Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

lunedì 11 aprile 2011

Un nido tra i mughi della Val Alba

Che meraviglia!
Che meraviglia di giornata, di compagnia, di posto!!!!
E chi se lo aspettava così! Non io, ne Ilaria e Silvia!

Il ritrovo con Silvia e Ilaria è a Gemona e dopo un caffettino veloce e l'incontro con Sandra Tubaro e Ivo Pecile (quest'ultimo ahimè non l'avevo riconosciuto!) diretti a Mogessa, partiamo per la Val Alba e alle nove siamo tra le viette di Dordolla sul sentiero Cai 422 che in un bosco che alterna faggi,pini e abeti, sale lungamente, tornante dopo tornante, con pendenza costante, le pendici del monte Forchiadice.




Ogni tanto la vista si apre sulla bella vetta della Creta Grauzaria prima, e poi salendo, anche del Sernio e del Monte Flop. Ventate di aria calda mista al profumo del fior di stecco ci colpiscono per la loro intensità: siamo solo ad aprile e i mughi nella parte alta gia fanno sudare!






Con camminamento più aperto, percorriamo la mulattiera che aggira la parte sommitale del monte portandosi a meridione e attraversando un tratto aperto sulla vallata di Moggio e ricoperto di alberi scheletrici. Ancora qualche tornante e troviamo la deviazione che ci porta in pochi minuti sulla vetta del monte Forchiadice.



Autoscatto in cima e lunga goduta del panorama e ci rimattiamo in marcia, verso il monte Vualt e il Cjasut dal Sior, che erroneamente pensiamo di trovare poco dopo, mentre invece ci aspettano ancora alcuni tornanti che vediamo chiaramente davanti a noi, parzialmente innevati. Beh, se non altro, il fatto di aver dovuto indossare ancora i pesanti scarponi invernali perchè quelli estivi sono a risuolare avrà un senso! E in effetti, vanno bene nella neve marcia che ancora ricopre l'ultimo tratto di mulattiera! E poi....







Meraviglia! Una curva e siamo di nuovo al sole e su terreno asciutto, aperto e panoramico, dove il Cjasut dal Sior ci aspetta solitario e soleggiato. La vista spazia dalla Creta dai Rusei fino al monte Cavallo di Pontebba, passando per Chiavals, Zuc dal Bor, Pisimoni, Monticello, Grauzaria, Sernio, Flop, Zermula e lontano spicca pure il Coglians! Siamo estasiate e sorridiamo come bambine davanti al più bel dono ricevuto! L'amicizia che ci lega da tanti anni in questi attimi è ancora più forte e leggiamo le stesse emozioni riflesse nei nostri visi felici! Le foto si sprecano e solo dopo un bel po' riusciamo a sederci e mangiare.



Il termometro all'ombra della porta del Cjasut segna 18°e sedute all'esterno siamo come lucertole che si crogiolano al sole, con braccia e gambe scoperte a catturare un po' di sole e abbronzatura. 


Ma di star ferma non mi riesce e dopo ancora qualche scatto seguo Silvia dietro al Cjasut e seguendo una traccia ripulita dai mughi mi ritrovo poco dopo sulla vetta del monte Vualt da cui si gode un panorama a 360°!




Silvia mi ha seguito e dopo un paio di foto raggiungiamo Ilaria che ci aspetta per ripartire. Ci guardiamo e vorremmo che il tempo si fermasse per poter godere ancora un po' di tutto questo, ma siamo tardi con i tempi e anche se con malavoglia ci rimettiamo in cammino, passando accanto a una deviazione che segnala la possibilità di effettuare un percorso sulle creste della dorsale del monte Vualt fino alla forcella Vualt.




Il nostro sentiero invece ci porta a scendere ancora con alcuni tornantini in una faggeta dove la voce del vento ci attira curiose lungo il bordo dirupato che sprofonda verso nord tra Forchiadice e Cuel Brusat, dove intravediamo il percorso di salita dell'Alta Via Cai Moggio. Passando accanto a un grosso masso chiamato Clap di Pauli, raggiungiamo poco dopo il bivio con il sentiero che scende da forcella Forchiadice e che con ampio percorso ci porta all'ospedale militare Vualt che sorge su un bel terrazzamento verde.




Una visita veloce e poco dopo siamo sulla strada asfaltata che porta nei pressi del bel ricovero Vualt. Riempite le bottiglie d'acqua presso la fontana, risaliamo il bosco fino alla forcella Vualt con il sole che calando disegna lunghe ombre sul terreno ricoperto abbondantemente di foglie secche.





Da qui scendiamo lungamente verso il Riu di Val che attraversiamo tra grossi massi e dopo ancora qualche tornate raggiungiamo le prime case di Dordolla dove scambiamo quattro chiacchiere con il solitario proprietario di uno stavolo. Sono le 17:30 quando raggiungiamo il parcheggio e dopo una bibita nel bar di Dordolla per recuperare le energie possiamo fare ritorno soddisfatte!
Che magnifica giornata! Che emozioni! E che scarpinata ragazzi!     

4 commenti:

Laura ha detto...

che bello, inizia ad andar via la neve e a prendere il sopravvento la primavera, giro lungo ma me lo tengo buono per domenica!

Lorenzo ha detto...

Bella giornata e belle foto, molto realistiche: in quella al sole senza scarponi sembra quasi di percepirne l'odore :-)

frivoloamilano ha detto...

Magnifica giornata davvero: una bella scarpinata, scenari da riempire gli occhi e una bella Amicizia.

Bastano poche cose per sentirsi fortunati

ciao girls ;-)

Iaia ha detto...

Lorenzo ma il profumo dei miei piedi si respira anche nel web? Ti assicuro che la profumazione è: fior di stecco...sottolineo: stecco ;-)
Giornata eccezionale, il posto superlativo, l'amicizia speciale...vorrei che giornate così fossero infinite... così i ns cuori parlano sempre di sogni da realizzare e condividere...ritrovarsi è gioia
Sono fortunata...hai ragione Frivolo
un abbraccio :-)
Grasie Gimule