Sulla strada del ritorno, siamo silenziosi. Ci godiamo mentalmente la giornata trascorsa al cospetto della Regina.
Il mantello di bel tempo con cui ci ha accolto nel suo regno di ghiaccio lascia dei bei ricordi nell'animo.
Il pensiero và ai cortigiani che le fanno compagnia: Sassolungo, Sassopiatto, il gruppo del Sella, il Pelmo...
Crode bellissime.
Poi all'improvviso, davanti a noi la parete dei sogni, un castello turrito e inespugnabile: la Civetta ci si para davanti in tutta la sua maestosità.
Poche ore prima, ai piedi del Cimone tornava alla sua terra Ignazio Piussi, sepolto nel cimitero di Saletto, in Raccolana.
Su quella parete ha scritto una grande pagina di storia dell'alpinismo e mentre la guardo dal Belvedere un fremito mi percorre silenzioso. Penso a quell'inverno del 1963, quando percorse la Solleder tra il 28 febbario ed il 7 marzo.
La parete è maestosa e imponente, ed ha ancora una vaga veste invernale.
Magnifica.
Terribile e invitante.
Le sirene di Ulisse.
Mai più vie lunghe... ma la Civetta... chissà!
4 commenti:
Un bel ricordo di Piussi. mi piace.
se senti le sirene sai dove puoi trovare un compagno di viaggio! eh! eh!
te l'avevo detto che le vie lunghe hanno un fascino particolare.. sono una droga... a volte vai in astinenza, e poi ti serve la cura: 10/12 ore di parete e ti rimetti in sesto per un pò!
bello l'articoletto sulla regina. Una garanzia l'alpinauta
ma che capelli hai?
...commento qui, ma vale per tutto quello che avete pubblicato,a anche se me le devo leggere con più calma visto che sono in ufficio e non è di certo l'ambiente ideale per creare l'atmosfera giusta sulla quale immergersi per i tuoi/vostri racconti...
complimenti per tutto e grazie per il passaggio nel mio piccolo blog
ciao Susy dal veneto
Hai, hai, hai.... mai più?
Sei sicuro?
Io intanto me la rido sotto i baffi.....
Mandi a ducju
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