Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

mercoledì 9 dicembre 2009

Amariana

Da un paio d'anni mancavo all'appuntamento, e me ne dispiacevo. L'ho sempre considerato un momento a cui non mancare, per quel fine senso religioso che, in fondo, ha. Anche per chi, come me, la religione, o meglio la sua pratica, la vive marginalmente. Sarà perché la figura di Maria in questo contesto si fonde alla perfezione con Madre Natura,  e una madre ti resta sempre vicino, ti accompagna, anche nei momenti più tristi, fino all'ultimo.
Merita una visita ed un pensiero.
La partenza è per le sei del mattino, nell'aria fredda e umida. Il parabrezza si riempie di goccioline di pioggia fine mentre vado a prendere Mauro. Ma che bella giornata!
Ad Amaro il cielo si indovina plumbeo, anche nel buio di un giorno che sembra non volere iniziare. Saliamo lungo la strada che porta al Cristo di Forca e nella nebbia scorgiamo i bagliori dei fari di qualcuno che ci precede. Almeno non siamo soli!
Arrivati alla partenza ci prepariamo, e dal grigiore che ci circonda arriva un labrador con il suo padrone: "Simpri che musis in Mariane!".
E' Severino con Ibrha. E così tre Orsi e un cane si avviano lungo il sentiero!

Incrociamo e superiamo tre carinziani d'annata, e iniziamo a risalire lungo i pendii coperti  neve. Mano a mano che si sale la visibilità diminuisce e la neve sale di spessore. Pioggia mista a nevischio cade senza sosta, e l'umidità bussa per entrare nelle ossa.

La neve è pesante, e superare le slavine è faticoso, ma teniamo un buon passo e in breve siamo alla base del primo salto roccioso, l'anticamera del canalone della via comune. Mentre ci fermiamo per un goccio di tè ci raggiungono e ci sorpassano di buon passo due amici intabarrati: sono i carabinieri del soccorso alpino di Tolmezzo "Si viodin su"
Il cavo che assicura la salita è fuori dalla neve ma è viscido e poco utilizzabile. La neve è una poltiglia appiccicata alla roccia e sotto c'è un sottile strato di ghiaccio che rende il breve canale divertente (de gustibus... qualcuno sotto impreca!) 

Arrivati alla forcelletta sotto la cresta sommitale il vento gelido ci sorprende e ci costringe ad una scomoda e precaria sosta per metterci qualcosa addosso e affrontare gli ultimi metri.

In cresta la neve supera il mezzo metro, ma si sale bene, non tolgo neanche la piccozza dallo zaino. Il vento si fa intenso e la temperatura cala. Gli ultimi passi in una luce surreale ci portano in cima.
L'atmosfera è irreale, cielo, neve e cima si fondono in un unico grigiore, un freddo abbraccio in cui scoprire il tepore del piumino e il caldo aroma del tè.
Una foto col telefonino prende la via del Libano, a salutare Gianni e a fargli sentire la sua "mancanza" in Mariane quest'anno. Il tempo non ci induce ad aspettare oltre, e fatte un paio di foto salutiamo gli amici che ci hanno raggiunto in cima. Non prima di aver ringraziato la Madre: un pensiero e tre rintocchi. Uno per la famiglia, uno speciale per Gabriele, e uno per Albano, che da qualche cima lassù sicuramente ci ha dato un'occhiata benevola anche oggi. Mi avvio lungo la cresta per il ritorno, ma  torno indietro velocemente per un ultimo rintocco: per il bel tempo!

10 commenti:

Carlo de Ts ha detto...

con il tempo che c'era magari la Madonna ascoltava le tue preghiere anche dal Cristo di Forca cayo.
che banda!

Antonella ha detto...

senza parole... ma i carabinieri cosa facevano lassu?

Piero ha detto...

era l'occasione per conoscersi, ma io ho rinunciato gusrdando il cielo da casa e dedidendo che era più saggio stare a letto!

Roberta Mi ha detto...

che strana la seconda foto. molto bella

Giovanni ha detto...

preparate un'altra uscita così che tra due settimane vengo a farvi compagnia...

Annarita ha detto...

" La neve è una poltiglia appiccicata alla roccia e sotto c'è un sottile strato di ghiaccio che rende il breve canale divertente"
ma come fate a trovarlo divertente?

frivoloamilano ha detto...

Una salita dalle atmosfere suggestive. La 5^ e la 6^ foto fanno pensare a situazioni viste su montagne lontane... in zona himalaiana... che fa rima con Amariana!

ciao

Luca l'Alpinauta ha detto...

@Giovanni: che dici dello Jof Fuart?, due giorni in tenda?
@Annarita, come ho scritto: de gustibus non disputandum est
@Frivolo: a me ricordava certe foto delle montagne scozzesi d'inverno, tipo Ben Nevis
@Piero: peccato!
@Antonella: i carabinieri ci inseguivano per eccesso di velocità

Giovanni ha detto...

Guarda, sul Fuart verrei, solo che per il 4 gennaio devo essere nuovamente a Dubai. Si combina?

Anonimo ha detto...

Bravi! La descrizione è scorrevole quanto deliziosa!
A me tocca sabato!
un saluto
Antonello