Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

mercoledì 30 marzo 2011

Attenti a quei due

Complici i nonni imperiali che ospitano Gabriele, sabato torniamo ad arrampicare in cordata dopo quasi tre anni. Vista la ruggine che millanta l'Alpingirl  e visto il meteo decidiamo di andare su una classica e divertente via: lo spigolo del Glemine.
L'entusiasmo e la voglia di andare di Nadia mi sprona a uscire dal torpore primaverile che mi attanaglia... 
Mentre saliamo verso Gemona il cielo sembra schiarire e qualche timido raggio di sole inizia a farsi vedere, spezzando la monotonia del grigio mattino. Imboccata la salita di Stalis il grigio dello spigolo tende a confondersi con il grigio del cielo, ma ormai niente ci ferma, soprattutto niente la ferma: "brrr che freddo.. non ho neanche un berretto!" .
Mentre preparo un pò di attrezzatura Nadia è già bella e pronta e imbragata. In breve raggiungiamo l'attacco mentre il bosco inizia a vestirsi di primavera, soffia una leggera brezza che ormai ha perso il sapore dell'inverno e porta con se il profumo delle violette e delle orecchie d'orso: chiazze gialle e viola che spiccano nella natura ancora semiaddormentata.






Mannaggia alle scarpette! Quelle "ufficiali" sono a risuolare e al momento mi ritrovo tra le mani, o meglio tra i piedi, un modello "santa inquisizione" di cui non ricordo neppure l'origine! Comunque calzano a "pennello" e inizio a salire:la salita è divertente come me la ricordavo e tiro dopo tiro saliamo lungo lo spigolo, e i tetti di Gemona si allargano sotto i nostri occhi fino al Tagliamento. Nadia sale sicura e allora affrontiamo anche la famosa placchetta bisunta.. sempre più bisunta, anche a fianco!




Arrivati all'ultima sosta invece di traversare a destra sulla placconata tiriamo su per la fessuretta cha strapiomba un pò e in  breve siamo fuori. L'ultimo passaggio mi mette in crisi l'Alpingirl, più per il timore di spatusciare il viso che altro, ma con un paio di improperi all'indirizzo del suo grande amore riesce a superare il passaggio.

Saliamo slegati verso la croce e iniziamo subito a scendere. Come al solito la discesa è ben peggio della salita, ma in breve siamo di ritorno alla macchina. Un sorso d'acqua e un bacio e via verso casa.

3 commenti:

frivoloamilano ha detto...

belli gli alpinauti in cordata ;-)

ciao

Carlo de Ts ha detto...

brava Nadia, si ricomincia l'avventura verticale!!!
Alè mula

Laura ha detto...

che belle foto e che bella giornata, qual giorno li io ero salita al gergo ma il tempo non era mica così bello!!! :((
fa tanta invidia vedervi condividere tante passioni forti!