Girando per il web ho avuto modo di venire a conoscenza dell'iniziativa di Alberto Peruffo, chiamata Sad Smoky Mountains: questa è in sintesi l' idea:
"Accendere il cuore infranto delle montagne e degli uomini con il colore della vergogna-tristezza-indignazione e offrire alimento per chi resiste.
Cosa si chiede di fare può sembrare ancora una volta folle o di troppa effimera natura per avere effetti artistici e civili determinanti per lo scopo che noi tutti, autori e co-autori, ci prefiggiamo di raggiungere: lasciare un segno rosso nel cielo per esprimere il nostro dissenso contro i soprusi e le ipocrisie del nostro tempo. Un segno simbolicamente eruttato dalla Terra, dalle montagne, dalle nostre coscienze nel momento in cui si sta per accendere una fiamma olimpica che al posto di garantire gli alti principi a cui essa si ispira, riflette tragicamente le grandi contraddizioni della nostra epoca, diventata un mercato dove tutto si vende, perfino il destino dell’uomo e dell’ambiente in cui esso oramai miseramente vive. Sembra quasi che la fiamma olimpica che passerà sulla Cima dell’Everest sia destinata ad essere convogliata dentro le viscere della Terra, metabolizzata, rifiutata e rigurgitata sotto diversa forma sulle altre montagne del mondo (siano esse reali o artificiali, picchi rocciosi o coscienze assopite) per tingere il cielo con il colore del sangue, della vergogna, della tristezza e in ultima analisi, della ribellione, il nostro individuale atto di dissenso che nessuno può controllare perché è singolo e inafferrabile."
In contemporanea anche il mio amico "orso" Silvan mi portava a conoscenza dell'idea via e-mail e mi comunicava la sua adesione all'iniziativa, sarebbe salito con il gruppo di Luca Visentini sul Dosso Nadei, nelle Dolomiti Friulane.
Bene, deciso che avrei aderito anch'io all'iniziativa, consulto Nadia sulla cosa e raccolgo il suo entusiasmo e anche quello di Nicholas. "In montagna per liberare il Tibet dai cinesi? Allora vengo!!" Un bimbo partigiano! Beata innocenza direbbe qualcuno, ma intanto la cosa ha già un effetto positivo: quello di farlo venire in montagna un pò meno brontolante!
Che cima salire? Poichè c'è pure Nic serve un posto che non sia molto in alto, per evitare neve pesante e faticosa: visto che era già dà un pò nelle mire di Nadia decidiamo di salire a Casera Monte dei Buoi, una volta arrivati avremo modo di valutare le condizioni della neve e di optare per la Cima Ombladet o per la più bassa Cima Vas.
"Accendere il cuore infranto delle montagne e degli uomini con il colore della vergogna-tristezza-indignazione e offrire alimento per chi resiste.
Cosa si chiede di fare può sembrare ancora una volta folle o di troppa effimera natura per avere effetti artistici e civili determinanti per lo scopo che noi tutti, autori e co-autori, ci prefiggiamo di raggiungere: lasciare un segno rosso nel cielo per esprimere il nostro dissenso contro i soprusi e le ipocrisie del nostro tempo. Un segno simbolicamente eruttato dalla Terra, dalle montagne, dalle nostre coscienze nel momento in cui si sta per accendere una fiamma olimpica che al posto di garantire gli alti principi a cui essa si ispira, riflette tragicamente le grandi contraddizioni della nostra epoca, diventata un mercato dove tutto si vende, perfino il destino dell’uomo e dell’ambiente in cui esso oramai miseramente vive. Sembra quasi che la fiamma olimpica che passerà sulla Cima dell’Everest sia destinata ad essere convogliata dentro le viscere della Terra, metabolizzata, rifiutata e rigurgitata sotto diversa forma sulle altre montagne del mondo (siano esse reali o artificiali, picchi rocciosi o coscienze assopite) per tingere il cielo con il colore del sangue, della vergogna, della tristezza e in ultima analisi, della ribellione, il nostro individuale atto di dissenso che nessuno può controllare perché è singolo e inafferrabile."
In contemporanea anche il mio amico "orso" Silvan mi portava a conoscenza dell'idea via e-mail e mi comunicava la sua adesione all'iniziativa, sarebbe salito con il gruppo di Luca Visentini sul Dosso Nadei, nelle Dolomiti Friulane.
Bene, deciso che avrei aderito anch'io all'iniziativa, consulto Nadia sulla cosa e raccolgo il suo entusiasmo e anche quello di Nicholas. "In montagna per liberare il Tibet dai cinesi? Allora vengo!!" Un bimbo partigiano! Beata innocenza direbbe qualcuno, ma intanto la cosa ha già un effetto positivo: quello di farlo venire in montagna un pò meno brontolante!
Che cima salire? Poichè c'è pure Nic serve un posto che non sia molto in alto, per evitare neve pesante e faticosa: visto che era già dà un pò nelle mire di Nadia decidiamo di salire a Casera Monte dei Buoi, una volta arrivati avremo modo di valutare le condizioni della neve e di optare per la Cima Ombladet o per la più bassa Cima Vas.
Bene! l'obbiettivo era individuato, ora ci mancava il mezzo per completare l'opera: i fumogeni. Dopo varie corse e peripezie siam riusciti a recuperarli in un negozietto suggerito da un'amico cacciapescaerapina!! (Grazie Mike! Tutto bene al raduno del Club della Beccaccia??)
Domenica mattina con un cielo non proprio invitante partiamo per Sigilletto, in compagnia di Denis, per compiere la nostra parte in questo grande disegno, la nostra piccola goccia in un fiume che ci auguriamo prenda forza, mano a mano che scende dalla montagna della coscenza.
Lasciata l'auto poco oltre Sigilletto imbocchiamo la mulattiera che sale alla casera attraversando un bel bosco di larici e abeti, nel silenzio rotto a tratti dal canto di qualche uccello e dal parlare fitto fitto di Nicholas.
Domenica mattina con un cielo non proprio invitante partiamo per Sigilletto, in compagnia di Denis, per compiere la nostra parte in questo grande disegno, la nostra piccola goccia in un fiume che ci auguriamo prenda forza, mano a mano che scende dalla montagna della coscenza.
Lasciata l'auto poco oltre Sigilletto imbocchiamo la mulattiera che sale alla casera attraversando un bel bosco di larici e abeti, nel silenzio rotto a tratti dal canto di qualche uccello e dal parlare fitto fitto di Nicholas.
Il sentiero sale piacevolmente ed in breve siamo nei pressi della casera. Guardiamo in su e la cima Ombladet è avvolta dalle nuvole, mentre il Monte Vas è libero, entriamo nell'ambito del ricovero accolti dai potenti fischi delle marmotte: c'è nè una dozzina che scorazzano nei pressi, pronte a rintanarsi al sicuro se ci avviciniamo nel tentativo, spesso vano, di fotografarle.
Una volta deciso di dirigere verso Monte Vas, ci concediamo una pausetta per ritemprare Nicholas, prima di continuare.
Dalla casera raggiungiamo velocemente il passo di Pizforchia, i bolli gialli che nei primi tratti indicavano abbondantemente la direzione son spariti e impieghiamo qualche momento a ritrovare la traccia tra i prati arati dai cinghiali (? che altro?) e il bosco. alla fine troviamo la bella traccia tra i mughi e iniziamo a salire verso la cima, ora con lunghi traversi, ora con ripidi strappi, fino al friabile cupolotto della cima.
Dopo aver intrapreso una decisa azione di disgaggio saliamo in cima e Nic compie, un pò impaurito la sua prima arrampicata in libera di 1° grado, raggiungendo la croce di vetta, un pò preoccupato per la discesa.
La cima ha un bellissimo panorama a 360°, peccato che diverse cime siano coperte dalle nuvole, se c'è qualche altro partecipante alla nostra iniziativa in giro avrà vita dura a farsi vedere.
Alle 13, ci guardiamo rapidamente intorno, e ci sentiamo un pò soli, fra tante cime immerse nelle nuvole, ma accendiamo i nostri fumogeni, e diamo il nostro piccolo contributo scarlatto per la libertà del Tibet.
Una volta deciso di dirigere verso Monte Vas, ci concediamo una pausetta per ritemprare Nicholas, prima di continuare.
Dalla casera raggiungiamo velocemente il passo di Pizforchia, i bolli gialli che nei primi tratti indicavano abbondantemente la direzione son spariti e impieghiamo qualche momento a ritrovare la traccia tra i prati arati dai cinghiali (? che altro?) e il bosco. alla fine troviamo la bella traccia tra i mughi e iniziamo a salire verso la cima, ora con lunghi traversi, ora con ripidi strappi, fino al friabile cupolotto della cima.
Dopo aver intrapreso una decisa azione di disgaggio saliamo in cima e Nic compie, un pò impaurito la sua prima arrampicata in libera di 1° grado, raggiungendo la croce di vetta, un pò preoccupato per la discesa.
La cima ha un bellissimo panorama a 360°, peccato che diverse cime siano coperte dalle nuvole, se c'è qualche altro partecipante alla nostra iniziativa in giro avrà vita dura a farsi vedere.
Alle 13, ci guardiamo rapidamente intorno, e ci sentiamo un pò soli, fra tante cime immerse nelle nuvole, ma accendiamo i nostri fumogeni, e diamo il nostro piccolo contributo scarlatto per la libertà del Tibet.
Sferzati da un fresco venticello iniziamo a scendere nel bosco in direzione di casera Vas, dove ci godiamo per un pò il panorama, senza l'assillo dell'orologio, anche se qualche nuvoletta dispettosa ora ci nega il bacio del sole, ora ci regala qualche spruzzo di pioggia che ci costringe a riparare sotto la tettoia-stalla.
Chiudiamo la giornata percorrendo la carrareccia che ci riporta all'auto, con in cuore la piccola gioia di aver provato a far sentire la propria voce.
8 commenti:
Bravo furlan. io ero sul cippo comici in rosandra, visto che ero di passaggio dai miei. bella la foto col bimbo che esulta. significativa.
Ho visto quelli del corso in rosandra.
ciao cayo
Bravo Luca!!visto i numerosi sms che ho mandato al gruppo e solo in 3 mi hanno risposto!! evidentemente il resto non trova importante un'iniziativa del genere!! Lo so non si cambiano le cose ma non pensavo che tra di noi ci fosse questo forte egoismo! Poi , si sa , bisogna rispettare le scelte di tutti.... Ciao alla prossima
Bravi veramente... io son rimasto imbalsamato dalla mangiata del giorno prima e non sono riuscito a partecipare, con mio grande dispiacere! Comunque vi ho pensato e mi aspettavo di vedere qualche pinnacolo rosso da cime visibili dalla pianura, tipo Cjampon, sella Kriz, Marianna, Brancot, ecc..... invece siete andati alla ricerca della finezza.... bravi!
In caso di un'eventuale riproposta della manifestazione cercherò di non mancare!
Mandi a ducju
chi è Marianna? una tua amica?
Ciao Luca. noi si doveva andare sul quaterna, ma ci siam fermati a coltrondo visto che era tutto coperto. a noi però le capre c'han mica assalito!
Bravi voi . Io ho cercato il fumogeno un pò dappertutto senza riuscire a trovarne uno . Sono salito ugualmente sul Brizzia nella speranza di vedere qualcosa dato il vasto panorama , ma niente . Dispiace un pò. Spero che ci siano altre occasioni in futuro e non mancherò
Mandi Luca
"montagne sottosopra"
La Marianna la và in campagna quando il sole tramonteraaaa....
Traaamooonnnteeerraaaaaaaaa....
Ti dice niente?
Mandi mandi
Un piccolo gesto per essere solidali con un Grande Popolo.
http://escursionando.splinder.com/post/17146430
Buona Montagna e Felice Vita da Dorino
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