Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

lunedì 30 novembre 2009

E furon urla (di gioia) e stridor di picche

Prima Gianni con un post sul blog giovedì fece scattare il desiderio, poi nel venerdì un sms di Guido lanciò l'amo" e a questo punto era fatta: domenica a Chiaulis. Un posto un pò selvaggio: si lascia il paese in direzione della valle del Tagliamento, si scende per una stradina sempre bagnata e si risale un sentiero fangoso, poi in una bella gola umida si aprono alla vista del viaggiatore le pareti della prima falesia di dry tooling in Friuli.
Dry tooling ovvero attrezzi a secco: picche e ramponi che mordono la roccia in attesa di affondare nel ghiaccio! 
Bellissimo!
Non certo il cielo, quello no, non era bellissimo domenica, ma ormai che ci eravamo alzati... qualcosa si doveva pur fare. E così in compagnia di Robertone partiamo alla volta di Tolmezzo.




...Ormai... Nel parcheggio c'è già il pick-up di Gianni e mentre ci avviamo un colpo di clacson ci invita a voltare lo sguardo indietro: ecco! E' arrivato pure Guido con i suoi due clienti: Gianni e Flavia.

Arrivati ai piedi della falesia ci giungono i saluti di Gianni, Matteo e del Peri, bella compagnia per iniziare l'ingaggio!!

Nella tarda mattinata la combriccola s'ingrandisce e anche Stefano e la Cate fan parte dei temerari di Chiaulis. Ti tanto in tanto il cielo prova a metterci paura, ma qualche goccia non ci impensierisce, anzi, a qualcuno sembra quasi di essere in cascata sentendo le gocce sul viso, mentre, proteso verso l'alto, cerca con la becca l'appoggio giusto per salire.




La giornata grigia scorre veloce, e tra un tiro e l'altro si inanella gradi e, senza neanche accorgersene, quando le braccia son ben ghisate, si son fatte le quattro del pomeriggio. Tra risate e fatiche il tempo è volate leggero, complice l'atmosfera resa simpatica dall'amicizia che ci unisce.
Dopo il vino e lo spuntino che Maria Elena è venuta a portare, riprendiamo il sentiero che ci riporta alle auto.
Saluti e strette di mano e "alla prossima", aspettando il ghiaccio.

6 commenti:

Piero ha detto...

no seis a plomb!

Annarita ha detto...

ma tengono anche sulla roccia piccozze e ramponi? che faticate inutili, ma vi devon piacere visto che eravate in tanti

Carlo de Ts ha detto...

cajo, ma con sto tempo che s'era se podeva star per osmitze a bagnarsi per dentro no?
dai dai che quest'anno a natale son qua 20 giorni e ci vediamo per far un pò di ghiaccio e per vedere l'alpinfrut!
mandi

Antonella ha detto...

concordo con Piero. Ma non è pericoloso? non riesco a capire dove metete le punte

Gianpietro ha detto...

Dov'è questa falesia? e le difficoltà? c'è la possibilità di toprope?
Grazie

Luca l'Alpinauta ha detto...

La falesia è a Chiaulis di verzegnis. si parcheggia vicino ad una costruzione rosa e si prende la stradina che parte dal parcheggio tenendo la destra. quando la strada inizia a scendere ripida c'è una traccia sulla destra che sale.
toprope si può fare solo sui tiri bassi, salendo da primo sul diedro (M4) arrivi a una cengia attrezzata con una fissa. Per i tiri lunghi solo dal basso