Visto che il Primo Maggio Nik si faceva accompagnare da Nadia a Rivolto per la manifestazione delle Frecce, io optavo per una sgambata sulle Prealpi in compagnia di Indy. All'ultimo si aggiungevano Giovanni ed Elena. Ritrovo a Tricesimo e via lungo la Valle del Torre. La giornata si presenta un pò velata, ma all'AlpinDog non sembra interessare: scalpita nel trasportino per tutto il viaggio dall'Impero alla Valle dei Musi.
Lasciamo l'auto nei pressi dell Torrente Mea e ci inviamo verso le casere Tanatcason. guadiamo facilmente il rio Tapotamo e iniziamo a risalire il sentiero, in vista della finestra naturale, passando alle pendici del Monte Tamor. Con un lungo traverso lambiamo la forra creata dal rio Zalodita, fino ad attraversarlo più a monte. Il canalone che scende dalle cime è pieno di neve e lascia un senso di freddo vuoto. Proseguiamo oltre e iniziamo a risalire il canalone lungo gli stretti e ripidi tornanti del sentiero. Il caldo primaverile si fa sentire e anche Indy lo accusa: ad un tratto si ferma all'ombra di un masso e aspetta la sua razione di acqua. Siamo ormai prossimi al bivacco quando davanti a noi si presenta un lungo traverso su di un ripido nevaio: la neve è pesante e neanche i ramponi gioverebbero. Elena non se la sente di proseguire e dopo un tentativo verso l'alto mio e di Indy lasciamo stare e scendiamo verso un piccolo balcone panoramico sull'Alta Valle del Torre. Mentre mangiamo qualcosa e Indy divora la sua razione di crocchette una slavina si stacca dalle cime dei Musi con fragoroso impeto. Ammiriamo il panorama e la meta mancata del bivacco che ci guarda da una cinquantina di metri più in alto. Scivoliamo verso valle lungo il bosco innevato e velocemente perdiamo quota nel caldo del primo pomeriggio: Indy va e viene a suo piacimento, tanto Lui sa! Finalmente il sentiero si fa meno ripido e quasi in piano andiamo verso la fine della nostra sgambatina.
Lasciamo l'auto nei pressi dell Torrente Mea e ci inviamo verso le casere Tanatcason. guadiamo facilmente il rio Tapotamo e iniziamo a risalire il sentiero, in vista della finestra naturale, passando alle pendici del Monte Tamor. Con un lungo traverso lambiamo la forra creata dal rio Zalodita, fino ad attraversarlo più a monte. Il canalone che scende dalle cime è pieno di neve e lascia un senso di freddo vuoto. Proseguiamo oltre e iniziamo a risalire il canalone lungo gli stretti e ripidi tornanti del sentiero. Il caldo primaverile si fa sentire e anche Indy lo accusa: ad un tratto si ferma all'ombra di un masso e aspetta la sua razione di acqua. Siamo ormai prossimi al bivacco quando davanti a noi si presenta un lungo traverso su di un ripido nevaio: la neve è pesante e neanche i ramponi gioverebbero. Elena non se la sente di proseguire e dopo un tentativo verso l'alto mio e di Indy lasciamo stare e scendiamo verso un piccolo balcone panoramico sull'Alta Valle del Torre. Mentre mangiamo qualcosa e Indy divora la sua razione di crocchette una slavina si stacca dalle cime dei Musi con fragoroso impeto. Ammiriamo il panorama e la meta mancata del bivacco che ci guarda da una cinquantina di metri più in alto. Scivoliamo verso valle lungo il bosco innevato e velocemente perdiamo quota nel caldo del primo pomeriggio: Indy va e viene a suo piacimento, tanto Lui sa! Finalmente il sentiero si fa meno ripido e quasi in piano andiamo verso la fine della nostra sgambatina.
3 commenti:
Ecco, sempre a sgambettare in giro per il Friuli mentre la Nostra Patria veniva bersagliata da attacchi terroristici......meno male che io dall'alto della spiaggia di lignano tenevo tutti d'occhio!!!!!
mamma e baby col nsu in su e papi di rive in su!
Bello nell'ultima foto, non si capisce se son Musi o musi lunghi.
Mandi
Luca
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