Se l'accoppiata Nadia/Ilaria è sinonimo d'insicurezza, l'accoppiata Nadia/Silvia è sinonimo di "ravanamenti" sicuri! Chissà perchè, ma sbagliamo sempre sentiero!
"Rassegnamoci, il sentiero, se correva per di qui è sicuramente sparito!" dico, mentre lotto per farmi spazio tra i mughi che mi separano da Silvia trasformatasi nella versione al femminile di Indiana Jones! Il tentativo di seguire una traccia, sicuramente fatta da qualche animale (visto l'odore pungente che aleggia tra le ramaglie) ma segnalata da un ometto,ci ha portate nell'ultima ora, prima a perlustrare l'immensa pietraia alla ricerca di altri ometti e poi a "ravanare" in un pendio pieno di mughi, dove solo le fitte ramaglie ci impediscono di finire nel ruscelletto che scorre sotto di noi.
Nei nostri piani odierni c'è l'anello delle Cime Postegae da Pian Meluzzo, ma dopo un primo lungo tratto nella direzione giusta, fatichiamo a trovare il "poco evidente bivio" letto sulla relazione, che, con un sentiero dismesso, ci dovrebbe portare al passo Pramaggiore.
Vinta la lotta con la mugheta, lasciamo perdere la traccia e puntiamo al sentiero che costeggia il ruscello dal lato opposto e che in un primo momento pensiamo ci porterà nella direzione alternativa della Val di Guerra e la forcella Pramaggiore.
Sorridendo a tutti i nostri passati ravanamenti che con la formula "o di rif o di raf" ci hanno sempre portato a destinazione, seguiamo la bella mulattiera e poco dopo ecco apparire il famoso bivio...quello giusto finalmente!
Con un pensiero omicida al simpaticone che ha piazzato un bell'ometto nella traccia precedente facendoci perdere tempo prezioso, imbocchiamo finalmente il sentiero per il passo Pramaggiore!
Tra innumerevoli chiacchiere ma mantenendo un buon passo, lo raggiungiamo in poco più di due ore e il nostro sguardo ora può spaziare dalla mole rocciosa del Pramaggiore, giù verso la val Settimana che scorre 1300mt sotto di noi, per poi risalire verso la prima delle cime che compongono la catena delle Postegae.
Peccato per il nuvolone Fantozziano che aleggia tetro sopra le nostre teste. Il sole invece illumina la bellissima corona di guglie dei Monfalconi di Forni!
Un camoscio ci osserva guardingo dall'alto di una rupe mentre decidiamo il da farsi. Vista l'ora oramai tarda per fare l'intero anello, decidiamo di raggiungere almeno la cima Cadin, e seguendo la traccia risaliamo il pendio che con il procedere si fa sempre più sottile ed esposto.
Mmmh, certe esposizioni proprio non fanno per me e ad un certo punto, una discesa su roccette sporche di ghiaino e il tratto seguente su stretta cresta, ferma il mio gia esile entusiasmo. "Bene! io sono arrivata!".
Lascio che Silvia proceda da sola verso la cima e mi siedo finalmente a gustare il mio pranzo. Il silenzio mi avvolge e osservo il panorama pronta a cogliere il minimo movimento dato da qualche animale, ma solo una coppia di gracchi lo interrompe per un attimo, poi di nuovo cala il silenzio. Ne sono affascinata e rimango in contemplazione mentre osservo Silvia in lontananza risalire l'ennesimo pendio per la cima Cadin.
Beh, se non altro ho visitato un posto nuovo, in una zona da me ingiustamente poco frequentata. Toccherà rifarsi visitandola di più: di certo le mete non mancano, selvagge e solitarie, un abbinamento che non mi dispiace. Certo non sono posti adatti al piccolo Gabriele ma un'amica la si trova sempre e di certo ritornerò nei paraggi!
Silvia arriva e dopo un veloce spuntino ci rimettiamo in cammino. Ci aspettano i mille metri che ci separano dalla nostra auto e il sole ormai cala in fretta!
Un ultimo sguardo alle nostre spalle e scopriamo che la nuvola che ci ha tenuto compagnia tutto il tempo se n'è andata lasciando dietro a se un bellissimo cielo azzurro: evidentemente lassù qualcuno non voleva che proseguissimo...
Lasciamo dietro a noi i silenziosi spazi della val Postegae e raggiungiamo l'auto che giace solitaria nel parcheggio della val Meluzzo.
Anche oggi, o di rif o di raf, siamo giunte a destinazione!
7 commenti:
posti meravigliosamente selvaggi le nostre dolomiti friulane. val sempre la pena viverle
Concordo con il fratellone: meravigliose! poi son selvagge e solitarie, ti fan vivere una sorta di pionerismo che al di fuori delle giulie è difficile trovare. e quel di rif e di raf che ti fan vivere è bellissimo
il tempo ultimamente non ci aiuta! nuvole fantozziane su tutte le alpi, specie nel w-end! concordo con ilenia sulla selavatichezza delle nostra montagne
sai Nadia che anch'io "ingiustamente" trascuro queste zone? forse perchè mi sembrano, appunto, solitarie e selvagge, mi dannp insicurezza. quasi non mi sento in grado di affrontarle.
sono dei posti stupendi e hai fatto delle foto molto belle
adoro quei posti: selvaggi, solitari, in poche parole magnifici
ciao nadiutti grazie mille no tu sas ce contente che o soi , leggendo il racconto e rivedendo quei posti mi son propio emozionata, tra un sorriso al ricordo del grebanamento iniziale e un sospiro per la bellezza dei posti, il pramaggiore con la sua mole ha un fascino tutto suo e lo sguardo si perde tra fessure e canali e guglie c'è forse magia in quei posti che tanto ci affascinano...
Bel posto. Belle le foto di Silvia, minuscolo puntino che rende l'idea dell'ambiente solitario e selvaggio.
ciao
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