Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

lunedì 24 maggio 2010

In giro per casere in val Cellina

"Ma si che ci stiamo! Salite su!"
Io,Silvia e Renato guardiamo scettici Aldo, mentre apre lo sportellone posteriore della jeep e caricati anche i nostri zaini, crea una nicchia per Renato e lo rinchiude nel bagagliaio. Diana, Jenny e Ilaria si stringono per bene nel sedile posteriore e Silvia s'incastra a mo' di Tetris tra di loro....fortuna che è piccolina! A me va decisamente meglio mentre mi accomodo sul sedile anteriore a fianco di un soddisfatto Aldo. E così, tra risate e scatti fotografici, imbocchiamo la strada che dal parcheggio di Lesis, dove ho lasciato la mia auto, ci porta in pochi minuti al parcheggio della casera Casavento, punto di partenza per l'escursione di oggi.


Disincastrate le ragazze e liberato Renato, infiliamo gli zaini e raggiungiamo la verde radura della casera e, per la curiosità di alcune di noi, facciamo una piccola deviazione per vedere le "famose" orme di dinosauro!


Soddisfatto la curiosità, saliamo con dolce pendenza e lunghi tornanti la Strada degli Alpini, osservando le numerose fioriture e godendo del panorama che si amplia man mano che risaliamo il versante del Mont la Gialina e arriviamo alla forcella Clautana.









Qui facciamo una sosta e dopo avere letto le targhe poste in ricordo dell'eroica resistenza delle truppe italiane contro le truppe austriache durante la prima guerra mondiale, imbocchiamo la strada sterrata che dopo un'altra serie di tornanti e un tratto in falsopiano, ci porta a casera Colciavath.





Il posto è davvero bello con i prati colmi di Soldanelle e Crocus. Ci fermiamo per mangiare qui, godendo del sole che va e che viene tra dispettose nuvolette grigie che si sono fatte strada fino a ricoprire il cielo azzurro che c'era in mattinata. Rifocillate le pance e scattate le foto, riprendiamo la strada che con un lungo cammino con tratti ancora innevati,ci porta alla panoramica radura di casera Pradut.


Il cielo si è coperto e alcune goccioline dispettose ci fanno raggiungere in fretta il sottotetto della casera dove il proprietario ci informa che è aperta solo d'inverno e che d'estate lui gestisce la casera Casavento, lasciando questa adibita a solo ricovero. Per fortuna il sole ritrova il suo spazio nel cielo e liberandosi delle fastidiose nuvolette ci consente di godere dei suoi caldi raggi e del panorama tranquillamente sdraiate sull'erba.





L'ora del rientro si avvicina e il lungo bosco di Lesis ci aspetta, perciò con pigrizia abbandoniamo questo balcone e iniziamo la discesa tra i fitti faggi che filtrando i raggi del sole che tramonta creano giochi di luce affascinanti difficilmente catturabili dalle nostre macchine fotografiche.


Con il sentiero che taglia i tornanti della strada che serve la casera, accorciamo di un po' il rientro ma alla fine i piedi reclamano la frescura del torrente Cellina. Io e Aldo però non possiamo concederci questo beneficio, dovendo risalire con la mia auto a casera Casavento per riprendere la sua Jeep, ma ci tiriamo su ugualmente con un buon gelato a Montereale Valcellina!  

2 commenti:

Antonella ha detto...

e brave le ragazze con gli oldmens al seguito. ma l'alpinauta è sparito?

Carlo de Ts ha detto...

Sempre in moto! Bravissima! ma ora Luca si dà alle serate e non va in montagna? ah ah ah