Non avendo concordato la sera prima l'orario di partenza con l'Alpinauta, visti i nostri musi lunghi ( e sì, anche gli Alpinauti litigano qualche volta!) e non avendo deciso ancora la meta, me la prendo comoda. Ho un paio d'idee in testa e il meteo sembra buono.
Mi alzo e inizio a preparare la colazione e le cibarie per la giornata nell'attesa di vedere se l'Alpinauta si unirà a me e Nik o no. Si alza, dunque deduco per un sì e aggiungo anche la sua parte di cibarie.
"Dove hai deciso di andare? Vino di tentà il Giaideit?"
Visti gli umori, l'idea di faticare non m'ispira molto, ma l'idea di arrivare fino alla cima questa volta dopo ben altri due passati tentativi falliti, mi rianima un po' e acconsento.
La prima volta son salita con Silvia da Imponzo per la Pieve di San Floriano, ma arrivate sull'antecima, la forcella innevata ci aveva fatto desistere.
La seconda, qualche mese fa, in compagnia di Enrica e Claudio, visto il dislivello minimo adatto alla mia condizione, abbiamo tentato l'approccio dalla parte di Illegio per la M.ga Oltreviso: strada interdetta al traffico e neve non ci hanno dato la possibilità di guadagnare nemmeno il crinale!
Con l'Alpinauta optiamo per la terza via: da Imponzo per gli stavoli Mignezza! Un po' lunga ma con dislivello accettabile.
Arriviamo a Imponzo e imbocchiamo la stradina che sale agli stavoli Palis, non segnati sulla mia cartina, ma la strada è quella giusta e ci farà risparmiare ulteriore dislivello!
Parcheggiamo dove l'asfalto termina e una transenna vieta l'ulteriore proseguimento. Un consulto rapido alla cartina e partiamo che sono le 10:15, prima per sterrata in costruzione poi imboccando una traccia ben evidente ma leggermente trascurata: non sarà molto frequentata penso.
O di rif o di raf comunque, destreggiandoci tra rami, rivoletti d'acqua e arbusti, arriviamo agli stavoli Mignezza, rappresentati da alcune casette rimesse a posto in una verde radura che il bosco tenta di riappropriarsi. Una di queste attira la nostra attenzione: una piccola baita di legno con recinto e scale appoggiate agli alberi, tante scale, e una piccola area con crocifisso e nelle vicinanze un dondolo e un piccolo bidone trasformato in pozzo.
Sembra un luogo incantato e mi aspetto quasi che dal buio bosco che circonda la radura salti fuori uno sbilf!
Lasciamo questo magico angolino e proseguiamo risalendo verso le ultime casette e scendendo poi molto ripidamente verso il greto del rio Mignezza. Controrisalita dall'altra parte e dopo un po' sbuchiamo su una strada e sul bivio per malga Oltreviso e Lunze.
E qui ci fermiamo!
Una serie di stradine forestali non segnalate sulla cartina ci danno un po' di filo da torcere nell'individuare la retta via, ma dopo aver girovagato un po' la ritroviamo!
In questo tratto faccio il grosso errore di mangiarmi una bella banana ricostituente e le gambe, che gia facevano fatica prima visto l'ingrandirsi del pancione, decidono ora di dare forfait! Per ben due volte devo assolutamente sedermi e comincio seriamente a pensare che anche questa volta il Giaideit non mi vedrà sulla sua vetta! Certo che seduti in terra si sta veramente bene e quasi quasi cedo alla pigrizia, ma l'Alpinauta e un preoccupato Nik, mi spronano ad andare avanti! Negrieri!!
Luca si prende in spalla il mio zaino e piano piano, ricomincio ad andare avanti anche se l'effetto "svampi" dovuto alla luuunga digestione della banana continua a farsi sentire di tanto in tanto. Incrociamo una simpatica coppia di anziani che entusiasti del mio stato mi spronano ad andare fin sulla ormai vicina cima "ca mi fas nome che ben!"
E in effetti arrivata sull'affilata crestina che la precede, la stanchezza cede il passo alla meraviglia per la visuale che si estende tutt'attorno.
Raggiungiamo la cima circondata da rametti di fiori bianchi su cui è stata posta la Rosa dei Monti e il libro di vetta.
Siamo soli quassù e ci godiamo il panorama in meritata beatitudine mangiando formaggio.. con le pere!!! bella idea Alpinauta!
Nik ci guarda schifati mentre addenta il suo paninone con la Nutella! Lo lasciamo al suo Gameboy per andare alla ricerca della famosa ingombrante croce di vetta non visibile da li e sceso il breve ma ripido tratto attrezzato, percorro la crestina che mi porta a dove si trova l'Alpinauta, gia alle prese con la macchina fotografica a immortalare il sottostante paese di Illegio e la croce con panchina che assolutamente non danno fastidio! anzi!
Nuvoloni dispettosi sono in movimento e, ritornati da Nik, ripercorriamo a ritroso il sentiero dell'andata e diamo aiuto a una coppietta che non capisce più da che parte andare. In effetti, senza indicazioni l'intricata serie di stradine disorienta non poco, ma essendoci gia passati andiamo sicuri fino agli stavoli Mignezza. Qui ci accorgiamo che all'andata non avevamo fatto il sentiero descritto dalle verie guide: quello che percorriamo ora infatti è una bella mulattiera che senza problema ci riconduce alla nostra auto! peccato che all'andata era praticamente impossibile notarla visti i lavori di costruzione della strada!
Salutata la coppietta e risaliti in auto puntiamo verso Venzone: mi merito proprio un bel gelato per festeggiare golosamente la vetta conquistata al sesto mese e mezzo di gravidanza!
E basta banane in montagna per un po'!
7 commenti:
Nadia sei bellissima
Grazie Annarita,speriamo d'incontrarci su qualche monte prima o poi!!!
...e fortissima, sempre con il sorriso.
Bello il Giaideit.
ciao
.....anche tu Alpinauta anche tu,fortissimo e con il sorriso. I musi lunghi durano poco per fortuna.
Un saluto anche a Nik
beh Nadia hai tutta la mia ammirazione, non molli ancora, brava
wow Nadia! sei mitica! ancora per montagne col pancione! un fisicone
Ma sì daiii.... non dicono che l'amore è bello quando è litigarello... o qualcosa di simile adesso non ricordo perfettamente....e poi è così bello fare pace:ci si ritrova ancora più affiatati di prima!!! Ovviamente condivido appieno i complimenti dei post sopra per Nadia che non molla un colpo:Bravissima!!!
Mandi a ducju
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