolo: era il mio compagno d'avventure montane prima del Cai e di Luca....anche se la montagna proprio non gli piace.....o non gli piace la fatica che comporta andarci. Ma volente o nolente qualche volta mi accompagna e uno dei posti che gli è sempre rimasto impresso è il bucolico laghetto di Bordaglia. Ci ritornerebbe volentieri! 
Detto fatto: venerdì mattina lasciamo Luca e Gabriele a casa e partiamo alla volta di Pierabech, dove arriviamo due ore dopo causa il traffico infrasettimanale! Quella volta facemmo l'intero anello di Bordaglia assieme ad Enrica e ad uno stremato Leonardo: oggi ci limiteremo a raggiungere il laghetto, rientrando per lo stesso itinerario di salita.



Certo sono passati un bel po' di anni dall'ultima volta che Nicholas c'è stato e uno sguardo ai tempi indicati sulla tabella e si volta verso me e arrabbiato mi dice: "mi avevi detto che ci voleva solo mezz'ora ora per arrivarci!"
Mezz'ora??? Vabbè che sono passati diversi anni ma 800 metri di dislivello in mezz'ora è pochino!
Sbuffando si avvia su per il sentiero che, passando accanto a una forra dove sotto scorre il Rio Bordaglia, si raccorda poco oltre con la lunga e noiosa sterrata che porta a casera Bordaglia di sotto. 



In cielo si rincorrono nuvoloni che di tanto in tanto fanno spazio a qualche raggio di sole che mitiga un po' la pesante umidità dovuta a una recente pioggia a giudicare dal fondo umido e scivoloso delle scorciatoie.
Il diradarsi del bosco ci annuncia che siamo prossimi alla casera dove i prati sono ricoperti da tantissimi fiori e dove la visuale si apre finalmente sulle vicine cime Vas e Ombladet e sul grigio paretone del monte Volaia.





Oltrepassiamo la casera senza fermarci e proseguiamo verso la piccola cappella dedicata a San Giovanni Bosco dove sostiamo per un veloce spuntino. 


Ora il sentiero sale ripido in un bel boschetto che dopo un po' ci porta a passare accanto alla fontana dell'alpino e poco più su ad attraversare i prati di casera Bordaglia di sopra.




Ci siamo: il laghetto occhieggia verde poco più in basso, sormontato dalla cupola della Creta di Bordaglia, dalla quota Spina Pesce e dall'imponente paretone del Volaia la cui cima appare e scompare tra le nuvole.
Scendendo incrociamo una coppia che sale verso di noi e li salutiamo: nessun altro al lago, è tutto per noi!




Il tintinnio dei campanacci di alcune mucche che pascolano più in là arriva trasportato da un leggero venticello che più in alto sentiamo soffiare per bene. Facciamo il giro e dopo avere spaventato un bel esemplare di airone cenerino che vola via gracchiando ci sediamo su un masso e mangiamo i nostri panini divertendoci a lanciare piccoli pezzettini ai voracissimi pesciolini che popolano il laghetto.




Il cielo si è rannuvolato e dopo un bel autoscatto completiamo il giro del lago arrivando presso le mucche al pascolo dove c'è pure un bel cavallo e un dolcissimo vitellino.





Li accompagniamo fino al sentiero che risale verso la casera e dopo un ultimo sguardo a questo bel posticino, possiamo tornarcene a casa. La vista del laghetto di Bordaglia ha dissipato l'arrabbiatura del mio figliolo: ah, il potere della montagna! 
 

3 commenti:

Piero ha detto...

la super mamma mai ferma! brava!

frivoloamilano ha detto...

...si comincia a fare fatica a seguire tutte le escursioni della famiglia Alpinauta!

dai Nicholas pensa a quando in futuro "sorvolerai" queste zone ;-)

ciao

Nadia l'Alpingirl ha detto...

Grazie Piero...chi si ferma è perduto! ahahah

Flavio...qua siamo sempre in movimento..poi se uno ha una settimana di ferie qua e là...si approfitta!!!! saluti anche da Nicholas!!!