M'infilo negli stretti viottoli in mezzo alle case e dopo un dosso da brivido (per un attimo non ho più la visuale di dove vado!) raggiungo il bivio che ci porta all'inizio della mulattiera per il Mrzli Vrh.
Parcheggiata l'auto in un piccolo spiazzo ci prepariamo a turno alternandoci nel fare sgambettare un felice Gabriele. Rifocillato e posizionato nel suo zaino, consulto la cartina e dopo essermelo issato sulla schiena partiamo.
Sbuffando per il pesante fardello (l'Alpinfrut ha messo su un po' di peso!!!) risaliamo la mulattiera che dopo un tratto aperto s'infila in un bosco di faggi assumendo l'aspetto di un lungo viale alberato: i faggi che lo delimitano sono vecchi e contorti e Silvia si delizia a fotografarli mentre Gabriele li osserva affascinato.
Raggiunta la Planina Pretovc ci fermiamo a leggere e guardare le foto del cartellone che descrive il monte che ora è stato trasformato in museo di guerra all'aperto (Il restauro e la manutenzione del museo all’aperto del m. Mrzli vrh sono a cura dell’Associazione Peski 1915-1917 in collaborazione con l’istituzione »Fondazione Le vie della pace dell’Alto Isonzo).
Risaliamo ora il costone alle spalle della Planina e ad un bivio svoltiamo a sinistra per raggiungere un piccolo recinto con cancello che delimita uno spiazzo dove sulla parete rocciosa è posto un crocifisso e dove si aprono due gallerie.
M'infilo all'interno di quella a sinistra e dopo un paio di metri da un cancello in ferro si accede ad una larga stanza adibita a cappella con altare: qui venivano celebrate le messe mentre fuori imperversava la battaglia. Non avendo con me una pila mi affido alla luce del flash della macchina fotografica di Silvia che scatta un paio di foto.
Sono le quindici passate che ci rimettiamo in marcia ripercorrendo a ritroso il sentiero dell'andata fermandoci ancora ad ammirare questi bei posti che nel '15-'18 furono teatro di aspri combattimenti e dove ora regna la tranquillità e fioriscono i crocus. L'Alpinfrut dorme beato nello zaino entusiasta della sgambettata sulla cima.
Arrivo all'auto con i piedi doloranti ma la vista dei monti che ci circondano e il prato pieno di "non ti scordar di me" fanno sparire la stanchezza. Adesso ho tutto il tempo per un ultimo scatto, quello che non sono riuscita a fare al mattino.
Anche con la luce del sole che cala la bellezza di questo posto è unica!
5 commenti:
Visto che non hai trovato neve?!
Peccato per la foschia.
Quando ci sono stato c'erano due con il cerca-metalli che scandagliavano un prato, e tu con uno stecco trovi un caricatore, meglio non farglielo sapere o si gettano giù dalla parte dell'Isonzo.
questo bimbo è bellissimo! e la mamma lo porta sempre in bei posti!
Bella gita ragazza! e il alpinauta dov'è che era? a stirar?
ciaooo
ma che bel alpinfrut! peccato sul serio per la foschia. ci sono stato qualche anno fa e d è una cima veramente panoramica!
Già aggiunto al mio elenco di monti da fare prima o poi. Veramente un bel posto.
ciao
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