"Guarda, c'è anche una bimba più piccola di te" dico a Gabriele mentre Luca parcheggia l'auto nell'ampio spiazzo al termine dei 16 chilometri della "Villacher Alpenstrasse", sul monte Dobratsch.
"Ed è anche italiana, dalla targa della macchina!"
Scendiamo dall'auto e la coppia che armeggia con scarponi e zaino portabimbo si ferma e ci osserva.
"Ed è anche italiana, dalla targa della macchina!"
Scendiamo dall'auto e la coppia che armeggia con scarponi e zaino portabimbo si ferma e ci osserva.
"Ma non è Luca?" dice la ragazza. Al che li guardiamo bene e ci troviamo davanti Carlo e Stefania, con la piccola Elisa, amici e soci della nostra sezione Cai. Che sorpresa ritrovarsi quassù! Faremo la salita alla cima del monte Dobratsch assieme allora!
Oggi Gabriele sfoggia i suoi primi pantaloni da escursionismo e il suo primo vero paio di scarponcini da montagna, con tanto di suola Vibram! Tutto orgoglioso li fa vedere ai nuovi amici. Bene, si parte, camminando naturalmente! E Gabriele parte su per la sterrata, trascinandosi dietro i bastoncini, puntando entusiasta il dito verso i vari trattori che ci sono li in giro. La piccola Elisa gorgheggia dall'alto del suo zaino, entusiasta e abituata ai monti fin dalla nascita come Gabriele.
Tutto in giro, prati fioriti e bellissimi panorami, su Giulie e vallate austriache. Peccato per la foschia e per quei nuvoloni che piano piano si stanno avvicinando da nord. "Nuvolo e pioggia" è messo dal pomeriggio perciò decidiamo di accelerare il passo e caricato un recalcitante Alpinfrut nello zaino puntiamo alla lontana cima con il gigantesco antennone che ci appare dopo una curva in cui è rimasto un alto paretone di neve.
E' mezzogiorno passato quando Elisa piagnucola reclamando il suo pranzo. Carlo e Stefania si fermano presso un tavolo con panche mentre noi proseguiamo verso la cima, ci ritroveremo lassù. Passando accanto ad alte barriere paravalanghe, iniziamo a risalire gli ultimi tornanti che, passando nei pressi di un'antica chiesetta e accanto all'enorme basamento dell'antenna, portano al ristrutturato rifugio Ludwig-Walter-Haus, chiuso fino a fine mese.
Da li alla cima ancora pochi passi e risalito il sentiero dietro al rifugio, tocchiamo la vetta del monte Dobratsch e la sua croce di legno.
Poco sotto di essa, un'altra chiesetta, che raggiungiamo, dove Gabriele può dar sfogo a tutto quel "din don dan" che gli avevamo promesso tirando la corda della campana al suo interno.
Ci sediamo a pranzare al suo esterno, su un prato che da su delle mura in rovina e sulla verde vallata sottostante. Ci raggiungono anche Carlo, Stefania ed Elisa e nutriti bimbi e gracchi ci godiamo questa giornata, tenendo d'occhio i nuvoloni che si fanno sempre più vicini.
Il temporale rumoreggia poco distante e a malincuore decidiamo di rimetterci in cammino e visitata anche l'altra chiesa riprendiamo la via del ritorno. Il tempo è clemente e tra nuvole e sprazzi di sole arriviamo "asciutti" al rifugio presso il parcheggio.
Entriamo per una bella birra e un dolce: il menù è in tedesco e ordinato per due "dei gnocchi" ci vediamo arrivare una specie di megakrapfen immerso in salsa di vaniglia!
Ripuliti i piatti e scolata la birra non ci resta che salutare gli amici che sono in ferie per un paio di giorni nelle vicinanze e tornare a casa. Il rombo del tuono echeggia sulla cima del Dobratsch e le prime gocce iniziano a cadere mentre scendiamo in auto giu per la strada verso Villach: anche oggi ci è andata bene!
4 commenti:
wow wow wow superalpinfrut!!!
ma sei bravissimo!!!!
un megabacione al piccolo alpinista
di ritorno da una trasferta mi fa piacere che il piccolo furlano sia sempre più alpinautico!!!
ciao a tutti ragassi
con tanta invidia e nostalgia delle montagne
bravi a tutti e quattro a portare i cuccioli in montagna e iniziarli alla natura!
e un altro bacione al piccolo alpinauta (molto trendi con i pantaloni da montagna e gli scarponi!
...giovani alpinisti crescono!
ciao ;-)
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