Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

domenica 3 aprile 2011

Una Madonna della Neve tra i fiori

Questo fine settimana Luca è via a Padova e mi trovo con la domenica impegnata da una grigliata a casa di mio fratello. Rimane libero il sabato, un caldissimo sabato di aprile, per fare un giretto con Gabriele da qualche parte. Lo "sherpa" Nicholas è impegnato con la scuola perciò non posso delegare un po' del carico nello zaino e le amiche sono tutte occupate. Inizio un po' a demoralizzarmi ma un ultimo sms va a segno e la carissima Silvia mi da la sua disponibilità dalle 11:30 in poi. E' un bel po' che non vede Gabriele e mi propone di salire alla chiesetta della Madonna della Neve ad Anduins. Accetto subito, perchè era nella mia lista gia da un po'.
Così sabato me la prendo comoda e all'ora prefissata raccolgo Silvia che mi aspetta a Comerzo e puntiamo verso Anduins e la chiesa parocchiale, dove parcheggiamo.


Mentre Gabriele osserva entusiasta il "din don" di Anduins io e Silvia ci prepariamo: caricati gli zaini, iniziamo a salire tutti assieme la gradinata in cemento che passando accanto ad alcune case ci porta all'inizio della "strada di mont", una bella mulattiera gradinata, lastricata e ricoperta di "dente di leone".


Essa sale dolcemente e Gabriele si da da fare, gradino dopo gradino, ma dopo un po' si stufa e caricato nello zaino osserva dall'alto della sua postazione i tetti delle case di Anduins che rimangono sotto di noi man mano che saliamo e la vista si apre sul basso corso dell'Arzino.


Tutt'attorno è un giardino fiorito: margherite, violette, primule, erba trinità e pervinche tappezzano il sottobosco ricoperto di roccette, edera, muschio e foglie secche. Il caldo del mezzogiorno si fa sentire sulla pelle come il peso in più di Gabriele sulle mie spalle: il pargolo sta crescendo e diventa sempre più difficile per me portarlo nello zaino.



Visto che oggi è un po' agitato ne approfitto e lo faccio scendere e dopo una piccola sosta "mangereccia" lo prendiamo per mano e lo facciamo camminare ancora un po'. E così, alternando tratti camminati a tratti trasportati, l'Alpinfrut inizia a fare la sua parte in montagna a beneficio della schiena della mamma e raggiunge con i suoi piedini la bianca chiesetta della Madonna della Neve situata su un piccolo dosso.





Salutata una coppietta che sta pranzando su una delle panchine all'esterno entriamo per un saluto e una preghiera alla Madonnina, la cui chiesa fu eretta dalla gente di Anduins nel 1946 a seguito di un voto fatto durante la Seconda Guerra Mondiale in cui si chiedeva che il paese fosse risparmiato.


Firmato il libro presso l'altare, lasciamo la frescura delle mura e ci sediamo sulle panchine all'esterno sotto il caldo sole primaverile. Gabriele si diverte un mondo con Silvia, che si presta a giochi di ogni genere pur di farlo ridere.




E così passiamo un paio di ore in completo relax: peccato solo per la foschia che, oltre le ramaglie, ci preclude un po' la vista sull'Arzino che si getta nel Tagliamento, lasciandoci solo aperta la visuale sul boscoso monte Pala.



Caricato un cotto Alpinfrut nello zaino iniziamo la discesa e poco dopo un sonoro succhiare di ciuccio annuncia che il pargolo è profondamente addormentato e questa volta il peso me lo porto fino all'auto, ma in discesa è tutta un'altra storia. 
Prima di ritornare a casa, Silvia mi vuole far vedere un bel posticino che ha scoperto lungo il corso del torrente Arzino e presso Pielungo parcheggiamo l'auto e con Gabriele in braccio scendiamo a vedere un bellissimo tratto della forra dove pietra calcarea bianchissima si mischia ad altra rossa di arenaria che contrasta in modo davvero suggestivo con le limpidissime e verdi acque che scorrendo hanno scolpito questo posto.






Mi riprometto di tornarci con calma con l'Alpinauta e ritornati all'auto facciamo rientro a casa con l'augurio che questa calda giornata sia solo l'inizio di una bellissima stagione escursionistica.     

6 commenti:

Lorenzo ha detto...

Ma cos'è che mangia da quel contenitore Gabriele? Deve essere qualche cosa ipervitaminico/energetico, caspita quanto è crescituo!
Belle le foto dell'acqua.

Ciao

Carlo de Ts ha detto...

bravissimo l'alpinfrut! cayo ti da il fumo presto anche in parete!

Laura ha detto...

Mamma mia quanto è grande il "piccolino". bravo bravo a farsi la sua gitarella

piero ha detto...

superalpinfrut! chapeau al piccolo alpinauta

frivoloamilano ha detto...

Ogni tanto un tranquillo sentiero ci stà...e questo è il periodo migliore.
Bella la forra con i suoi contrasti.

ciao

Nadia l'Alpingirl ha detto...

@Lorenzo: prosciutto cotto!!!! ;o)
@Carlo: speriamo!!!
@Laura: grande e pesante!!!!
@Piero: grazie, un saluto anche a te
@Flavio: ogni tanto bisogna rallentare per ripartire più forti e veloci e con l'Alpinfrut si fa sempre allenamento! ;o)
La forra è davvero bella!