Ancora Slovenia nei programmi primaverili. Questa volta è la volta della Furlanova, sentiero attrezzato ai margini dell'altopiano del Nanos.
Dopo aver portato gli Alpinfrus dai nonni, ci dirigiamo soli soletti (dopo un bel pò!)verso la valle del Vipacco.
"Hai l'atlante?"
"No"
"Non hai l'atlante?? Ma sai la strada?"
"No, ma mi ricordo che a Nova Goriza c'era l'indicazione per Ajdovscina"
"Sicuro?"
Con un siparietto degno di Casa Vianello attraversiamo il valico della Casa Rossa e dopo un paio di rotonde dirigiamo verso la nostra meta.
La meta di oggi è una gita tranquilla, adatta a far riprendere un pò di verticalità a Nadia, dopo la lunga pausa dovuta all'arrivo di Gabriele.
Strada tranquilla e poco trafficata che permette di godere del largo paesaggio della vallata. raggiungiamo Vipava e dopo qualche giringiro arriviamo a Grediscje. Parcheggiamo l'auto e ci prepariamo, mentre altri escursionisti e climber affollano il parcheggio del piccolo centro sportivo: ci saranno oltre una cinquantina di auto!
Un'occhiata alla segnaletica, ma di Furlanova non c'è traccia! Boh! Chiedo a due ragazzi che parlano italiano: "Furlanova??" Sguardi perplessi e smarriti! "Si, Furlanova.. via ferrata", "Ah! Plezalna pot, di la a destra, poi a sinistra!"
Furlanova. Plezanje pot, che sta per sentiero alpinistico, ma se la ferrata non la chiamano cosi gli indigeni, perché non scriverlo nelle guide? Boh. L'unica scritta "Furlanova Pot" è ben distante dall'attacco, sembra quasi non aver nesso con essa.
Intanto andiamo avanti e vediamo che la ferrata è ben frequentata, un ininterrotto serpente di escursionisti si dilunga lungo il tracciato, una lunga traccia colorata, tra il grigio della roccia e il verde del bosco.
Indossati gli imbraghi ed il casco partiamo. Il cavo è ben teso e la roccia ben appigliata. La relazione dice esposta, ma in fondo non è niente di che.
Raggiunto il terrazzo artificiale a metà costone ci fermiamo per un paio di foto e per aspettare che la comitiva che ci precede liberi il passaggio sul filo di cresta davanti a noi.
Superati i quattro arriviamo all'epilogo della breve ferrata e riposta l'attrezzatura nello zaino riprendiamo il cammino lungo il bel sentiero che risale il ciglione fino alla vetta del Gradiska Tura.
In cima sembra di essere al mercato: la colorita moltitudine di escursionisti presidia la cima, e non c'è metro quadro libero. Poco sotto la cima, una scritta sbiadita saluta il passaggio "Augurando agli escursionisti giornate serene e buone escursioni"
Dopo che Nadia ha firmato il libro di vetta proseguiamo alla volta dell'altipiano e del rifugio Abram.
Attraversiamo la folta pineta e, tralasciata la traccia che riporta a Vipava, raggiungiamo la strada che percorriamo verso sud, fino al bivio per il rifugio. Il primo bivio è appena dopo la fattoria Majer, ma non vediamo traccia consistente di indicazione e tiriamo diritti fino al secondo bivio, che a differenza del primo è ben segnalato.
Lasciamo la carrareccia e ci inoltriamo nuovamente nel bosco, tra faggi, abeti e larghe doline con il fondo ingombro di neve.
Una volta raggiunti Planina Pizent ci appare il rifugio Abram, immerso nel verde dei pascoli, sotto un cielo di un azzurro intenso, costellato di enormi batuffoli di nuvole candide. Sembra lontanissimo, ma in meno di un quarto d'ora lo raggiungiamo.
Il vocio della gente ci raggiunge subito: all'interno è tutto pieno e anche i tavoli fuori sono quasi tutti occupati. Ci sediamo e dopo aver chiesto notizie del famoso camoscio bianco, aspettiamo speranzosi il suo arrivo, mentre ci concediamo speck e grana a pezzetti.
Il camoscio arriva docile docile e in compagnia di strudel di ricotta e gubanizza a pieno piatto (qualcuno dovrebbe spiegare ai nostri ristoratori come vanno fatte le porzioni e sopratutto i conti!!!).
Rinfrancati dal sole e dissetati da Zlatorog prendiamo la via del ritorno.
Ritornati alla strada ricalchiamo i nostri passi sui pascoli di Pizent e imbocchiamo il sentiero per Pod Nanos arrivando ad una radura disboscata senza indicazioni. Che palle sti sentieri dei boschi! Andiamo un pò avanti e indietro ma non vediamo traccia di sentiero. E si che poc'anzi abbiamo incontrato una coppia che ci veniva incontro da quella direzione!
Ci inoltriamo nella boscaglia fino al ciglione, ma niente da fare. Nadia vorrebbe tornare indietro ma mi incaponisco e punto dritto verso sud, lungo il bordo del ciglione. Il sentiero deve essere là per forza. "Logica vuole che..." mi ritorna in mente il motto del compianto primo presidente del Cai a Codroipo, il dottor Tonutti, che con quelle parole risolveva sempre i problemi di orientamento: scarpa grossa e cervello fino!!!
Con Nadia e i suoi pensieri del momento che mi seguono continuiamo lungo idee di traccie nel bosco finché ritroviamo il sentiero nei pressi del capitello di Na Konju.
Godiamo di nuovo il panorama sulla valle del Vipacco, prima di scendere di nuovo nel ripido bosco ai nostri piedi.
Gli scarponi di Nadia ci fanno agognare la sterrata del ritorno, ma viene anche il suo momento.
Arriviamo al parcheggio nel tiepido pomeriggio e i piedi di Nadia trovano il meritato sollievo. Diamo uno sguardo verso l'alto: ancora escursionisti salgono lungo la ferrata, forse a godersi il tramonto di una bella giornata.
10 commenti:
ne avevo sentito parlare... ma poi caduta nel dimenticatoio. preso nota!
bella passeggiata finalmente con la dolce 1/2.
mandi fruts
cayo me par de vederte con quei de la corda ah ah ah. setu stat bon?
eh eh
buona la gubanizza! ma sei andato anche ad arrampicare a vipava? bella falesia, ben spittata e d'ambiente.
anche per me è un progetto nel cassetto. ma dopo aver letto la vostra avventure ho deciso che a pasquetta ci vado. magari il ritorno lo faccio direttamente per vipava, visto che io con la "logica " non vado d'accordo eh eh
belle foto sull altipiano
Della ferrata FURLANOVA avevo letto su un libro acquistato per caso:"le vie ferrate vol.3" di Dario Gardiol ed.l'arciere(ferrate delle alpi carniche-giulie-slovenia ed austria)...da percorere tutto l'anno PD/AD. Poi un altro accenno nel post di Nadia quando è stata n Val Rosandra ed ecco infine la Furlanova in parole e immagini. Una "ripetizione" prima o poi arrivA, anche della Lasko PivA (licenza poetica) ;-)
Buona Pasqua, Flavio e Marisa
ah vedi che ci siete andati. come Giovanni anch'io ce l'avevo nel dimenticatoio ma ora è rispuntata la voglia di andarci. Ma Nadia dimmi tu se ci sono difficoltà, che il giudizio di Luca parte da un livello più alto del mio!!
bella la nuova grafica: una finestra sulla montagna come il vostro bel blog
mandi
Bravi!
E complimenti per il nuovo template!
Francesca
Grazie a tutti!
Antonella, vai tranquilla, begli appiglioni, cavo ben teso e pure i pioli...anche se tante volte non servirebbero! non farti impressionare dalle foto e nemmeno dalla vista dal basso degli scalatori sullo spigolo, è facile e divertente...è più faticoso il sentiero per l'attacco e quello per la cima!
Ciao, scrivo da un'agenzia di comunicazione, stiamo aggiornando il nostro database con l'elenco dei blog più interessanti sul tema della montagna e dell'outdoor, potresti fornirci il tuo indirizzo email? grazie mille, speriamo di sentirci presto
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