Sotto un cielo grigio, Marta ci saluta dalla finestra del primo piano. Poco dopo ci accoglie sull'uscio di casa del nonno. Baci, abbracci e saluti, e commenti sul pancione di Nadia.
Poi, tutto, per un attimo passa in secondo piano.
Entro nel salottino: Lui è di spalle che legge il giornale.
Sul caminetto un quadro in legno con la Torre Trieste fa compagnia ai trofei di un camoscio e di un capriolo.
Sul mobile a fianco fan bella mostra di se il Pelmo d'Oro e il Cardo d'Oro, medaglie del Coni e gagliardetti.
Sulla parete alle sue spalle un dipinto delle Grandes Jorasses e a fianco il trofeo di uno stambecco famoso: quello della Spedizione del '58 al Gasherbrum IV.
Cercando di non tradire l'emozione, dalla bocca mi esce un "Mandi, cemût vadie?", "Bene, bene".
Inizia cosi uno dei più bei pomeriggi della mia vita.
Passiamo un paio d'ore nel salotto di casa Cassin, parlando con Marta di noi, di montagne e scalate del Riccardo, sotto il suo sguardo vigile e lucido.
E' venuta a mancare la forza delle gambe e l'udito, ma la vista e la forza nello stringere la mano è rimasta. Ed impressiona in una persona che da poco ha compiuto cent'anni!
Il tempo scorre veloce e vien presto l'ora di andare. Salutiamo Riccardo e Marta e usciamo sotto il cielo che sembra aprirsi al bel tempo.
Un bell'augurio per l'indomani in Grigna.
7 commenti:
Che emozione ragazzi!! Cassin è stato, è, e rimarrà una grande persona oltre che un mito.
Sono emozionato per voi.
Cayo che bello. il grande Riccardo!
I vostri volti esprimono la gioia e l'emozione di essere vicini al grande Cassin.
un saluto
E' molto bello questo post. Bello perchè avresti potuto scrivere tantissimo e invece nella sua brevità raccoglie tutta la vostra bella esperienza, lasciando a noi l'immaginazione di come può essere forte l'emozione in questi casi.
un saluto
dev'essere stat una gren bella emozione, come per un bambino entrare in un negozio di giocattoli
mamma mia che emozione, ma che bello. La storia dell'alpinismo fatta persona!
bellissimo!
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