Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

sabato 9 agosto 2008

Piove, ma le SadSmokyMountains non si spengono






Venerdì mattina su Codroipo veglia un cielo grigio e carico di pioggia. Solita routine mattiniera: colazione, macchina fotografica? C'é! Giacca a vento? C'è! Fumogeni? Ci sono! E speriamo di riuscire a usarli!
Silvia e Renzo sono già per strada e l'appuntamento è verso le 8.30 ai Piani del Montasio. Poi partenza per il Monte Cimone per l'accensione finale delle Tristi Montagne Fumanti.
Arriviamo al parcheggio e di triste ci siamo solo noi, che sconsolati guardiamo verso il cielo. Piove, anzi diluvia!
E di fumante al momento c'è solo la nebbia che si sfilaccia attorcigliandosi alle cime tutto attorno a noi.
Che facciamo? Aspettare che passi e salire è impensabile, anche perchè da come si è messa smetterà solo l'indomani! Mentre dal fondo della Raccolana sala un lampeggiante e tonante temporale decidiamo di scendere a Nevea e di farci qualcosa di caldo al Julia.
Entriamo e il rifugio sembra un vero rifugio di montagna: alpinisti ed escursionisti ai tavoli scrutano sconsolati attraverso le finestre quel che accade fuori. E accade che non vuol smettere di piovere.
Mentre ci prendiamo un caffé uno dei visi all'interno del rifugio mi risulta conosciuto o perlomeno familiare: Frivoloamilano ma sei tu?
Non oso chiederglielo per evitare una possibile figuraccia.
Che faccio? Gli chiedo se è frivolo?
No, già il tempo è deprimente, evitiamo anche l'imbarazzo.
Ripartiamo alla volta dei Piani, decisi a salire al Di Brazzà e attuare lì, nel cuore dei Piani l'accensione. Un pò di pioggia (che scende a vasche da bagno e non nelle classiche catinelle) non può fermarci.
Arriviamo al rifugio belli inzuppati e ci accomodiamo all'interno. Informiamo delle nostre intenzione i gestori e riceviamo il loro consenso all'azione.
Bene, ora non ci resta che aspettare le tredici per l'accensione.
La pioggia non cala d'intensità e le nuvole continuano a correre ne cielo, oscurando e facendo riapparire a loro piacimento le cime circostanti.
Come d'incanto compaiono sull'uscio degli avventori: è un gruppo di Camisano Vicentino, impegnato in un trekking nelle Alpi Giulie. Anche a loro la pioggia ha guastato i piani. Avrebbero dovuto traversare da Valbruna per la Via Amalia, e invece sono arrivati in corriera a Nevea e sono saliti al rifugio.
Mentre loro si sistemano, noi ordiniamo qualcosa da mangiare. Si è fatto mezzogiorno e l'ora si avvicina.
Quando mancano dieci minuti all'una usciamo e ci avviciniamo alla bandiera, dove accenderemo i fumogeni, con noi c'è Vittorio, uno dei ragazzi vicentini, che gentilmente esce con noi sotto la pioggia per farci le foto.
Quasi a volerci sostenere il meteo ci concede un quarto d'ora di pausa: niente sole, ma nemmeno pioggia!
Il fumo rosso della vergogna si alza verso il cielo salutando i piani del Montasio e il Cimone, ancora nascosto dalle nuvole. Ci è mancata la cima, ma l'idea che ci muoveva è stata portata avanti.
Sperando che anche gli altri gruppi impegnati nell'accensione siano riusciti nell'intento, salutiamo gli amici vicentini e i gestori e torniamo a valle.
Certo, un pò di fumo colorato non cambia le cose, ma a volte una leggera brezza fa cadere le barriere più resistenti.
Pechino è lontana, ma il vento non ha frontiere.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

...si ero proprio io e vi avrei fatto volentieri compagnia al Di Brazza'!!!!! Invece me ne sono tornato con "i fumogeni nel sacco"!
La prossima volta superiamo i reciproci imbarazzi e:"incrontri ravvicinati del terzo tipo"

frivoloamilano

Anonimo ha detto...

bravi e implacabili. io li ho accesi sul s.michele

Anonimo ha detto...

cayo, bravo, io ho tentato il Sancetto o qualcosa del genere con un collega, vicino cuneo, ma diluviava