A metà settimana il menù per domenica presentava portate succulente: traversata "SuiMonti" alla Croda da Lago o cascatone in Val Travenanzes.
Problemi famigliari han rimandato la prima, mancata disponibilità di compagni validi ha fatto "saltare" l'ultimo ghiaccio della stagione in compagnia di Gianni e dei suoi clienti! Non mi sono certo perso d'animo anche se avevo virato sull svogliato, sognando primaverili linee di misto.
Aggiungiamo poi la serata con gli amici dell'Impero, bagnata da qualche birra di troppo ("ma se no vin bevut nje??") almeno per me.
Comunque arrivo a sabato sera che l'idea di una passeggiata con Nadia & C. non mi stuzzica tanto, visto che ho ancora il riverbero del ghiaccio negli occhi. Che fare? Boh... ci penseremo domani mattina mi son detto.
E l'indomani mattina mi sveglio e la nebbia non si è dissolta.
Saluto Nadia e Nic sull'uscio e lo richiudo in preda ai dubbi: che fare?
Per spingermi verso una decisione intanto preparo il termos del tè. Tiepido, visto che la primavera è alle porte.
Poi l'illuminazione: vado in Winkel a dare un'occhiata alle due diagonali vicino a Gocce di tempo. Entusiasta salgo in macchina e parto. Tempo di arrivare a San Daniele e.. no! Non ci siamo! Troppa strada per camminare mezz'oretta. E allora?
Glemine!
Tanto non ci sarà nessuno o quasi.
In effetti un paio di cordate all'attacco. Li vedo prepararsi, metto il caschetto e inizio a salire. Il fresco aiuta il grip in una piacevole sensazione.
salgo velocemente fino alla paretina unta dove trovo altre due cordate che arrancano: "un attimo che partiamo e ti lasciamo il terrazzino per recuperare", "tranquilli salgo a sinistra che son da solo" "Solo?"
In quel momento arriva una altro caschetto solitario, dalla faccia segnata dal tempo "Oh! Ben! Ci sono ancora giovinotti che non si portano dietro una ferramenta intera per salire il Glemine!"
L'arzillo solitario di anni ne ha 72 e li porta benone. Sale dietro di me e iniziamo a parlare del Glemine e della gente che lo percorre come dovesse andare a fare la Couzy in Lavaredo.
"Ma lei l'ha fatta? E' uno dei miei sogni alpinistici"
"Si, nell'86 ma con meno ferraccia di quelli là sotto!"
Continuiamo la piacevole chiacchierata a precipizio sui tetti di Gemona fino in cima.
Peccato non aver la macchina e immortalare la piccola croce con il mio compagno di passeggiata, come chiama lui lo spigolo: "Eh cosa vuoi, una volta lo facevo ogni sera quasi, dopo lavoro, ma poi l'età! Ora lo faccio un paio di volte a settimana!".
Scendiamo velocemente lungo il sentierino fino a Stalis e qui ci salutiamo: "Mia moglie mi aspetta per l'una., giusto il tempo di un tajut prima di rientrare!"
E mentre lui va in osteria io mi siedo sull'erba e mi mangio un panino, ripensando a tutte le storie che mi ha raccontanto "passeggiando".
5 commenti:
cayo ma l'alpingirl ti manda solo? ti ha tirato le orecchie?? ;o))
ben speriamo di invecchiare come il sioretto!
Ma.... e tutte le storie sulla sicurezza, sull'utilità di avere in ogni situazione le dovute precauzioni, onde evitare...non ti rimprovera l'alpingirl?
Comunque è sempre bello conoscere gente in montagna specie se con tante cose da raccontare.
Mandi a ducju
Adesso gironzolavo tra vari siti e ...sorpresona!!!! Mi son ritrovato l'alpinauta con big roberto sul sito VIP per eccellenza con la loro bella apertura su ghiaccio!!!!
Complimentoni ragazzi: parete moto buono tra i vips!!!!
caro Loi, io ero sicuro. avevo anche un friend e un cordino per autoassicurarmi!
e cif ciaf e cjaaf, come c'al dis qualchedun
magnifico incontro. Le improvvisate son sempre le migliori.
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