Sarà l'imminente arrivo dell' Alpinbaby ma quest'anno più degli scorsi mi "balinava" in testa l'idea di prendere l'ARVA per me e Nadia per aggiungere un tassello di sicurezza alla nostra "navigazione" alpina.
D'altro canto, parlando a più riprese con Guido, Gianni e altri, si constatava che l'attività alpina, dopo l'avvento delle moderne cjaspole ha spostato il limite dell'escursionismo a una maggior quota d'azione, e gli avvicinamenti alle cascate o l'alpinismo invernale ti portano a praticare la nostra attività preferita in zone dove il rischio valanghe è più presente.
Quindi per maggior sicurezza, il famoso dado è stato tratto e l'ARVA è finito sotto l'albero di Natale!
Era giunto il momento di imparare bene ad usarlo e di farlo diventare un amico inseparabile.
Parlando con gli amici Orsi poi il discorso si è ampliato, abbiamo iniziato a considerare l'idea di adottarlo per tutta l'attività invernale, non relegandolo solamente all'attività scialpinistica.
E così, per far conoscere bene a tutti gli interessati questo apparecchietto, durante una serata in allegria del gruppo di Rimpinant Ator alla Pace Alpina di Ravascletto si è deciso di programmare una giornata didattica con l'aiuto di Gianni Dorigo, caro amico e novella Guida Alpina.
Domenica mattina ci siamo ritrovati a Tolmezzo con destinazione Casera Val di Collina, che, con i suoi pascoli innevati è diventata per un giorno il nostro "luogo del delitto", in cui mettere a frutto quanto Gianni ci avrebbe svelato sul misterioso apparecchietto.
Siamo un bel gruppettto eterogeneo, scialpinisti, cjaspolatori, escursionisti, alpinisti! La giornata ha avuto una discreta partecipazione, che ha abbracciato le diverse anime della nostra Sezione Cai.
D'altro canto, parlando a più riprese con Guido, Gianni e altri, si constatava che l'attività alpina, dopo l'avvento delle moderne cjaspole ha spostato il limite dell'escursionismo a una maggior quota d'azione, e gli avvicinamenti alle cascate o l'alpinismo invernale ti portano a praticare la nostra attività preferita in zone dove il rischio valanghe è più presente.
Quindi per maggior sicurezza, il famoso dado è stato tratto e l'ARVA è finito sotto l'albero di Natale!
Era giunto il momento di imparare bene ad usarlo e di farlo diventare un amico inseparabile.
Parlando con gli amici Orsi poi il discorso si è ampliato, abbiamo iniziato a considerare l'idea di adottarlo per tutta l'attività invernale, non relegandolo solamente all'attività scialpinistica.
E così, per far conoscere bene a tutti gli interessati questo apparecchietto, durante una serata in allegria del gruppo di Rimpinant Ator alla Pace Alpina di Ravascletto si è deciso di programmare una giornata didattica con l'aiuto di Gianni Dorigo, caro amico e novella Guida Alpina.
Domenica mattina ci siamo ritrovati a Tolmezzo con destinazione Casera Val di Collina, che, con i suoi pascoli innevati è diventata per un giorno il nostro "luogo del delitto", in cui mettere a frutto quanto Gianni ci avrebbe svelato sul misterioso apparecchietto.
Siamo un bel gruppettto eterogeneo, scialpinisti, cjaspolatori, escursionisti, alpinisti! La giornata ha avuto una discreta partecipazione, che ha abbracciato le diverse anime della nostra Sezione Cai.
Saliamo lungo la forestale senza fatica sulla neve dura, Nadia resta un poco indietro: la creaturina inizia a toglierle le forze e il passo veloce dell'Alpingirl rallenta un pò, ma non troppo!
Arrivati tutti in casera ci sistemiamo e togliamo dagli zaini l'occorrente alla giornata, pala, sonda e ARVA che subito indossiamo.
Gianni inizia facendo una breve panoramica sulla montagna in veste invernale e sui pericoli in cui si può incorrere frequentandola, dopodichè passiamo a vedere come iniziare la nostra gita, eseguendo un controllo incrociato degli strumenti. Dopo una breve prova pratica passiamo al momento che ognuno in cuor suo spera di non dover mai passare: la ricerca di un sepolto.
Delimitata con i bastoncini l'area di una ipotetica valanga passiamo al metodo di ricerca del sepolto, sia con strumento analogico, che con strumento digitale. Prima Gianni ci dà una dimostrazione con lo strumento in vista, dopodichà iniziamo la ricerca con lo strumento nascosto sotto la neve.
Divisi in tre gruppi, con Sylvain e Luca T (gli Orsi scialpinisti) che danno una mano a Gianni nel seguire l'esercizio, proviamo tutti a cercare il sepolto sia con lo strumento analogico che con quello digitale.
Dopo una pausa per mangiare qualcosa, riprendiamo la lezione provando la ricerca di due sepolti, vedendo il diverso modo di operare con i diversi tipi di strumento.
Verso le tre il sole scende a nascondersi dietro al monte Floriz e ci lascia nel freddo candore dell'alta valle del But.
Dopo cinque ore belle piene riponiamo l'attrezzatura nello zaino e iniziamo a scendere.
La giornata è stata soddisfacente e interessante. Certo, in una giornata, non si può diventare espertissimi, ma il fondamento dell'andar per monti in sicurezza è stato instillato.
In più la soddisfazione di tutti di essere stati i primi allievi di Gianni.
Anche l'Alpingirl è rimasta soddisfatta della giornata: ora, se resterò travolto, so che è in grado di trovarmi, infilzarmi con la sonda e darmi una palata in testa!
Così la prossima volta starò più attento a non farmi metter sotto da una slavina!
2 commenti:
La lezione e' stata davvero interessante e soprattutto professionale.
Pure noi , che in passato ci capitava di fare "esercitazioni , abbiamo imparato qualcosa di nuovo.
Mi e' dispiaciuto perche' la partecipazione poteva essere molto piu' massiccia su un'argomento cosi' delicato. Proporrei a distanza di un paio di mesi un'altro aggiornamento fatto tra di noi.
Di sicuro noi che andiamo a sciare lo faremo se poi qualcuno vuole aggregarsi e' il benvenuto.
...tra l'altro,dimenticavo,troppo figa la discesa per il bosco!! su orsi c'e' nessuno che vuole venire a sciare???
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